Questa è la storia di Gianni Crea, il "Gianni Crea".Clavigero Vaticano"È uno dei custodi autorizzati a usare le 2.797 chiavi che aprono e chiudono i tesori papali, cioè i Musei Vaticani, ben undici diverse collezioni esposte al pubblico oltre le Mura Leonine nella Città del Vaticano.
La Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello e la Loggia, i marmi romani, i musei Gregoriano-Egizio ed Etrusco, la Galleria degli Arazzi, la Galleria dei Candelabri, la Galleria delle Carte Geografiche, l'Appartamento Borgia e l'Appartamento di San Pio V, e potrei continuare all'infinito.
Non c'è luogo al mondo così ricco di arte, genio, gusto e fede. Un viaggio esclusivo che colpisce il cuore e la mente, nessuno può rimanere indifferente, nessuno si sente escluso, è il miracolo laico della grande arte. Paolo Ondarza ha dichiarato al Vatican News il 13 dicembre.
Il percorso del clavigero
Ogni giorno apre e chiude le porte dei sette chilometri di percorso espositivo dei Musei Vaticani. È poco dopo le 5 del mattino quando tutto ha inizio. Davanti al bistrot che tra poche ore accoglierà i visitatori di tutto il mondo, il clavigero apre una porta: conduce al bunker che ospita, protette da un sistema di climatizzazione progettato per evitare la ruggine, le 2798 chiavi che aprono gli 11 settori dei Musei. Vengono testati settimanalmente, uno per uno, per verificare il funzionamento delle serrature e garantirne l'integrità.
"Tre chiavi sono più importanti delle altre: la numero '1' apre la porta monumentale all'uscita dei Musei Vaticani; la '401' pesa circa mezzo chilo, è stata forgiata nel 1700 ed è la più antica e apre la porta d'ingresso del Museo Pio Clementino, primo nucleo dei Musei Vaticani; infine la più preziosa, la chiave senza numero, forgiata nel 1870, apre la porta della Cappella Sistina, sede del Conclave dal 1492", spiega Gianni Crea, clavigero dal 1999. La chiave, non numerata, è custodita in una busta sigillata dalla direzione dei Musei Vaticani. Ogni mattina, il rituale con cui viene estratta evoca il fascino di secoli lontani e il legame storico tra la clavigeros - e l'ex Maresciallo del Conclave e Custode di Santa Romana Chiesa: colui che fino al 1966 era incaricato di sigillare tutti gli ingressi di Santa Romana Chiesa. sacello quando i cardinali si riunirono per eleggere il Papa.
Il clavigero inizia all'alba, in solitudine, il percorso che ripeterà al tramonto. Apre, una dopo l'altra, le cinquecento porte e finestre dell'intero percorso per visitare le collezioni papali, coprendo cinque secoli di storia in circa un'ora. Aprire il pesante cancello del Museo Pio Clementino. Passeggiate attraverso il nucleo più antico della collezione vaticana, passando per la Biblioteca fino alle Stanze di Raffaello. Scoprite tutti i segreti dei Musei Vaticani, come i rudimentali sismografi, nascosti nelle pareti della Sala dell'Immacolata Concezione dipinta nel XIX secolo da Francesco Podesti: servivano a controllare la stabilità dell'edificio dopo eventuali scosse sismiche.
Il fascio di luce della lanterna con cui ispeziona ogni stanza al buio fa emergere la bellezza immortale di affreschi e sculture, rivelando segreti e dettagli che l'occhio riesce a malapena a cogliere in pieno giorno, quando il museo è affollato.
Lungo l'antico corridoio delle Carte, l'insolita rappresentazione rovesciata della Sicilia e della Calabria è un interrogativo per lo sguardo. Sono così raffigurate perché sono viste da Roma su due delle 40 mappe giganti che corrono per 120 metri lungo la più lunga rappresentazione topografica mai realizzata dell'Italia, da nord a sud, in estremo dettaglio. Fu commissionato da Gregorio XIII Boncompagni ai migliori paesaggisti del XVI secolo.
