La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, presieduta dal cardinale Sean O'Malley, è stata istituita da Papa Francesco il 22 marzo 2014 e, dal 5 giugno 2022, fa parte del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Nella sua il discorso di questa mattinaletta dall'arcivescovo Pierluigi Giroli, il Papa ha ricordato che dedicarsi alla "cura dei più poveri tra i poveri" è "uno stile di vita". vittime Quella della Chiesa è una vocazione coraggiosa, che nasce dal cuore della Chiesa e la aiuta a purificarsi e a crescere".
Francesco ha anche incoraggiato i membri della Commissione a "continuare in questo servizio, con spirito di squadra: costruendo ponti e collaborando per rendere più efficace la vostra cura per gli altri".
Il Santo Padre ha anche fatto riferimento al Rapporto annuale sulle politiche e le procedure di salvaguardia nella Chiesa, che contiene le conclusioni di un sondaggio inviato a tutte le conferenze episcopali del mondo, ricordando che "non dovrebbe essere solo un altro documento, ma aiutarci a comprendere meglio il lavoro che ancora ci attende".
D'altra parte, Francesco ha indicato che "di fronte allo scandalo degli abusi e alla sofferenza delle vittime, possiamo scoraggiarci, perché la sfida di ricostruire il tessuto di vite spezzate e di guarire il dolore è grande e complessa". Tuttavia, "il nostro impegno non deve vacillare; anzi, vi incoraggio ad andare avanti, affinché la Chiesa sia sempre e ovunque un luogo dove tutti possano sentirsi a casa e ogni persona sia ritenuta sacra".
Imitare Gesù
Il Papa ha sottolineato che, per raggiungere questo obiettivo e "per vivere bene questo servizio, dobbiamo fare nostri i sentimenti di Cristo: la sua compassione, il suo modo di toccare le ferite dell'umanità, il suo Cuore trafitto d'amore per noi. Gesù è Colui che si è fatto vicino a noi; nella sua carne, Dio Padre si è avvicinato a noi oltre ogni limite e ci mostra così che non è lontano dalle nostre necessità e preoccupazioni".
Perché Gesù "prende su di sé le nostre sofferenze e porta le nostre ferite, come dice il quarto poema del Servo sofferente nel libro del profeta Isaia". Francesco ha invitato a imitare l'esempio di Cristo: "Impariamo anche questo: non possiamo aiutare gli altri a portare i loro pesi senza metterli sulle nostre spalle, senza praticare la vicinanza e la compassione.
Pertanto, "la vicinanza alle vittime di abusi non è un concetto astratto: è una realtà molto concreta, fatta di ascolto, intervento, prevenzione e aiuto". Siamo tutti chiamati - soprattutto le autorità ecclesiastiche - a prendere coscienza diretta dell'impatto dell'abuso e a lasciarci commuovere dalla sofferenza delle vittime, ascoltando direttamente la loro voce e praticando quella vicinanza che, attraverso scelte concrete, le solleva, le aiuta e prepara un futuro diverso per tutti".
Inoltre, il Santo Padre ha sottolineato che è importante evitare "che questi fratelli e sorelle non siano accolti e ascoltati, perché questo può aggravare notevolmente la loro sofferenza. È necessario prendersi cura di loro con un impegno personale, così come è necessario che ciò avvenga con l'aiuto di collaboratori competenti".
Allo stesso tempo, il Papa ha ringraziato la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori per il suo lavoro di "accompagnamento delle vittime e dei sopravvissuti". Gran parte di questo servizio viene svolto in modo confidenziale, come dovrebbe essere per rispetto delle persone. Ma, allo stesso tempo, i suoi frutti devono essere resi visibili: la gente deve conoscere e vedere il lavoro che fate nell'accompagnare la pastorale delle chiese locali. La vostra vicinanza alle autorità delle Chiese locali le rafforzerà nella condivisione delle buone pratiche e nella verifica dell'adeguatezza delle misure messe in atto".
"Memorare", prevenire e risolvere gli abusi
Francesco ha anche ricordato l'iniziativa "Memorare", definita da Vatican News come "un progetto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori che ha avuto inizio nel 2023 per assistere e lavorare, insieme alle Chiese locali di tutto il mondo, nella formazione e nel rafforzamento delle capacità di prevenzione e protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili". Questa assistenza si concentra su tre aree: l'accompagnamento delle vittime e dei sopravvissuti, l'attuazione di politiche di prevenzione attraverso lo sviluppo di linee guida e codici di condotta, e la risposta appropriata e tempestiva alle accuse di abuso in conformità con la legge della Chiesa.
Nel suo discorso di questa mattina, il Papa ha detto che "il servizio alle Chiese locali sta già dando grandi frutti e sono incoraggiato nel vedere come l'iniziativa "Memorare", in collaborazione con le Chiese di tanti Paesi del mondo, stia prendendo forma. È un modo molto concreto per la Commissione di mostrare la sua vicinanza alle autorità di queste chiese, rafforzando allo stesso tempo gli sforzi di conservazione esistenti. Con il tempo, si creerà una rete di solidarietà con le vittime e con coloro che promuovono i loro diritti, soprattutto dove le risorse e le competenze sono scarse".
In chiusura, il Papa ha detto che le osservazioni della Commissione "ci porteranno nella giusta direzione, affinché la Chiesa continui a impegnarsi con tutte le sue forze nella prevenzione degli abusi, nella ferma condanna degli abusi, nella cura compassionevole delle vittime e nell'impegno costante a essere un luogo ospitale e sicuro", e ha ringraziato i membri della Commissione per la loro "perseveranza" e "testimonianza di speranza". Come di consueto, il Papa ha concluso il suo discorso chiedendo di pregare per lui.