Attualità

Nuove regole per il discernimento delle apparizioni e dei fenomeni soprannaturali

Le norme elencano sei diversi voti per il discernimento dei casi di apparizione e notano che "il riconoscimento positivo da parte dell'autorità ecclesiastica dell'origine divina di presunti fenomeni soprannaturali non è scontato".

Hernan Sergio Mora-17 maggio 2024-Tempo di lettura: 5 minuti

Il Dicastero per la dottrina della fede ha presentato il Le norme della Chiesa per discernere la veridicità o meno di presunti fenomeni soprannaturalie, sottolineando la grande ricchezza di molti di questi fenomeni e le criticità di altri, permettendo così alla Chiesa di agire "con tutta la sua sollecitudine pastorale".

Alla presentazione, il prefetto del Dicastero, il cardinale Víctor Fernández, ha indicato che queste norme del Dicastero "hanno il forte sostegno del Santo Padre" e sono "una guida per discernere le situazioni che possono verificarsi fuori dall'ordinario nella comunità cristiana".

Presentando l'argomento nella Sala Stampa della Santa Sede, il cardinale Fernandez ha raccontato alcuni casi da lui conosciuti personalmente, anche divertenti, che sono "particolarmente risolvibili", tanto che in questi casi "non si interviene ulteriormente". Senza dimenticare che "i fedeli non sono mai obbligati a credere a questi fenomeni", poiché la rivelazione era già compiuta nelle Sacre Scritture.

In altre parole, il discernimento non sarà orientato "verso una dichiarazione del carattere soprannaturale dell'evento, ma verso una dichiarazione prudenziale", a meno che il Papa non ritenga diversamente, con sei possibili conclusioni, che porteranno quindi la Chiesa a dare risposte in tempi brevi.

Il documento sottolinea che "questi eventi hanno spesso prodotto una ricchezza di frutti spirituali, una crescita nella fede, nella devozione, nella fraternità e nel servizio, e in alcuni casi hanno dato origine a diversi santuari in tutto il mondo che oggi fanno parte del cuore della pietà popolare di molti popoli".

Le Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali che ora presentiamo", ha precisato il Prefetto del Dicastero, "non vogliono essere necessariamente un controllo, né tanto meno un tentativo di spegnere lo Spirito". Infatti, "nei casi più positivi, di eventi di presunta origine soprannaturale, il vescovo diocesano è incoraggiato ad apprezzare il valore pastorale e a promuovere anche la diffusione di questa proposta spirituale".

Senza ignorare che "in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano gravissime criticità", essendo utilizzati per "ottenere profitto, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale".

Le norme in vigore fino ad oggi - spiega l'introduzione al documento - sono state approvate da San Paolo VI nel 1978, con revisioni nel 2019, e con la necessità di una revisione globale nel 2023, che hanno portato all'approvazione dei vescovi e dei cardinali del Dicastero nell'aprile 2024, e all'approvazione di Papa Francesco il 4 maggio scorso, ed entrano in vigore il 19 maggio 2024 nella solennità di Pentecoste.

Mentre in passato il Dicastero interveniva "chiedendo al vescovo di non nominarlo", oggi "il Dicastero dimostra pubblicamente il suo coinvolgimento e accompagna il vescovo nella decisione finale".

Oggi, un'affermazione di "soprannaturalità", come potrebbe essere normalmente, è "sostituita da un'affermazione di "soprannaturalità"". Nihil obstatche autorizza un'azione pastorale positiva, o da qualche altra determinazione adeguata alla situazione concreta". Questo anche perché "dichiarare il carattere soprannaturale di un evento ha trasformato i veggenti in 'santi' per molte persone".

D'altra parte, come previsto dal nuovo Regolamento, la possibilità di una dichiarazione di "non soprannaturalità" rimane invariata, solo quando appaiono segni oggettivi che indicano chiaramente una manipolazione alla base del fenomeno, ad esempio quando un presunto veggente dichiara di aver mentito, o quando le prove indicano che il sangue su un crocifisso appartiene al presunto veggente, ecc.

I vari tipi di voto

Il discernimento dei presunti fenomeni soprannaturali può portare alle seguenti conclusioni:

1- Nihil obstat - Sebbene non si esprimano certezze sull'autenticità soprannaturale del fenomeno, si riconoscono numerosi segni di un'azione dello Spirito Santo "in mezzo"... Per questo il vescovo diocesano è incoraggiato ad apprezzare il valore pastorale e a promuovere la diffusione di questa proposta spirituale, anche attraverso eventuali pellegrinaggi in un luogo sacro.

2- Prae oculis habeatur - Pur riconoscendo importanti segnali positivi, ci sono anche alcuni elementi di confusione... Se ci sono scritti o messaggi, potrebbe essere necessario un chiarimento dottrinale.

