Il film
Steven Spielberg continua a essere un maestro dell'arte cinematografica. E la sua passione per il cinema storico ci offre un nuovo grande film. Il ponte delle spie non è vertiginoso, come Salvate il soldato Ryan o Monaco di Bavierané eccessivamente politico, come Amicizia o Lincoln. È una storia umana, in cui l'ambizione alla giustizia e a fare la cosa giusta è la forza guida su cui si fonda la narrazione.
Il cambio di ambientazione da New York a Berlino è davvero fantastico. Da un momento all'altro, il film passa dall'essere una thriller Il film è un'avvincente avventura di spionaggio, in cui il personaggio di James Donovan, un avvocato assicuratore brillantemente interpretato da Tom Hanks, è al centro dell'azione e diventa, involontariamente, l'eroe della storia.
È un film visivamente maestoso, in cui la fotografia e le inquadrature sono molto ben studiate ed eseguite, nel migliore stile spielberghiano. È anche un grande trattato sullo sviluppo dei personaggi. È interessante anche il modo in cui il regista riesce a intrecciare le storie dei soggetti e delle famiglie coinvolte nella trama.
Il ponte delle spie si concentra sulla storia, ben radicata nella realtà, anche se logicamente un po' modificata, dello scambio nella Guerra Fredda tra una spia sovietica catturata negli Stati Uniti e un pilota militare americano abbattuto sul suolo russo.
Il regista inizia la narrazione molto prima che lo scambio venga preso in considerazione. Lo fa durante il procedimento giudiziario della presunta spia dell'Unione Sovietica in un tribunale di New York. È qui che si affermano le qualità morali del personaggio di Hanks e si delineano le prime conseguenze umane di ciò che l'avvocato sente di dover fare per giustizia.
Quando la storia cambia continente e raggiunge l'Europa, la narrazione diventa avvincente. L'ambientazione diventa un altro protagonista, mentre l'azione accelera e riesce a tenere lo spettatore con il fiato sospeso, perché fino all'ultimo momento non è detto che le cose vadano bene.
Con questo film Spielberg racconta momenti storici. Tratta in modo esauriente gli argomenti presenti nella prima parte della Guerra Fredda. La tensione nucleare, il lavoro delle spie e le posizioni politiche chiaramente stabilite in ciascuno dei blocchi.
Il ponte delle spie è un film, insomma, in cui regista e attore sono al loro meglio artistico e che finisce per essere una delle migliori storie dell'anno.