"A Betlemme molte donne non hanno ancora un luogo dove partorire", è il nome della sfida lanciata dall'associazione Manos Unidas questo Natale, ma è anche una realtà. Molte donne non hanno accesso all'assistenza prenatale, con conseguenti aborti, nascite premature, complicazioni e parti ad alto rischio.
I tre saggi
Come Gesù Bambino, anche queste madri e i loro bambini hanno i loro Re Magi. Un ginecologo, un'infermiera e un pediatra percorrono chilometri in una clinica mobile 192 giorni all'anno, 4 giorni alla settimana, per curare le donne in gravidanza.
Manos Unidas e questa squadra propongono una sfida con l'obiettivo di raccogliere fondi per finanziare il loro lavoro e migliorare l'assistenza a madri e bambini.
La sfida
Grazie alle donazioni fatte, acquisteranno un'incubatrice mobile e uno scanner pediatrico per l'Ospedale della Sacra Famiglia, fondato dalle Suore della Carità di San Vincenzo de' Paoli.
I fondi saranno spesi anche per cinque villaggi beduini e campi profughi nel deserto della Giudea. Presso la clinica mobile, le donne saranno sottoposte a ecografie e i bambini sotto i cinque anni saranno visitati dal pediatra.
In cifre, una donazione di 20 euro permetterà a un bambino prematuro di accedere all'Unità di terapia intensiva prenatale. Una donazione di 50 euro permetterà a una donna incinta di accedere alle cure mediche di cui ha bisogno. Con una donazione di 100 euro, più di otto bambini potranno ricevere assistenza medica diretta da un pediatra.
Le donazioni possono essere effettuate attraverso il sito web di Manos Unidas, tramite bonifico bancario, telefonata o Bizum. L'obiettivo è raccogliere 108.628 euro.
Si stima che con i fondi raccolti più di 830 donne e i loro bambini potranno essere curati presso la clinica mobile. In pediatria, il medico curerà più di 410 bambini.
Nel caso in cui si raccolga più denaro dell'importo prefissato, Manos Unidas utilizzerà l'eccedenza per altri scopi generali dell'organizzazione, per rispondere ai bisogni in America Latina, Asia o Africa.