Queste prime due conclusioni sono sufficienti perché i fedeli si fidino

3- Curatur - Si rilevano diversi o significativi elementi di criticità, ma allo stesso tempo c'è già un'ampia diffusione del fenomeno e la presenza di frutti spirituali ad esso collegati e verificabili. In questo senso, si sconsiglia una proibizione che potrebbe disturbare il popolo di Dio. In questi casi, il vescovo diocesano è invitato a non incoraggiare il fenomeno.

4- Submandato - Le criticità rilevate non sono legate al fenomeno in sé, che è ricco di elementi positivi, ma a una persona, una famiglia o un gruppo di persone....

In questi casi, la guida pastorale del luogo specifico in cui si verifica il fenomeno è affidata al vescovo diocesano o a un'altra persona delegata dalla Santa Sede, che, quando non può intervenire direttamente, cercherà di raggiungere un accordo ragionevole.

5- Prohibetur et obstruatur - Nonostante la presenza di richieste legittime e di alcuni elementi positivi, le criticità e i rischi appaiono gravi", per cui "il Dicastero chiede al vescovo diocesano di dichiarare pubblicamente che la partecipazione a questo fenomeno non è consentita".

6- Dichiarazione di non soprannaturalità. In questo caso, il vescovo diocesano è autorizzato dal Dicastero a dichiarare che il fenomeno non è riconosciuto come soprannaturale.

Né il vescovo diocesano, né le Conferenze episcopali, né il Dicastero, di norma, dichiareranno che questi fenomeni sono di origine soprannaturale. E nel caso in cui il Dicastero conceda un Nihil obstattali fenomeni non diventano oggetto di fede. A meno che il Santo Padre non voglia autorizzare una procedura in tal senso.

Procedure da seguire

In primo luogo, "spetta al vescovo diocesano, in dialogo con la Conferenza episcopale nazionale, esaminare i casi di presunti fenomeni soprannaturali che si verificano nel suo territorio e formulare il giudizio finale su di essi, da sottoporre all'approvazione del Dicastero".

Poi, "nel caso in cui gli elementi raccolti appaiano sufficienti, il vescovo diocesano decide di avviare una fase di valutazione del fenomeno, al fine di proporre al Dicastero un giudizio definitivo nella sua Votum".

Inoltre, deve essere istituita una "commissione d'inchiesta", i cui membri comprendono almeno un teologo, un canonista e un esperto, scelti in base alla natura del fenomeno" e che "sia nominato anche un notaio per assistere alle riunioni e verbalizzare gli interrogatori".

E se ci sono "video, audio, fotografie" diffusi dai media, che hanno come autore una persona coinvolta nel presunto fenomeno, tale materiale dovrebbe essere sottoposto a un attento esame da parte di esperti", oltre a sottoporre i "risultati a un laboratorio biologico relativo all'evento straordinario".

Tra i criteri negativi vi sono errori dottrinali, percezione soggettiva del fenomeno; spirito settario che genera divisione nel tessuto ecclesiale; evidente ricerca di profitto, potere, fama, notorietà sociale; atti gravemente immorali, ma anche "alterazioni psichiche o tendenze psicopatiche del soggetto, che possono aver influito sul presunto evento soprannaturale, oppure psicosi, isteria di massa o altri elementi riconducibili a un orizzonte patologico".

Poi il Vescovo diocesano, con l'aiuto del Delegato, redige una relazione sul presunto fenomeno. E "tenendo conto di tutti i fatti del caso, sia positivi che negativi, redigerà un Votum".

Qualunque sia la determinazione approvata, il vescovo diocesano ha il dovere di continuare a monitorare il fenomeno e le persone coinvolte, esercitando specificamente la sua potestà ordinaria.

Se, invece, i presunti fenomeni soprannaturali possono essere attribuiti con certezza a una deliberata intenzione di mistificazione, il vescovo diocesano applicherà la legislazione penale canonica in vigore caso per caso. Ciò non significa che il Dicastero per la Dottrina della Fede non abbia il diritto di intervenire. motu proprioDi seguito viene riportato un esempio dell'esistenza dei fenomeni soprannaturali, in qualsiasi momento e in qualsiasi stato di discernimento, in relazione ai presunti fenomeni soprannaturali.

Alcuni casi specifici

Su alcuni eventi, come quello accaduto a Medjugorje, il cardinale Fernandez ha indicato che "con queste norme è più facile raggiungere una conclusione prudenziale".

Egli ritiene inoltre che la crescita della devozione verso un evento non dipenda da una dichiarazione di soprannaturalità.

Per quanto riguarda le "apparizioni" nel paese di Trevignano, in provincia di Roma, ha indicato che il vescovo, incoraggiato dal Dicastero, ha dichiarato il "non soprannaturale". E se queste persone vogliono continuare, "non abbiamo polizia, non possiamo vietare loro di chiedere soldi su terreni che non sono nostri". Nel frattempo, per arrivare alla scomunica - ha precisato - è necessario uno scisma.

L'autoreHernan Sergio Mora

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.