Vaticano

Il "caso Cipriani": cronologia e dubbi che solleva

La notizia, pubblicata dai media spagnoli, di un presunto caso di abuso che coinvolge l'ex cardinale di Lima, Juan Luis Cipriani, è stata seguita da un susseguirsi di comunicati da varie parti, che sollevano la questione degli abusi dell'ex cardinale di Lima, Juan Luis Cipriani. vari domande relative allo sviluppo di questo caso.

María José Atienza / Javier García-30 gennaio 2025-Tempo di lettura: 4 minuti
Cronologia Cipriani

@CNS photo/David Maung

Il susseguirsi di comunicati, affermazioni e accuse che sono stati pubblicati negli ultimi giorni in seguito alla fuga di notizie di una denuncia contro l'ex arcivescovo di Lima per due decenni, oltre all'evidente necessità di continuare a lottare contro questa realtà, evidenzia l'importanza di una gestione trasparente da parte della Chiesa in questi casi dolorosi.  

Di seguito riportiamo una cronologia dettagliata dei diversi comunicati che si sono susseguiti nell'ultima settimana.

Sabato 25 gennaio 2025

Pubblicazione delle accuse

Il giornale El País riporta che, nel 2019, Papa Francesco ha rimosso il cardinale Juan Luis Cipriani, ex arcivescovo di Lima e membro dell'Opus Dei, dopo essere stato accusato di abuso sessuale a una minorenne nel 1983. La vittima, oggi 58enne, che desidera rimanere anonima, sostiene che i fatti sono avvenuti quando aveva 16 o 17 anni in un centro dell'Opus Dei a Lima e sono consistiti in alcuni toccamenti. 

Lettera del Cardinale Cipriani

Poche ore dopo, Cipriani ha pubblicato una lettera in cui smentisce categoricamente i fatti e assicura di non aver mai commesso abusi sessuali. Ha espresso il suo rammarico per la fuga di notizie così delicate e ha ribadito la sua unità con Papa Francesco. 

Nella sua lettera, fa notare che la denuncia contro di lui non gli è stata consegnata e non è stato aperto alcun procedimento nei suoi confronti, sebbene la Congregazione per la Dottrina della Fede gli abbia imposto di vivere fuori dal Perù e di limitare la sua attività ministeriale. Aggiunge inoltre che, in occasione di un'udienza con Papa Francesco nel febbraio 2020, gli è stato concesso di riprendere alcune delle sue attività sacerdotali (ritiri di predicazione, celebrazione pubblica dei sacramenti, ecc.) 

Comunicato dell'Opus Dei in Perù

Lo stesso giorno, il vicario regionale dell'Opus Dei in Perù ha pubblicato una dichiarazione in cui si scusava per non aver incontrato il denunciante di Cipriani quando questi aveva chiesto udienza nel 2018.

Spiega che, essendo Cipriani sotto inchiesta da parte del Vaticano, non aveva alcuna competenza legale nel caso e preferiva non interferire nel processo per non causare interferenze sgradite. Tuttavia, riconosce che avrebbe potuto offrirgli un sostegno personale e spirituale.

Chiarisce inoltre che non esiste alcuna traccia di un processo formale contro Cipriani mentre il cardinale era incardinato nella prelatura. L'attuale vicario regionale sottolinea che in quegli anni non esistevano protocolli rigorosi come quelli odierni, il che avrebbe potuto permettere che le denunce non venissero registrate.

Sottolinea che le denunce seguono ora una procedura chiara e non sono limitate a conversazioni private. Ribadisce il suo impegno per la prevenzione, il miglioramento della gestione delle denunce e la solidarietà con le vittime di abusi.

Domenica 26 gennaio 2025

Dichiarazione del Vaticano

Interpellato da alcuni media, il portavoce vaticano conferma che nel 2019 sono state imposte misure disciplinari al cardinale Cipriani a causa di accuse di pederastia. Tali misure comprendevano il suo ritiro, la residenza fuori dal Perù, il divieto di rilasciare dichiarazioni pubbliche e di utilizzare i simboli cardinalizi. 

