Con l'approvazione di Papa Francesco, il nuovo "Norme sull'amministrazione dei beni delle Cause di beatificazione e canonizzazione".che ha abrogato quelli risalenti al 20 agosto 1983, stabiliti sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. Saranno in vigore ad experimentum per tre anni.
Nella lettera, firmata dal cardinale segretario di Stato, che informa della decisione, si sottolinea il rinnovato ruolo di vigilanza che la Sede Apostolica eserciterà affinché tutte le cause che giungono a Roma - dopo la chiusura della fase diocesana - non subiscano ostacoli o impedimenti dovuti a spese e tasse eccessive. Queste regole incidono quindi sulla correttezza della gestione amministrativa e sulla trasparenza dei vari atti che portano all'iscrizione di un Servo di Dio nel libro dei santi. Chi propone una Causa di beatificazione e canonizzazione - diocesi, congregazione religiosa, istituto, ecc - deve costituire un fondo finanziario in cui confluiranno tutte le offerte e i contributi ricevuti per il sostegno della stessa causa. Allo stesso modo, deve nominare un amministratore di questo "fondo per le cause pie", una funzione che può essere svolta anche dal Postulatore generale.
Tra i compiti della nuova figura ci sono quelli di assicurare che le intenzioni di chi ha donato alla causa siano scrupolosamente rispettate; di tenere una contabilità regolarmente aggiornata e di redigere un bilancio annuale - sia preventivo, entro il 30 settembre, che consuntivo, fino al 31 marzo - che dovrà poi essere approvato dal cosiddetto "Attore", cioè dal proponente della causa. Una volta approvati, anche questi bilanci devono essere inviati al Postulatore. Nel caso delle Postulazioni Generali - come è tipico degli ordini religiosi - si specifica che devono tenere una contabilità separata per le diverse cause.
Un'altra novità introdotta riguarda la supervisione dell'amministrazione di questi beni, che sarà esercitata, a seconda dei casi, dal vescovo diocesano, dal superiore maggiore, dalle conferenze episcopali o, dove previsto, dalla stessa Sede Apostolica. Tale supervisione si estende a tutte le transazioni finanziarie riguardanti la causa, nonché alla revisione e all'approvazione dei bilanci annuali.
Il massimo organo di controllo rimane la Congregazione delle Cause dei Santi, che deve essere informata tempestivamente e può richiedere in qualsiasi momento informazioni e documentazione finanziaria, nonché verificare i saldi acquisiti. Il controllo comprenderà anche il rispetto degli onorari e delle varie spese secondo le tariffe stabilite dalla stessa Congregazione per la fase romana della causa.
Chi, per qualsiasi motivo, non rispetta tutte queste regole o commette abusi di natura amministrativo-finanziaria può essere sanzionato dalla Congregazione, come previsto dal Codice di Diritto Canonico (alienazione di beni ecclesiastici, concussione, corruzione).
Un'ulteriore novità riguarda la costituzione di un "Fondo di solidarietà" nella Congregazione, nel quale confluiranno, oltre alle offerte libere, gli eventuali avanzi delle varie cause, una volta avvenuta la canonizzazione. Sarà destinato a sostenere quelle cause che, giunte alla fase romana, hanno difficoltà a sostenere i costi del processo. Sarà sempre a discrezione della Congregazione accettare eventuali richieste di contributi da parte dei proponenti delle cause, che dovranno sempre essere avallate dal vescovo e, in ogni caso, dall'ordinario competente.
I contributi che i proponenti devono versare per la fase romana delle cause sono stabiliti dalla Congregazione e comunicati al Postulatore, e devono poi essere versati in tempi diversi, a seconda che si tratti di riconoscimento del martirio o dell'eroicità delle virtù, o del riconoscimento del presunto miracolo.