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Francia e Inghilterra sono i Paesi europei con il maggior numero di crimini anticristiani

Secondo l'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa, nel 2023 si sono verificati più di 2.400 attacchi contro i credenti.

Paloma López Campos-17 novembre 2024-Tempo di lettura: 2 minuti
Cristiani perseguitati

Isabel Vaughan-Spruce e Adam Smith-Connor, entrambi arrestati per aver pregato a mente, pregano insieme fuori dal tribunale di Poole (foto OSV News / cortesia ADF International).

L'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa (OIDAC) ha pubblicato il suo rapporto annuale 2024 (riferito al 2023). Secondo l'organizzazione, nel corso di quell'anno si sono verificati più di 2.400 attacchi contro i cristiani in Europa.

Confrontando i dati dello scorso anno con quelli del 1013, si può notare un leggero aumento delle minacce e degli attacchi (verbali e fisici) contro la libertà religiosa. Tuttavia, la mancanza di dati forniti da alcuni Paesi rende difficile conoscere esattamente l'entità di questo problema sempre più diffuso nel continente.

Nel suo rapporto, l'OIDAC rileva che i Paesi in cui si sono verificati più crimini anticristiani sono Francia, Regno Unito e Germania. Questi crimini vanno dagli atti di vandalismo alle aggressioni fisiche. I dati forniti dall'Osservatorio indicano che "le forme di violenza più comuni sono state il vandalismo contro le chiese (62 %) (...) l'incendio doloso (10 %) e le minacce (8 %).

I cristiani nella vita pubblica

Gli attacchi ai cristiani sono in aumento anche sul posto di lavoro, dove sempre più credenti sentono di dover affrontare una qualche forma di discriminazione sulla base della loro fede. Il documento dell'OIDAC afferma che "secondo un sondaggio condotto nel 2024 nel Regno Unito, solo il 36% dei cristiani di età inferiore ai 35 anni ha dichiarato di sentirsi libero di esprimere il proprio punto di vista cristiano su questioni sociali sul lavoro".

Gli attacchi individuali non sono l'unica cosa che preoccupa l'Osservatorio. Denunciano che "l'anno passato ha visto anche una serie di restrizioni alla libertà religiosa da parte dei governi europei, dal divieto di processioni religiose alla persecuzione dei cristiani per l'espressione pacifica del loro credo religioso".

Oltre a fornire dati, il rapporto dell'OIDAC include esempi concreti di attacchi alla libertà dei cristiani, al lavoro, all'università, in chiesa o per strada. Si parla anche di attacchi sui social network e sui programmi televisivi. Alcuni studi dimostrano infatti che la religione cristiana è la più criticata dai media.

Mancanza di libertà

Tutti questi eventi hanno portato alla nascita del fenomeno dell'"autocensura", una tendenza crescente, soprattutto tra i giovani cristiani, a non parlare negli spazi pubblici per paura di ritorsioni.

Un'altra questione inclusa nel rapporto è la mancanza di libertà per i genitori di educare i propri figli alla fede cristiana, così come i tagli all'autonomia della Chiesa che il Belgio, ad esempio, sta sperimentando.

L'OIDAC conclude che gli attacchi contro i cristiani sono in aumento e che le aggressioni fisiche sono sempre più frequenti. Questa violenza è un attacco diretto ai valori cristiani, che l'Osservatorio raccomanda di attenuare attraverso la sensibilizzazione, la riforma legislativa e la formazione dei cristiani.

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