Vaticano

"Servi dell'annuncio", arriva il rito di istituzione del catechista

Dal 1° gennaio 2022 entrerà in vigore il rito di istituzione del ministero laico di catechista, come annunciato nel motu proprio Antiquum ministerium. È un ministero con una "forte valenza vocazionale".

Giovanni Tridente-19 dicembre 2021-Tempo di lettura: 3 minuti
catechisti

Foto: ©2021 Catholic News Service / Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti.

Papa Francesco lo aveva promesso poco tempo fa, e così è arrivato il Rito di istituzione del ministero laico di catechista, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, infatti, ha recentemente emanato il Decreto con cui pubblica la editio typica del suddetto rito in latino, come annunciato nella Lettera apostolica sotto forma di "motu proprio". Antiquum ministerium il 10 maggio.

L'approccio con cui il Pontefice ha deciso di arrivare a questa istituzione è indicato al n. 5 del motu proprio: "fedeltà al passato e responsabilità per il presente", con l'obiettivo di rilanciare la missione della Chiesa nel mondo, potendo così contare su testimoni credibili, attivi e disponibili nella vita della comunità, che siano adeguatamente formati e svolgano questo compito in modo "stabile".

Profilo da definire

Da qui la necessità di stabilire questo ministero attraverso un rito, come nel caso dei lettori e degli accoliti. Spetterà naturalmente a ciascuna conferenza episcopale, anche in base alle proprie esigenze pastorali, stabilirne e regolarne l'esercizio "in termini di durata, contenuti e modalità", come ha spiegato il prefetto del Culto divino, mons. Arthur Roche.

Nella lettera inviata ai presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, si precisa inoltre che, per evitare equivoci, "è necessario tenere presente che il termine "catechista" indica realtà diverse in relazione al contesto ecclesiale in cui il termine viene utilizzato". Pertanto, non è indicato istituire come catechisti coloro che sono già stati ammessi al diaconato e al sacerdozio, i religiosi in generale o coloro che insegnano religione cattolica nelle scuole.

Forte valore vocazionale

Poiché questo ministero ha "una forte valenza vocazionale che richiede il dovuto discernimento da parte del Vescovo", non è nemmeno opportuno che lo ricevano tutti coloro che si limitano ad accompagnare bambini, giovani e adulti nel cammino di iniziazione; è sufficiente - e raccomandabile - che ricevano "all'inizio di ogni anno catechistico, un mandato ecclesiale pubblico che affidi loro questa indispensabile funzione".

Al contrario, coloro che già "svolgono il servizio del messaggio in modo più specifico" e normalmente "rimangono nella comunità come testimoni della fede, maestri e 'mistagoghi', compagni e pedagoghi disponibili a favorire, per quanto possibile, la vita dei fedeli, affinché si conformino al battesimo ricevuto", dovrebbero ricevere il mandato specifico di catechista.

Per questo motivo, si prescrive che collaborino con i ministri ordinati nelle varie forme di apostolato, "svolgendo, sotto la guida dei pastori, molteplici funzioni", come: guidare la preghiera comunitaria; assistere i malati; guidare le celebrazioni funebri; formare e guidare altri catechisti; coordinare le iniziative pastorali; la promozione umana secondo la dottrina sociale della Chiesa; aiutare i poveri; favorire i rapporti tra la comunità e i ministri ordinati.

Spetta quindi alle conferenze episcopali chiarire bene, in base al proprio territorio e alle proprie esigenze pastorali, il profilo più specifico del catechista, pensando anche ai corsi di formazione e alla preparazione delle comunità a comprenderne il significato.

Il ruolo specifico del vescovo

Un ruolo specifico è svolto dal vescovo diocesano, che è chiamato a considerare le esigenze della comunità e a discernere le capacità dei candidati, "uomini e donne che hanno ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana e che hanno liberamente presentato una richiesta scritta e firmata al vescovo diocesano". Sarà lui, o un sacerdote da lui delegato, a conferire il ministero di catechista, durante una messa o la celebrazione della Parola di Dio.

Il rito prevede, "dopo la liturgia della Parola, un'esortazione sul ruolo dei catechisti; un invito alla preghiera; un testo di benedizione e la consegna del crocifisso".

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