Il gruppo armato M23, sostenuto dal Ruanda, ha costretto allo sfollamento centinaia di migliaia di persone, rendendo difficile l'accesso umanitario. La situazione è particolarmente critica nelle province del Nord e del Sud Kivu, dove i combattimenti hanno causato migliaia di morti e distrutto i rifugi di emergenza.
La portavoce di ACNUREujin Byun e il massimo responsabile degli aiuti delle Nazioni Unite nel Paese, Bruno Lemarquis, hanno avvertito che l'insicurezza impedisce agli aiuti di raggiungere le persone bisognose. I ribelli stanno avanzando verso Bukavu (Sud Kivu) dopo aver conquistato Goma (Nord Kivu), mentre la distruzione di strutture sanitarie e rifugi sta peggiorando la situazione.
L'OMS sottolinea anche l'impatto delle ostilità sulla risposta al vaiolo delle scimmie, soprattutto a Goma. Gli ordigni inesplosi e i saccheggi complicano ulteriormente il ritorno sicuro degli sfollati e le infrastrutture critiche vengono distrutte, ostacolando l'assistenza sanitaria e aumentando il rischio di diffusione di malattie infettive come il colera, la malaria e il vaiolo delle scimmie.
Sfollati interni nella Repubblica Democratica del Congo
Il conflitto nell'est della Repubblica Democratica del Congo sta generando un movimento di sfollati interni verso l'ovest, in Angola. La segretaria esecutiva della Commissione episcopale per la pastorale dei migranti e dei pellegrini (CEPAMI) in Angola, Carla Luísa Frei Bamberg, ha affermato che la Chiesa è in allerta nelle diocesi di confine, specialmente a Uíge e Mbanza Congo, per accogliere i rifugiati con cura e sostegno. La Chiesa sta lavorando in collaborazione con altre organizzazioni per assicurare ai rifugiati condizioni dignitose, tra cui alloggio, cibo e mezzi di sussistenza.
Il 15 febbraio 2025, a Bukavu, (Sud Kivu - Repubblica Democratica del Congo), un incendio ha minacciato di distruggere completamente la prigione locale durante i saccheggi causati dal ritiro delle forze armate e dei miliziani dell'M23. Sebbene siano stati alcuni detenuti ad appiccare il fuoco, il cappellano della prigione, che era incaricato del prigione e alcune suore intervennero prontamente, evitando che l'edificio fosse completamente distrutto. Anche la cappella è stata saccheggiata, ma il sacerdote è riuscito a salvarne la maggior parte. Dopo il saccheggio, Bukavu sta lentamente tornando alla normalità, con la ripresa delle attività commerciali e la prossima apertura delle scuole.
Saccheggio
Il vescovo di Uvira, mons. Sébastien Joseph Muyengo Mulombe, è stato rapinato il 20 febbraio, insieme a due sacerdoti, nella sede episcopale di Uvira, nella regione del Sud Kivu, RDC. Tre soldati armati delle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo, in uniforme, hanno fatto irruzione nel complesso, hanno minacciato il personale e i sacerdoti, li hanno costretti a terra e hanno rubato denaro, telefoni e altri effetti personali. Poi li hanno chiusi dentro e hanno minacciato di ucciderli prima di fuggire. Questo incidente fa parte di una serie di saccheggi a Uvira, dove l'esercito nazionale è indebolito dall'avanzata del gruppo ribelle M23.