Vaticano

Ebrei e cristiani rifiutano l'eutanasia

È stata pubblicata la Dichiarazione congiunta della Commissione bilaterale delle delegazioni del Gran Rabbinato di Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l'ebraismo.

Loreto Rios-12 maggio 2023-Tempo di lettura: 2 minuti
Papa Rabbino

Papa Francesco accompagnato da un rabbino ©CNS photo/Paul Haring

Dal 2 al 4 maggio 2023 si è svolto a Gerusalemme il diciassettesimo incontro della Commissione bilaterale delle delegazioni del Gran Rabbinato di Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l'ebraismo. Il tema era: "Considerazioni ebraiche e cattoliche sull'assistenza nella malattia terminale: cosa è proibito, cosa è permesso e cosa è obbligatorio", ed è stato ribadito il rifiuto dell'eutanasia da parte delle due religioni.

Malattia terminale

Il rabbino capo Arussi ha dato il benvenuto alle delegazioni durante la sessione di apertura. Il rabbino Yehudah Cohen, nuovo direttore generale del Gran Rabbinato di Israele, ha espresso la sua ammirazione per il lavoro della Commissione bilaterale e la sua importanza nella società.

Sono state evidenziate le questioni relative al trattamento dei malati terminali, citando le parole di Papa Francesco: "Il contesto socio-culturale contemporaneo sta progressivamente erodendo la comprensione di ciò che rende preziosa la vita umana".

Rifiuto congiunto dell'eutanasia

È stata riaffermata la dignità di ogni essere umano, una prospettiva condivisa sia dai cattolici che dagli ebrei, secondo la dichiarazione della Commissione bilaterale del 2006: "Affermiamo i principi delle nostre rispettive tradizioni religiose, secondo le quali Dio è il Creatore e il Signore di ogni vita, e la vita umana è sacra perché, come insegna la Bibbia, la persona umana è creata a immagine e somiglianza del divino (Gen 1,26-27). (...) Respingiamo quindi il concetto di eutanasia attiva e di suicidio assistito come un'illegittima arrogazione umana di un'autorità esclusivamente divina per determinare il momento della morte di una persona".

Il dichiarazione sottolinea che "sia per gli ebrei che per i cristiani, prendersi cura dei malati terminali con fede, rispetto e amore significa davvero accendere la lampada della fede e della speranza in un momento di oscurità e di senso di solitudine e di abbandono sia per il paziente che per chi gli sta vicino".

Importanza delle cure palliative

È stata sottolineata l'importanza delle cure palliative e di ogni sforzo possibile per alleviare il dolore e la sofferenza, citando la Dichiarazione congiunta del 2019 delle tre religioni abramitiche contro l'eutanasia.

La seconda sessione ha affrontato il tema delle cure terminali nella tradizione ebraica, sottolineando la differenza tra l'eutanasia attiva e il rifiuto di continuare il trattamento terapeutico al di là delle necessità umane.

Il direttore dell'ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme ha accolto le delegazioni, che hanno potuto visitare il centro e assistere ai trattamenti. palliativo Il trattamento dei malati terminali, in linea con i principi giudaico-cristiani.

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