Il governo spagnolo e il Conferenza episcopale spagnola hanno firmato un accordo, con effetto dal 29 marzo 2023, che allinea il regime fiscale della Chiesa spagnola a quello delle altre organizzazioni non profit del Paese. Di conseguenza, con l'approvazione della Santa Sede, la Conferenza episcopale rinuncia alle esenzioni sui contributi speciali e sull'imposta su costruzioni, impianti e opere.
Il comunicato stampa rilasciato dalla CEE è il seguente:
"A seguito del lavoro congiunto tra il Ministero della Presidenza, dei Rapporti con il Parlamento e della Memoria Democratica e la Chiesa cattolica in ambito fiscale, il Governo spagnolo e la Conferenza episcopale spagnola, con l'accordo della Santa Sedehanno raggiunto un accordo in base al quale la rinuncia alle esenzioni, derivanti dagli Accordi, che riguardano i Contributi Speciali e l'Imposta sulle Costruzioni, gli Impianti e i Lavori (ICIO), sarà trattata davanti alla Santa Sede.
A tal fine, il Governo abrogherà l'ordinanza ministeriale del 5 giugno 2001 del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che regola l'inclusione dell'Imposta sulle Costruzioni, gli Impianti e le Opere (ICO) nell'Accordo tra lo Stato spagnolo e la Santa Sede in materia economica.
L'accordo si basa sulla volontà comune del Governo spagnolo e della Conferenza episcopale spagnola di allineare il regime fiscale della Chiesa cattolica a quello delle organizzazioni senza scopo di lucro, in conformità con il principio di non privilegio e non discriminazione. Oggi questo accordo viene reso effettivo attraverso il corrispondente scambio di lettere tra il Governo e la Nunziatura Apostolica".