Assicura inoltre che le sanzioni erano ancora in vigore, il che è particolarmente rilevante perché Cipriani aveva ricevuto il 7 gennaio 2025 un importante riconoscimento civile, la più importante medaglia al merito della città di Lima. 

Martedì 28 gennaio 2025

Comunicato dell'arcivescovo di Lima

L'arcivescovo di Lima, Carlos Castillo, rilascia una dichiarazione a sostegno delle vittime della pederastia e dei giornalisti che denunciano questi casi. Critica aspramente coloro che negano la verità e rifiutano le decisioni della Santa Sede, invitandoli a convertirsi e ad abbandonare le giustificazioni.

Non cita esplicitamente Cipriani, ma il suo messaggio è stato inteso come una presa di posizione sul caso, tenendo conto del contesto della controversia.

Comunicato stampa della Conferenza episcopale peruviana

La Conferenza episcopale esprime il proprio dolore per la notizia del cardinale Cipriani e deplora la sofferenza della vittima e della comunità ecclesiale. I vescovi peruviani apprezzano la decisione di Papa Francesco, sottolineando la combinazione di giustizia e misericordia nelle misure imposte e chiedono di pregare per il denunciante, per Cipriani e per la Chiesa, affinché sia uno spazio sicuro di riconciliazione.

Mercoledì 29 gennaio 2025

Lettera di Cipriani al Presidente della Conferenza episcopale peruviana

In seguito alle varie dichiarazioni sulla questione, il cardinale Cipriani ha scritto una lettera ai suoi confratelli dell'episcopato peruviano. In essa ha ribadito la sua innocenza e ha sostenuto di aver firmato le restrizioni imposte dal Vaticano nel 2019, dichiarando nello stesso atto che l'accusa era falsa e che stava obbedendo per amore della Chiesa. Ha insistito sul fatto che ha accettato le misure preventive mentre la verità veniva chiarita, anche se sostiene di non essere stato in grado di difendersi. 

In questa lettera, l'ex arcivescovo di Lima per due decenni, esprime la sua sorpresa per il fatto che l'episcopato peruviano non abbia rispettato la sua presunzione di innocenza di fronte alle accuse e ribadisce la sua comunione con il Papa e la sua fedeltà alla Chiesa.

Questioni legali e procedurali

La chiamata Caso Cipriani ha sollevato diversi interrogativi da quando è venuta alla luce meno di una settimana fa, e in modo del tutto sorprendente. I dubbi, espressi da diversi media e istituzioni, partono dal fatto che il cardinale è stato sanzionato nel 2019 senza aver avuto un chiaro iter legale.

Ad oggi, il Vaticano non ha smentito né il fatto che il cardinale peruviano non abbia avuto accesso alla denuncia, né le condizioni alle quali Cipriani sostiene di aver firmato le restrizioni imposte. Alcuni hanno anche sottolineato la "coincidenza" che la fuga di notizie su questo caso si sia verificata in un momento in cui migliaia di giornalisti erano riuniti a Roma per l'incontro con la stampa. Giubileo dei comunicatoricon accesso alla Sala Stampa del Vaticano, che di solito non è aperta nei giorni festivi. 

Sebbene la denuncia e i provvedimenti disciplinari da parte del Vaticano siano confermati da entrambe le parti, si ha l'impressione che non ci sia stata alcuna indagine formale sui fatti, né un processo legale normalizzato del caso, nonostante il fatto che nel 2019 il processo canonico di questa natura sia stato chiarito dal Vaticano. Vos estis lux mundi. Una serie di questioni che rendono difficile la comprensione di questo processo, che continua a suscitare interrogativi.

L'autoreMaría José Atienza / Javier García

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