Quest'anno, il corso si è concentrato sull'analisi delle conseguenze della pandemia che stiamo subendo e sulle sfide che questa situazione pone alla società e alla Chiesa, nonché sul modo di seguire percorsi di fraternità e di ricerca della giustizia, soprattutto nel mondo del lavoro e del lavoro.
Ognuno dei relatori, da prospettive diverse, ha cercato di sottolineare come l'insorgere della COVID-19, che si fa ancora sentire nella sua forma più cruda, abbia peggiorato la situazione del mondo del lavoro, colpendo più duramente i lavoratori con le mansioni peggiori e le situazioni più precarie e vulnerabili.
Come evidenziato da HOAC nella nota finale di questi corsi, i laboratori sono stati sviluppati nel modo seguente:
La giornata di riflessione per i consiglieri e gli animatori della fedesi è tenuta il 12 luglio con la conferenza Coltivare una spiritualità della cura di José García Caro, consiliare dell'HOAC di Siviglia, a partire dalla chiave teologica della cura e nella proposta di Papa Francesco affinché "lo Spirito Santo ci insegni a vedere il mondo con gli occhi di Dio e a prenderci cura dei nostri fratelli e sorelle con la dolcezza del suo cuore", ci esorta a un cambiamento interiore e a curare "tutte le relazioni fondamentali dell'essere umano" e il nostro rapporto con il pianeta.
Giornate di approfondimento e dialogo Sfide e speranze per il mondo del lavoro nell'era post-covida, La conferenza si terrà dal 13 al 15 luglio con interventi di Sebastián Mora, professore di Etica presso la Pontificia Università di Comillas. Jordi Mir-García, dottore in Lettere presso l'Università Autonoma di Barcellona e María José "Coqui" Rodríguez, presidente di HOAC Granada. Si è svolta anche una tavola rotonda sulle esperienze degli attivisti nell'accompagnamento dei lavoratori nei conflitti di lavoro, con le vittime di incidenti sul lavoro e con i migranti.
Sebastián Mora ha evidenziato alcuni elementi che la pandemia ci ha lasciato in eredità, come la necessità di ripensare la flessibilità come sinonimo di precarietà; la rivalutazione dei lavori essenziali, che come società abbiamo riconosciuto durante questa crisi, e l'esperienza che abbiamo bisogno di una copertura sociale di fronte ai rischi sistemici. Mora ha chiesto alla HOAC di continuare sulla strada della denuncia profetica che integra l'economia della cura e la necessità di riprendere il dibattito sull'orario di lavoro insieme a quello sul reddito di base universale.
Da parte sua, Jordi Mir-García ha voluto concentrarsi sugli insegnamenti che la pandemia ci ha portato per contribuire a costruire un mondo con maggiore giustizia sociale. Un'idea condivisa da Maria José "Coqui" Rodríguez, presidente di HOAC Granada, che ha esortato a cercare nuovi stili di vita attraverso il cammino dell'incontro e della comunione fraterna, praticando la solidarietà e l'amicizia sociale.
Da quanto ascoltato e discusso in questi giorni di approfondimento e dialogo, emerge una ricchezza condivisa:
- Un invito a l'HOAC e l'intera chiesa per dare eco alla vulnerabilità della in cui il i settori più impoveriti della classe operaia mondiale.
- La necessità di costruire ponti tra le organizzazioni dei lavoratori che desiderano un'utopia di fraternità e giustiziadal particolare al più universale.
- Coltivare la carità politica e far vivere i principi della Dottrina sociale della Chiesa. (ISD) per incoraggiare istituzioni per assicurare il bene comune e la cura del Creato.
I corsi si concluderanno sabato 17 luglio con i giorni di preghiera con un intervento su La mistica che ci sostiene nella proposta di Rovirosa che ci permetterà di discernere questo approccio nella nostra vita e nei nostri impegni.