I protagonisti del romanzo Senso e sensibilitàdella scrittrice inglese vittoriana Jane Austen, sono due giovani sorelle: la maggiore, Elinor, e la minore, Marianne. Entrambi sono molto delicati e affettuosi. Il primo, equilibrato e prudente. Il secondo, eccessivamente passionale. Nella loro precaria situazione di impoverimento, dopo la vedovanza della madre, devono affrontare diverse situazioni e relazioni difficili.
Infatti, il tema di questo racconto - che, con altre variazioni, ricompare come tema centrale nel resto delle opere di questo grande autore di narrativa - è come coniugare due atteggiamenti decisivi nella vita: da un lato, il senso, che significa buon senso, riflessione, intelligenza, giudizio ponderato; dall'altro, la sensibilità, che significa emotività potente e ordinata, un cuore che sa amare veramente e disinteressatamente.
Il sintesi di entrambi è la saggezza e l'ordine degli affettiL'equilibrio con cui la ragione guida la passione, il giusto contenimento dell'impulsività, il controllo e la canalizzazione dell'affettività, la cautela nelle azioni che possono danneggiare gli impegni. È l'equilibrio con cui la ragione guida la passione, il giusto contenimento dell'impulsività, il controllo e la canalizzazione dell'affettività, la cautela nelle azioni che possono danneggiare gli impegni, affinché raggiungano il loro scopo di costruire una comunione interpersonale sana, bella e fruttuosa.
Profilo del libro
La guida della ragione non implica in alcun modo lo svuotamento o l'annullamento dell'affettività, ma piuttosto la sua canalizzazione in modo giusto, nel rispetto della dignità delle persone. Lo sviluppo del carattere comporta creare una forte volontà, perseverare, rimanere saldi in ciò che è buono; acquisire la chiaroveggenza, accompagnata da riflessione, discernimento e consiglio per prendere le decisioni giuste; acquisire anche l'autocontrollo per liberarsi dalla testardaggine di un egoismo intemperante. La sensibilità, invece, illumina L'intera vita con il suo fascino e il suo colore, che la arricchisce di illusione e luminosità, affetto e vivacità. Si tratta quindi di amare in modo giusto e realistico, ma allo stesso tempo intenso e appassionato.
Le passioni e i desideri non sono di per sé dannosi, anche nella nostra condizione di natura ferita. Sono l'energia stessa che motiva l'azione umana. La virtù - coltivata attraverso un profondo processo educativo, con buoni maestri e ambienti di crescita, e con l'aiuto della grazia divina - non sopprime in alcun modo le passioni, che sono la sua materia propria, ma ordina loro di conformarsi alle prescrizioni della prudenza per contribuire al bene. La virtù è una concordanza dell'appetito sensibile con la ragione, che rafforza la propria identità.
Virtù come la fedeltà, la pazienza, la cordialità, la gentilezza, la gioia, la discrezione, la compassione, l'umiltà, la magnanimità, l'ansia di servire, la disponibilità, la generosità o la perseveranza, costituiscono qualità stabili e preziose che rendono l'individuo più libero e più adatto all'arte del vivere insieme, più consapevole e lucido, più preparato a compiere atti nobili di qualità umana. Si tratta di competenze etiche della persona per intraprendere azioni eccellenti. Formano personalità equilibrate, sicure e capaci; conferiscono naturalezza, facilità e gusto nell'orientarsi verso il meglio, anche se è difficile; modellano la spontaneità, integrando le varie qualità verso ciò che è appropriato nella vita concreta; portano alla perfezione nel dono di sé. Inoltre, lo Spirito Santo influisce su questi stessi dinamismi e trasforma la mente e la volontà del credente con i suoi doni, configurandolo al cuore di Cristo.
La sorella maggiore, Elinor, manifesta questa maturità interiore, che unisce sanità e cordialità, rettitudine e tenerezza. Si attiene sensibilmente alle forme o convenzioni sociali, limitate ma necessarie, come mezzo per preservare l'intimità ed evitare spiacevoli sorprese, malintesi e inganni, che portano all'uso e alla degradazione delle persone. Come la sorella minore Marianne, non si lascia trascinare da un'emotività ingenua e disastrosa, che sacrifica tutto all'impeto ardente dell'uomo. eros scardinato. Alla fine, Elinor dimostra di avere un cuore saggio e prudente, di amare intensamente e in modo tempestivo e appropriato. Infatti, solo chi ha acquisito una giusta armonia tra ragione e passione è veramente libero di amare ed è interiormente preparato alla vocazione sponsale.