Cinema

Cinema: Il miracolo di Padre Stu

L'ultimo film di Mark Wahlberg e Mel Gibson racconta l'incredibile storia di Padre Long e del suo viaggio dal ring alla sedia a rotelle.

Patricio Sánchez-Jáuregui-18 giugno 2022-Tempo di lettura: 2 minuti

Fotogramma del film. © Sony Pictures

Regia e sceneggiatura: Rosalind Ross
Stati Uniti 2022

Raramente capita di vedere un film a tema religioso - o spirituale - che non si faccia scrupoli nel promuovere la sua particolare causa in modo irrispettoso per lo spettatore. Proclama la sua causa con il bastone e la bacchetta di un sentimentalismo onnipresente e affossa qualsiasi ragionamento con una stucchevole stucchevolezza. Padre stu, o Il miracolo di Padre Stutradotto in spagnolo, è diverso.

Emerge da un campo di asteroidi di recensioni contrastanti (alcune bellicosamente rabbiose), il più che rispettabile esordio alla regia di Rosalind Ross, un film che contribuisce, la cui visione della sofferenza non è di evasione, ma di incontro, e che può produrre
Lo spettatore i cui problemi si risolvono con le pillole, il fine settimana come scopo vitale e il vivere tutto con gli hashtag. Dobbiamo fare un esercizio per lasciare fuori i pregiudizi - e gli hashtag - e goderci la semplicità della storia e la possibilità che sia, così com'è,
basato su un evento reale, il che lo rende ancora più controverso e rilevante.

Mark Wahlberg è Stu, un uomo le cui aspirazioni non vanno oltre la sopravvivenza e, dopo la boxe e il carcere, decide di tentare la fortuna nella città di Los Angeles come attore. Con fiducia e autodistruzione, cercherà di farsi strada in una vita di cui non si è mai fidato. Incontra Carmen (Teresa Cruz), una devota parrocchiana che intraprende un processo di conversione. Questo andrà oltre la loro relazione e lo metterà alle porte del seminario, con i suoi problemi e scontri più o meno divertenti.

Tuttavia, tutto prende una piega più drammatica quando gli viene diagnosticata una malattia muscolare degenerativa. È allora che inizia il viaggio verso la morte, ma anche verso la redenzione. Evitando i piagnistei, sostenuto dalla spensieratezza del protagonista e con due grandi attori non protagonisti (il sempre immenso Mel Gibson e l'eternamente tenera Jacki Weaver), più un terzo attore che è sempre una gioia guardare (Malcolm McDowell). Abbiamo tra le mani un film di trasporto e di omaggio che evita le convenzioni della santità e racconta una storia vera con semplicità, una sceneggiatura agile e attenta e nessuna pretenziosità. Un'opera stimolante, corretta e piacevole, che lascia respirare le emozioni e i cui dialoghi suscitano spesso risate in sala. Un progetto personale dello stesso Wahlberg a cui è facile affezionarsi.

L'autorePatricio Sánchez-Jáuregui

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.
Banner pubblicitari
Banner pubblicitari