Cinema

Morire in pace: le cure palliative, una vera opzione progressista

Maria José Atienza-16 ottobre 2020-Tempo di lettura: 2 minuti

Tutti vogliono morire nel miglior modo possibile, circondati dall'amore e dalle cure degli altri. Quando le persone si sentono amate, non vogliono porre fine alla loro vita. Questa è la storia di "Morire in pace, cure palliative contro eutanasia", il film documentario di Goya Productions che mostra l'opzione veramente dignitosa per i malati terminali: le cure palliative.

Il documentario, "Morire in pace, palliativi ed eutanasia".,che sarà in mostra dal prossimo 21 ottobre gratuito sul web www.morirenpaz.org per tutti i Paesi di lingua spagnola, raccoglie le testimonianze di infermieri, parenti, medici e volontari che accompagnano i malati in questi ultimi momenti. Mostra anche la battuta d'arresto che l'apertura legale all'eutanasia comporterebbe, come quella che si sta per attuare in Spagna, che apre la porta ad abusi in questo campo e sottende una visione economicista della vita in cui la dignità della persona non trova spazio.

Palliativi, vero progresso

"Quasi tutti coloro che chiedono l'eutanasia vogliono in realtà che il dolore venga tolto, ignorando che oggi esistono modi per eliminare la sofferenza senza eliminare chi soffre".Questa è la dichiarazione del medico Marcos Gómez, con molti anni di esperienza professionale, questo è compreso anche dalla Dr. Alvaro Gándara che sottolinea che Le cure palliative sono la via civile e progressiva da seguire L'obbligo della società è quello di prendersi cura dei deboli e non di eliminarli.

Dare valore alla vita

Il documentario, realizzato in collaborazione con l'ACdP, la Fondazione Telefamilia e la Fondazione Cari Filii, arriva sullo schermo in un momento in cui diverse forze politiche in Paesi come la Spagna stanno cercando non solo di depenalizzare l'eutanasia, ma anche di farla diventare legge. Un progetto che ha ricevuto la bocciatura, tra gli altri, della Comitato spagnolo di bioetica che ha avvertito il governo spagnolo che "Legalizzare l'eutanasia e/o l'aiuto al suicidio significa avviare un percorso di svalutazione della tutela della vita umana, i cui confini sono molto difficili da prevedere, come ci dimostra l'esperienza del nostro ambiente". e, al contrario, è a favore di "la protocollazione, nel contesto della buona pratica medica, dell'uso della sedazione palliativa"..

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