Lasciandosi alle spalle porte e cancelli aperti, il passaggio della clavigero evoca per un attimo lo storico "passo da gigante per l'umanità" del 20 luglio 1969. Nelle gallerie inferiori, infatti, sono esposti frammenti di rocce lunari della spedizione Apollo 11, donati dal Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, e la bandiera dello Stato della Città del Vaticano portata nello spazio dagli astronauti in quella memorabile data.
Tutti i tipi di chiavi
Chiavi antiche e moderne, in ferro o in alluminio, forgiate a mano, segnate dal tempo, oggi anche elettroniche, le chiavi aprono anche stanze inaccessibili al pubblico, che il custode ha il dovere di ispezionare quotidianamente: magazzini sotterranei che custodiscono, avvolti nel mistero, anonimi ritratti di epoca romana il cui sguardo interroga chiunque vi si imbatta; magazzini e soffitte sulle cui pareti antichi custodi hanno lasciato tracce del loro passaggio nei secoli con graffiti e iscrizioni a matita.
Sono circa le 7 del mattino. L'ultima porta che si apre è la più attesa. In legno, con una maniglia in ottone a forma di "S", "S" sta per "secreto", che significa riservato, chiuso; è la stanza dove avviene lo scrutinio e l'elezione del Successore di Pietro: la Cappella Sistina.
Il guardiano dei cancelli
"Essere clavigero è un compito che dà quasi la sensazione di custodire la storia. In occasione dell'elezione del papa, 12 chiavi permettono di clavigero di chiudere l'intera area circostante la Cappella Sistina. Subito dopo, osservando scrupolosamente un antico protocollo, gli tocca seguire, insieme alle autorità competenti, il lavoro del fabbro che pone i sigilli per tenere segreto tutto ciò che accade all'interno della cappella più famosa del mondo; poi, il clavigero Mette le chiavi in una scatola di metallo: resterà sotto la custodia della Gendarmeria fino all'elezione del nuovo Papa".
Fino al pontificato di San Giovanni Paolo IIUna volta entrati in Conclave, i cardinali potevano lasciare l'area intorno alla Cappella Sistina solo a elezione avvenuta: erano ospitati, in stato di clausura, all'interno di varie stanze dei Palazzi Vaticani, adattate a dormitorio per l'occasione. Subito dopo il punto "extra omnes".Era compito del Maresciallo del Conclave assicurarsi che tutte le porte, le finestre e gli spioncini dell'area in cui alloggiavano i cardinali fossero ben chiusi. Al termine del controllo, l'addetto alla sicurezza ha riposto le chiavi in una borsa rossa. Qui sono rimasti fino alla fumata bianca.
Come laico appartenente all'aristocrazia romana, il Maresciallo del Conclave ha svolto un ruolo chiave durante la sede vacante. Inizialmente fu la casata romana dei Savelli a detenere il titolo, ereditato dal 1712 fino alla sua soppressione sotto Paolo VI dal figlio maggiore della casata dei Chigi. Infatti, la bandiera del Maresciallo reca lo stemma della nobile famiglia di origine senese insieme al simbolo del camarlengo e alle due chiavi, non incrociate come negli stemmi papali, ma separate e pendenti lateralmente.
La Cappella Sistina è il luogo in cui termina il percorso Clavigera, che dal 2017 è disponibile su prenotazione. "Quando ho iniziato nel 1999", racconta Gianni Crea, "eravamo in tre, ma ho dovuto aspettare tre anni per poter aprire la Cappella Sistina. Ho immaginato a lungo quel momento e l'emozione è ancora indescrivibile: ogni giorno stento a credere di avere l'onore di aprire il centro della cristianità ai visitatori di tutto il mondo".
Sulle pareti affrescate da artisti del XV secolo, spicca per l'alto valore semantico e simbolico un dipinto di Pietro Perugino, maestro di Raffaello. Raffigura la "Consegna delle chiavi a San Pietro". Una è dorata e rivolta verso Cristo, l'altra d'argento: ricordano rispettivamente il potere sul Regno dei Cieli e l'autorità spirituale del papato sulla terra.
A te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli": questo è il comando di Gesù all'apostolo Pietro, il "...".clavigero dal cielo".