America Latina

Mons. Jaime Spengler: il Celam, la sinodalità e le sfide per l'America Latina

Durante il Congresso Eucaristico Internazionale 2024 a Quito, in Ecuador, Mons. Jaime Spengler, presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e del Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Caraibi (CELAM), ha condiviso la sua visione sul ruolo del CELAM e sulla sua missione di comunione nel continente.

Juan Carlos Vasconez-14 settembre 2024-Tempo di lettura: 4 minuti

Foto: Mons. Spengler, Presidente del Celam

Mons. Spengler ha descritto il lavoro del Celam come fondamentale per coordinare e promuovere la comunione tra le varie conferenze episcopali dell'America Latina e dei Caraibi, con l'obiettivo di assistere le Chiese locali attraverso la consulenza sulla formazione, la ricerca e la comunicazione.

Il CELAMcon sede a Bogotà, funge da ponte tra le Chiese locali e la Chiesa universale, offrendo supporto in aree chiave: comunicazione, gestione della conoscenza, formazione e creazione di reti.

Il Centro per i programmi e le reti di azione pastorale è responsabile dei servizi relativi al ministero, al discepolato missionario e ad altre attività pastorali specifiche, che sono integrate nell'area della Chiesa sinodale in movimento.

Mentre il Centro di formazione Cebitepal forma clero, religiosi e laici, e i centri dedicati alla ricerca e alla comunicazione, cercando di articolare le sfide sociali, economiche e pastorali che il continente deve affrontare.

Il ruolo del Celam nella sinodalità

In un momento chiave per la Chiesa mondiale, segnato dal processo sinodale promosso da Papa Francesco, il vescovo Spengler ha approfondito i tre livelli di questo processo, che considera essenziale per la Chiesa latinoamericana:

1. Il popolo di Dio

"La sinodalità parte da un presupposto essenziale: l'ascolto di tutti", ha spiegato il vescovo Spengler. Il processo sinodale inizia con l'ascolto attivo delle comunità, di tutti i battezzati, di coloro che, nella loro vita quotidiana, cercano di vivere la fede e di costruire comunità più forti.

Per il Celam questo primo passo è fondamentale, perché le voci dei fedeli rappresentano una ricchezza di esperienze che riflettono le sfide, le gioie e le speranze della Chiesa in America Latina. Il Celam facilita questo ascolto attraverso i suoi centri di studio, che permettono di raccogliere le realtà pastorali e sociali del continente.

2. I Vescovi

Il livello successivo del processo sinodale è il lavoro di discernimento dei vescovi. "Dopo aver ascoltato tutti, spetta ad alcuni discernere e articolare ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla Chiesa", ha detto il vescovo Spengler.

Il Celam svolge un ruolo essenziale nel coordinamento delle Conferenze episcopali, aiutandole a interpretare e rispondere alle sfide che le rispettive regioni devono affrontare. Monsignor Spengler ha sottolineato l'importanza della comunione episcopale, dove i vescovi, in collegialità, non solo ascoltano le loro comunità, ma si sostengono a vicenda nella ricerca di soluzioni pastorali.

3. Il Papa

Infine, "questo processo raggiunge Pietro", ha sottolineato mons. Spengler. Il Santo Padre, come capo della Chiesa universale, è colui che ha la missione unica di guidare tutta la Chiesa verso la verità e l'unità". Mons. Spengler ha spiegato che il Celam, facilitando questo processo sinodale in America Latina, aiuta le voci del continente a raggiungere Roma in modo articolato e coerente.

"Il Papa ci indica la strada secondo il Vangelo e noi pastori dobbiamo accompagnare le nostre comunità in questo processo di discernimento", ha aggiunto.

Le sfide attuali del CELAM

Monsignor Spengler ha anche affrontato le sfide che il Celam dovrà affrontare nei prossimi anni. Una delle sfide maggiori è quella di consolidare la recente ristrutturazione interna dell'organizzazione, realizzata su richiesta di Papa Francesco, con l'obiettivo di renderla più efficiente e più vicina alle realtà locali. "Il Celam ha subito un'importante ristrutturazione e la nostra missione è garantire che questo cambiamento rafforzi la comunione e il servizio tra le Chiese del continente", ha spiegato.

Crisi politica e sociale nel continente

Monsignor Spengler ha anche fatto riferimento alle sfide esterne che la Chiesa in America Latina deve affrontare, in particolare le crisi politiche, economiche e sociali. "Oggi in America Latina, come in molte parti del mondo, stiamo vivendo una crisi delle democrazie. La polarizzazione politica e la disuguaglianza economica incidono profondamente sulla vita delle nostre comunità", ha affermato.

Per il vescovo Spengler, la sinodalità e la comunione all'interno della Chiesa sono un modello che può ispirare soluzioni in un continente che ha urgente bisogno di riconciliazione e fraternità.

Formazione ed evangelizzazione

Un'altra sfida importante è il rafforzamento della formazione e dell'evangelizzazione in un contesto culturale in evoluzione. Il Cebitepal, come centro di formazione, cerca non solo di educare clero e laici alla dottrina, ma anche di metterli in grado di essere testimoni efficaci nelle loro comunità.

"Vogliamo formare pastori in grado di affrontare le sfide di un mondo globalizzato e frammentato", ha sottolineato Mons. Spengler. Ha anche fatto riferimento alla necessità di un'evangelizzazione più profonda e creativa, che risponda ai problemi contemporanei a partire dalla fede, ma anche da una profonda comprensione della realtà sociale.

L'arcivescovo Spengler (a destra), presidente del Celam con Juan C. Vasconez, corrispondente di Omnes

Rafforzare la testimonianza della comunione

Infine, il vescovo Spengler ha espresso la speranza che la comunione all'interno della Chiesa sia una testimonianza che trascende le mura ecclesiali e si estende a tutta la società.

"La testimonianza della comunione tra noi può essere un faro di speranza per un mondo che soffre di divisioni", ha detto. Per lui, la sinodalità non è solo un esercizio interno della Chiesa, ma anche uno strumento per promuovere la pace e la fraternità in un continente che sta affrontando crisi profonde.

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