Spagna

I fatti parlano da soli: l'enorme contributo della Chiesa in Spagna

La Conferenza episcopale spagnola (CEE) ha presentato martedì 10 dicembre il Rapporto sulle attività della Chiesa 2023 in una conferenza stampa tenuta da César García Magán, segretario generale della CEE, e da Ester Martín, direttrice dell'Ufficio per la trasparenza, che hanno illustrato i dati più rilevanti del rapporto annuale sull'impatto e la gestione dell'attività della Chiesa in Spagna.

Javier García-10 dicembre 2024-Tempo di lettura: 3 minuti
Chiesa della memoria

Molti cittadini saranno sorpresi di sapere che una delle famose "big four" del mondo della consulenza, la Price Waterhouse Cooper, è stata incaricata dalla Conferenza episcopale di supervisionare i suoi conti, oltre a tutto il suo lavoro sociale e pastorale. Ed è ancora più sorprendente notare che ciò avviene ormai da dodici anni. Ma il rapporto tra la Chiesa e le famose società di consulenza non si esaurisce qui, poiché la sezione sul contributo socio-economico della Chiesa attraverso le entrate fiscali ottenute dallo Stato è stata realizzata dalla Deloitte.

Questi fatti sono stati commentati nella presentazione della Rapporto annuale di attività 2023 della Chiesa cattolica in Spagna, un rapporto che non solo illustra nel dettaglio i suoi contributi spirituali e sociali, ma ribadisce anche l'impegno alla trasparenza e al miglioramento continuo del suo operato. Come ha spiegato Ester Martín, direttrice dell'Ufficio per la trasparenza della CEE e responsabile della preparazione del rapporto, i dati sulla raccolta e sulla partecipazione dei fedeli alla maggior parte dei sacramenti sono leggermente aumentati, in numeri assoluti, grazie all'immigrazione. Tuttavia, ha anche sottolineato che in termini percentuali il numero di contributi e la partecipazione ai sacramenti sono leggermente diminuiti.

Dati su sacramenti e fedeli

Le attività della Chiesa spaziano dall'accompagnamento pastorale alle iniziative educative, culturali e assistenziali. Nel 2023 sono stati celebrati più di 150.000 battesimi e 107.000 cresime. Nel campo dell'istruzione, più di 2,5 milioni di alunni hanno frequentato le scuole cattoliche, generando un risparmio stimato per lo Stato di 4,6 miliardi di euro grazie alla gestione efficiente di queste risorse.

La Chiesa cattolica in Spagna conta milioni di laici impegnati, organizzati in 80 associazioni e movimenti, oltre a 407.563 associati laici territoriali. Nella formazione e trasmissione della fede, ci sono 81.080 catechisti e 36.686 insegnanti di religione. La vita consacrata riunisce 32.531 religiosi e 7.664 monaci e monache di clausura.

Nel campo missionario, la Spagna fornisce 9.932 missionari, mentre la preparazione di nuovi sacerdoti è sostenuta da 957 seminaristi. Il clero comprende 15.285 sacerdoti, affiancati da 587 diaconi permanenti. La guida della Chiesa è affidata a 119 vescovi, che coordinano l'attività pastorale nelle diocesi.

Il volto assistenziale della fede

L'azione sociale è uno dei pilastri fondamentali della Chiesa in Spagna. Con oltre 8.800 centri di assistenza sociale, nel 2023 sono state sostenute più di 3,8 milioni di persone. Queste iniziative includono mense per i poveri, case per anziani, rifugi per donne vittime di violenza e progetti di inclusione lavorativa.

527 milioni di euro in attività di beneficenza e sviluppo, raggiungendo milioni di beneficiari sia in Spagna che all'estero.

Il Rapporto 2023 non solo riassume le conquiste della Chiesa, ma rafforza anche la sua missione di evangelizzazione e di servizio in un mondo che cambia. Mons. Luis Argüello, presidente della Conferenza episcopale spagnola, ha sottolineato nella sua lettera che "questo cammino di luci e ombre è un invito a continuare a costruire insieme, con speranza, una società più giusta e unita".

Immigrazione e donne

Nel 2023, la Chiesa ha mantenuto il suo ruolo fondamentale nel sostenere i gruppi più vulnerabili nel campo dell'immigrazione. Attraverso 132 centri specializzati, sono stati offerti riparo e accompagnamento a più di 120.000 migranti e rifugiati, fornendo un supporto completo nei momenti di particolare necessità.

Un totale di 230 centri specializzati per la difesa della vita e della famiglia ha fornito assistenza completa a circa 85.000 persone nel 2023. Questi centri si sono concentrati sul sostegno alle madri in situazioni di vulnerabilità, sull'assistenza alle famiglie in crisi e sulla protezione dei bambini a rischio.

Nel 2023, la Chiesa cattolica ha gestito 646 centri incentrati sulla promozione delle donne e sul sostegno alle vittime di violenza, offrendo aiuto a più di 38.000 donne. Ha inoltre gestito più di 2.800 programmi per le persone a rischio di esclusione, integrati dall'accompagnamento umano e spirituale fornito in 96 case di accoglienza.

Con questo rapporto, la Chiesa cattolica in Spagna riafferma il suo ruolo di faro di speranza e trasformazione in un contesto sociale che richiede sempre più risposte concrete e di sostegno.

Trasparenza

La Chiesa svolge anche un ruolo cruciale nella conservazione del patrimonio culturale spagnolo. Dei 44 beni spagnoli dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, 22 sono legati alla Chiesa. Nel 2023 sono stati investiti 66 milioni di euro in progetti di conservazione e riabilitazione.

Il Rapporto annuale evidenzia i progressi in materia di responsabilità e gestione finanziaria. Grazie al sistema di ripartizione delle imposte, sono stati raccolti più di 382 milioni di euro, con un aumento di 23 milioni di euro rispetto all'anno precedente. Questi fondi sono stati utilizzati per soddisfare le esigenze delle diocesi e per sostenere le attività pastorali e sociali. Secondo il rapporto, il costo totale delle attività della Chiesa diocesana in Spagna, che comprende diocesi, parrocchie, centri di formazione e Conferenza episcopale, ammonta a 1.428 milioni di euro. Questa cifra rappresenta una spesa quattro volte superiore alle entrate fiscali.

L'impegno per la trasparenza si riflette nel consolidamento di 229 uffici per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che nel 2023 hanno formato più di 255.000 persone sui protocolli etici e di prevenzione.

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