I fedeli riuniti in Piazza San Pietro hanno ascoltato una denuncia viva e forte dello sviluppo del conflitto armato, delle sofferenze della popolazione innocente e un appello ai leader politici affinché accettino un cessate il fuoco immediato. Al Presidente Vladimir Putin ha implorato - questa è la parola che ha usato - di fermare la "spirale di violenza e morte". Allo stesso modo, ricordando le immense sofferenze patite dalla popolazione ucraina, ha rivolto "un appello altrettanto fiducioso al Presidente dell'Ucraina affinché sia aperto a serie proposte di pace".
Ha anche invitato i vari leader internazionali "a fare tutto ciò che è in loro potere per porre fine alla guerra in corso, senza essere trascinati in pericolose escalation, e a promuovere e sostenere iniziative di dialogoPer favore, facciamo in modo che le nuove generazioni possano respirare l'aria sana della pace e non quella inquinata della guerra, che è una follia!
Peggioramento della situazione in Ucraina
Il Papa è particolarmente preoccupato per il peggioramento degli eventi. Una guerra le cui ferite "invece di guarire, continuano a sanguinare sempre di più, con il rischio di allargarsi". Le notizie degli ultimi giorni sono particolarmente preoccupanti, perché "il rischio di escalation nucleare sta aumentando, al punto da far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale".
Nelle ultime settimane il Papa ha ripetutamente parlato del conflitto ucraino come di una terza guerra mondiale, che si svolge in Ucraina ma con molti attori e interessi internazionali. In seguito al viaggio intrapreso dall'elemosiniere polacco e dal cardinale Konrad KrajewskiIl Papa ha conosciuto più direttamente le barbarie della guerra e ora è particolarmente preoccupato per l'aggravarsi della situazione. Per questo, nell'ultima parte del suo discorso, ha mostrato ancora una volta la sua preoccupazione: "E cosa possiamo dire del fatto che l'umanità si trova di nuovo di fronte alla minaccia atomica? È assurdo.
Il Papa ricorda il no alla guerra
Papa Francesco ha parlato con vicinanza e vera empatia del conflitto: "Sono addolorato per i fiumi di sangue e di lacrime versati negli ultimi mesi. Sono addolorato per le migliaia di vittime, soprattutto bambini, e per le numerose distruzioni, che hanno lasciato molte persone e famiglie senza casa e minacciano vasti territori con il freddo e la fame. Tali azioni non possono mai, mai essere giustificate! [...] Cosa deve ancora accadere, quanto sangue deve ancora scorrere prima di capire che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco. Si mettano a tacere le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di portare a soluzioni non imposte con la forza, ma consensuali, giuste e stabili. E saranno tali se si baseranno sul rispetto del valore sacrosanto della vita umana, della sovranità e dell'integrità territoriale di ciascun Paese, nonché dei diritti delle minoranze e delle loro legittime preoccupazioni".