Cinema

Esiste una famiglia perfetta?

Patricio Sánchez-Jáuregui-8 gennaio 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
Vicino a voi

Vicino a voi

Regia e sceneggiaturaUberto Pasolini
Paese: Italia
Anno: 2021

Testo in italiano qui

Trentacinque anni, padre single e lavavetri, John è un irlandese a cui restano pochi mesi di vita. Preparandosi a ciò che accadrà, trascorre la maggior parte del tempo cercando di trovare una nuova famiglia per il figlio Michael, di tre anni. Stretto tra il bisogno di dire addio, l'istinto di protezione e una decisione impossibile, cercherà l'aiuto dei dipendenti dei servizi sociali, in particolare di Shona.

Emotivo senza essere sdolcinato, "Vicino a te". si basa su una sceneggiatura discreta, semplice ed efficace, che non ha alcuna pretesa di raccontare una storia nel modo più realistico possibile. È un'opera che evita con successo di cadere nel dramma e affronta la paternità, la morte e il rapporto padre-figlio con punti precisi ma delicati.

Edificante a suo modo, è una storia modesta raccontata in modo speciale, attingendo al fatalismo del neorealismo italiano (Vittorio De Sica), così come al primo piano e alla tecnica documentaristica del cinema sociale britannico (Mike Leigh) ed europeo (fratelli Dardenne).

La premessa del film, forse un po' banale e che si presta al melodramma tascabile, è mantenuta grazie a una tecnica sobria, accurata e lucida, che rivela l'umanità dei suoi personaggi. Sono gli attori e i piccoli dettagli della vita quotidiana a dare al film una qualità realistica e coinvolgente.

Incontriamo così un enorme James Norton. (Piccole donne, Guerra e pace)Un'apprezzabile performance attoriale e registica con il figlio, Daniel Lamont, e un accompagnamento aneddotico di Eileen O'Higgins (Shona) che aiuta a incanalare l'empatia del pubblico per l'imminente e a produrre compassione per l'inevitabile, che pesa nei momenti semplici e trabocca nei pochi momenti emotivi caratteristici (ultime volontà, ultimi istanti) che sono ben scelti e saggiamente non sovrastimati.

Ex dipendente di una banca d'affari e nipote di Luchino Visconti, Uberto Pasolini è un regista, sceneggiatore e produttore pluripremiato che dirige e scrive questa opera sociale acclamata dalla critica (il suo terzo film da regista). Un film che si avvicina al documentario, diretto, che gestisce bene le emozioni senza cadere nel sentimentalismo, e i cui attori e momenti si sposano perfettamente, creando un film memorabile.

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