Da quando Papa Francesco ha annunciato il Giubileo per l'Anno Santo del 2025, ci sono state diverse interpretazioni. C'è chi dice che questo Giubileo ha un "sapore di addio", forse perché l'intenso programma di eventi e interventi che Papa Francesco ha previsto per tutte le settimane dell'anno giubilare richiede un uomo giovane, forte e in salute. Si può anche interpretare al contrario: dopo la chiusura del Sinodo dei Sinodi, il Santo Padre ha voluto invitare l'intera umanità a venire a Roma per vivere un intenso tempo di conversione e ricevere le grazie del Sinodo.
Giubileo 2025
Il motto scelto da Papa Francesco per questo Anno giubilare della Chiesa universale, dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026, è caratterizzato dall'espressione latina e paolina "Pellegrini in spem".
Cominciamo col ricordare che il primo anno giubilare della Chiesa universale è stato indetto nel 1300 e che da allora sono stati celebrati molti giubilei universali, con tutto ciò che questo comporta in termini di abbondanza della grazia di Dio riversata sul popolo cristiano.
I manifesti che da mesi riempiono le strade di Roma, e l'attesa di oltre 45 milioni di pellegrini a Roma per questa occasione, ricordano i grandi Giubilei di altri tempi: quei grandi momenti di grazia e di conversione che hanno segnato la vita della Chiesa e di milioni di fedeli di tutti i tempi.
Origine dei Giubilei
Le origini del Giubileo romano risalgono al 1208 quando il Santo Padre Innocenzo IIIuno dei più importanti canonisti della cristianità, stabilì la processione dell'immagine della Veronica dalla basilica principale di San Pietro allo Spirito Santo la domenica successiva all'ottava dell'Epifania.
Ricordiamo che il XIII secolo è il secolo delle università. Un'epoca in cui furono fondate le prime corporazioni di studenti e insegnanti per studiare la rivelazione cristiana e le altre scienze. Un'epoca in cui fede e ragione erano in armonia per lo studio della teologia e delle scienze sacre e profane. È anche l'epoca della moltiplicazione delle devozioni popolari, che avvicinavano le persone alla santissima umanità di Gesù Cristo e aprivano i tesori della grazia per condurre i cristiani all'identificazione con Cristo e a percorrere le vie della salvezza.
Proprio in occasione del Giubileo di quest'anno, il Santo Padre ci incoraggia a sperare nella santità, poiché essa nasce dall'innamoramento del cristiano per Gesù Cristo e dal desiderio di identificarsi con lui e dal rapporto speciale di Dio con l'uomo, per il quale Gesù Cristo si è incarnato, è morto sulla croce ed è rimasto risorto nei nostri tabernacoli.
L'immagine della Veronica ricordava l'importanza della redenzione del genere umano (o colpa felice!) e, allo stesso tempo, l'anno giubilare con il quale un'anima, dopo aver soddisfatto le condizioni richieste: confessarsi, recitare un Credo davanti alla tomba di San Pietro, ottiene la remissione della pena dovuta per i suoi peccati e un desiderio di fedeltà a Cristo e alla sua dottrina salvifica.
Istituzione dei Giubilei
Il 22 febbraio 1300, festa della Cattedra di San Pietro, nel sesto anno di pontificato, Bonifacio VIII promulgò la Bolla "...".Antiquorum habet fidem". che prevedeva che ogni 100 anni venisse celebrato un giubileo universale, durante il quale i fedeli avrebbero "poenitentibus et confessis". A loro sarebbe stata concessa la grazia dell'indulgenza, con la quale sarebbero state perdonate le colpe dovute ai peccati e le pene connesse alla colpa.
Immediatamente furono stabilite le condizioni richieste: trenta visite di pellegrinaggio alle basiliche di San Pietro e San Paolo (quindici visite per gli stranieri). La Bolla aggiungeva inoltre: "in virtù della pienezza della nostra Autorità Apostolica, concediamo l'intera e pienissima remissione dei loro peccati a tutti coloro che, veramente pentiti e confessati, visiteranno queste basiliche durante quest'anno 1300, iniziato il giorno di Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, e così pure ogni centesimo anno successivo, dichiarando che coloro che vorranno ottenere questa indulgenza, dovranno visitare queste basiliche per trenta giorni, in successione o interrotti, almeno una volta al giorno; e se fossero pellegrini o stranieri, le visitino allo stesso modo per quindici giorni".
È interessante notare che gli anni santi hanno contribuito all'unità del popolo cristiano con Roma e ad aumentare la devozione e l'amore per il Romano Pontefice nella cristianità e a pregare per la sua persona e le sue intenzioni.
I pellegrini
Dal primo anno giubilare della storia della Chiesa cattolica, il numero di pellegrini è in costante aumento. Dai 30.000 pellegrini al giorno che varcavano la Porta Santa in quel primo Giubileo, alle cifre attuali per il Giubileo del 2025: circa 45 milioni di pellegrini.
Periodicità dei Giubilei
Per quanto riguarda la periodicità, come abbiamo visto, i Giubilei furono annunciati, all'inizio, con una cadenza di 100 anni. Non passò molto tempo prima che questo periodo fosse ridotto a 50 anni al tempo di Clemente VI (1342). Urbano VI stabilì un anno giubilare ogni 33 anni (1389) e, infine, rimase a 25 anni, come è rimasto fino ad oggi, anche se sono stati aggiunti altri Giubilei speciali, come il Giubileo della Redenzione del 1983 di San Giovanni Paolo II.
Non possiamo concludere queste brevi righe senza ricordare che gli anni giubilari sono un evento di conversione personale, vissuto anche nelle Chiese particolari, per cui nelle diocesi vengono aperti centri giubilari affinché chi non può recarsi a Roma possa ottenere l'indulgenza attraverso la preghiera e la penitenza in unione con il Santo Padre.