Spagna

Mons. Luis ArgüelloLa salute morale di una società è dimostrata dalla sua difesa della vita".

La nuova legge permette alle minorenni di abortire senza il consenso dei genitori, "protegge" l'accesso all'aborto nei centri pubblici ed elimina il periodo di riflessione di 3 giorni e le informazioni che venivano date alla donna per portare a termine la gravidanza.

Maria José Atienza-17 maggio 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
legge sull'aborto

Foto: Jonathan Borba / Pexels

Il portavoce della Conferenza episcopale spagnola, mons. Luis Argüello, ha definito "una cattiva notizia" il progetto di legge "sulla salute sessuale e riproduttiva e l'interruzione volontaria della gravidanza" approvato dal governo spagnolo.

La nuova legge permette alle minorenni di abortire senza il consenso dei genitori, "protegge" l'accesso all'aborto nei centri pubblici ed elimina il periodo di riflessione di 3 giorni e le informazioni che venivano date alla donna per portare a termine la gravidanza.

In un messaggio della Conferenza episcopale spagnola, Mons. Argüello sottolinea che "la difesa e la protezione della vita sono una delle fonti della civiltà". Una delle linee rosse che esprimono la salute morale di un popolo".

Argüello ha ricordato che considerare l'aborto un "diritto" significa affermare il "diritto del forte sul debole quando si tratta di eliminare una vita nuova e diversa che esiste nel grembo della madre" e ha sottolineato che "i progressi della scienza ci fanno affermare, con forza, che nel grembo di una donna incinta c'è una nuova vita che va accolta e curata, per la quale la madre va difesa".

Una legge senza alternative all'aborto

La nuova legge presta poca attenzione alle donne che vogliono diventare madri, anche se possono sorgere delle difficoltà. Infatti, si concentra sulla promozione dell'eliminazione del bambino, ad esempio rafforzando la "formazione di professionisti nel campo dell'interruzione volontaria di gravidanza".

Tra quelli che questa legge considera "diritti riproduttivi", prevede anche che "le donne di età compresa tra i 16 e i 18 anni e le donne con disabilità possano accedere all'interruzione volontaria della gravidanza senza il permesso dei loro tutori legali",

Inoltre, criminalizza le azioni di gruppi come i soccorritori che offrono pacificamente a molte donne alternative all'aborto fino all'ultimo momento.

Il portavoce della CEE non ha esitato a difendere la necessità di offrire alle donne "le condizioni economiche, occupazionali e abitative... per accogliere questa nuova vita". Argüello ha sottolineato che la salute morale di una società si dimostra nella difesa della vita "dal grembo materno, passando per tutte le vicissitudini della vita fino al momento finale della morte come parte dell'esistenza".

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.