Cile, ottobre 2020: in un plebiscito, il 78 % dei cileni ha votato per una nuova Costituzione e ha scelto di farla redigere da una Convenzione costituente (ha votato il 50 % delle liste elettorali). Nel luglio 2021, la Convenzione di 155 membri, eletta con voto democratico, ha iniziato i suoi lavori. Hanno concluso il loro lavoro nel luglio 2022. Il 4 settembre si è tenuto il Plebiscito in cui i cileni maggiorenni erano chiamati a votare. Se la maggioranza dei cileni lo approva, il Congresso cileno lo promulga. D'altra parte, se la maggioranza la respingesse, rimarrebbe in vigore l'attuale Costituzione del 1980.
La sera stessa di domenica 4, il Servizio elettorale (un organo statale autonomo) ha comunicato che il progetto di Costituzione è stato respinto dal 61,9 % dei cittadini, ottenendo un'approvazione solo del 38,1 1 %. Questo risultato clamoroso è stato una grande sorpresa.
L'aborto nella proposta di costituzione del Cile
Nel marzo di quest'anno, la Conferenza Episcopale (CECH) ha avvertito che: "Una Costituzione politica con una norma su aborto Il libero arbitrio non può essere sentito e assunto come proprio da molti cileni, tra cui molte persone che professano una fede religiosa, perché il rispetto della vita umana fin dal concepimento non è qualcosa di secondario o una considerazione opzionale, ma un valore fondamentale che affermiamo sulla base della ragione e della fede. Se questa decisione non viene cambiata, la Convenzione costituzionale pone un ostacolo insormontabile a molti cittadini per dare la loro approvazione al testo costituzionale che si sta elaborando".
A luglio è stata presentata al Paese la proposta di una nuova Costituzione. Ancora una volta la CECH, con la firma di tutti i vescovi, ha espresso che "Gran parte delle proposte su come organizzare la 'casa comune' rientrano nel campo delle opinioni, e una pluralità di opzioni è legittima. (...) Tuttavia, consideriamo negativamente le norme che permettono l'interruzione della gravidanza, quelle che lasciano aperta la possibilità dell'eutanasia, quelle che deturpano la comprensione della famiglia, quelle che limitano la libertà dei genitori di insegnare ai propri figli e quelle che pongono alcune limitazioni al diritto all'istruzione e alla libertà religiosa. Consideriamo particolarmente grave l'introduzione dell'aborto, che il testo costituzionale proposto chiama "diritto all'interruzione volontaria della gravidanza".
Eutanasia
I vescovi cileni hanno criticato duramente il fatto che "l'articolo stabilisce che lo Stato garantisce l'esercizio di questo diritto, senza interferenze da parte di terzi, siano essi individui o istituzioni, il che non solo esclude la partecipazione del padre a questa decisione, ma anche l'esercizio dell'obiezione di coscienza personale e istituzionale (...) È sorprendente che la proposta costituzionale riconosca i diritti della natura ed esprima preoccupazione per gli animali in quanto esseri senzienti, ma non riconosca alcuna dignità o alcun diritto all'essere umano nel grembo materno".
Hanno poi aggiunto che "la norma costituzionale che assicura a ogni persona il diritto a una morte dignitosa è motivo di preoccupazione. In base a questo concetto, viene introdotta nella nostra cultura l'eutanasia, che è un'azione o un'omissione con lo scopo di provocare direttamente la morte, eliminando così il dolore.
Per quanto riguarda la famiglia, hanno sottolineato che il testo "amplia il concetto di famiglia parlando di "famiglie nelle loro varie forme, espressioni e modi di vita, senza limitarle ai soli legami filiali e consanguinei".
Educazione
Per quanto riguarda l'educazione, hanno sottolineato che la proposta "non è del tutto chiara nell'esprimere un diritto preferenziale e diretto dei genitori a educare i propri figli (...) Preoccupa anche in questo campo la forte presenza nel testo dell'ideologia di genere, che dà l'impressione di volersi imporre come pensiero unico nella cultura e nel sistema educativo, ledendo il principio della libertà di educazione dei genitori nei confronti dei propri figli". (...) Inoltre, nel progetto di testo costituzionale c'è un evidente silenzio riguardo all'istruzione privata sovvenzionata, che ha anche un'evidente funzione pubblica.
Se oltre il 55% degli studenti cileni studia nel sistema privato sovvenzionato, con un'altissima percentuale di studenti vulnerabili, perché non viene sancito il diritto costituzionale a queste altre proposte di iniziativa privata, sovvenzionate con fondi pubblici per l'istruzione, sotto la supervisione dello Stato, per garantire la libertà di educazione? (...), non stabilisce espressamente il diritto dei genitori di creare e sostenere istituti scolastici di vario tipo, né l'obbligo di fornire le relative risorse economiche".
Libertà religiosa
Per quanto riguarda la libertà religiosa, hanno affermato che questa proposta "non riconosce alcuni elementi essenziali, come l'autonomia interna delle confessioni, il riconoscimento delle proprie regole e la capacità di queste ultime di stipulare accordi che garantiscano la loro piena libertà nella cura dei propri membri, soprattutto in situazioni di vulnerabilità (ospedali, luoghi in cui si scontano le pene, case di accoglienza per bambini, ecc.) Infine, ci sembra che il sistema stabilito per dare riconoscimento giuridico alle confessioni lasci la loro esistenza o la loro soppressione nelle mani di organismi amministrativi, il che potrebbe compromettere il pieno esercizio della libertà religiosa".
I cileni hanno dichiarato, a stragrande maggioranza, di non volere una Costituzione che rompa drasticamente con la tradizione politica, culturale e valoriale del Paese. Sicuramente i partiti politici rappresentati al Congresso si metteranno d'accordo su come apportare modifiche all'attuale Magna Charta, o su quale meccanismo si potrebbe istituire per proporre un nuovo testo.