In occasione della tradizionale festa annuale di Ognissanti, il 1° novembre, Papa Francesco ha detto nel Angelus a San Pietro che "i santi non sono eroi irraggiungibili o lontani, ma persone come noi", e che "se ci pensiamo, abbiamo certamente incontrato alcuni di loro, dei santi "della porta accanto": persone generose che, con l'aiuto di Dio, hanno risposto al dono ricevuto e si sono lasciate trasformare giorno per giorno dall'azione dello Spirito Santo".
Oggi, giorno in cui celebriamo il molti santi sconosciuti che non sono stati formalmente dichiarati santi o beatificati dalla Chiesa, il Santo Padre ha voluto fissare lo sguardo "per qualche minuto sulla santità, in particolare su due sue caratteristiche: è un dono e, allo stesso tempo, è una via".
"Prima di tutto è un dono", ha sottolineato il Papa. "La santità è un dono di Dio che abbiamo ricevuto nel Battesimo: se la lasciamo crescere, può cambiare completamente la nostra vita (cfr. Esortazione Apostolica Gaudete et exultate15), illuminandola con la gioia del Vangelo".
"La santità è un dono che viene offerto a tutti per avere una vita felice. E in fondo, quando riceviamo un dono, qual è la nostra prima reazione?", ha chiesto Francesco. "Proprio che diventiamo felici, perché significa che qualcuno ci ama; felici, "beati", come ripete oggi tante volte Gesù nel Vangelo delle Beatitudini (cfr. Mt 5,1-12)". Ma "ogni dono, però, deve essere accolto, e porta con sé la responsabilità di rispondere, e l'invito a impegnarsi perché non venga sprecato".
Il Concilio Vaticano II lo ricorda quando afferma che tutti i battezzati hanno ricevuto la stessa chiamata a "mantenere e perfezionare con la vita la santità che hanno ricevuto" (Lumen gentium40), ha proseguito il Pontefice.
I santi, eccellenti compagni di viaggio
Sul secondo punto, il Papa ha sottolineato che i santi ci aiutano e sono un esempio per noi. "La santità è anche un cammino, un cammino da fare insieme, aiutandosi l'un l'altro, uniti a quegli ottimi compagni di strada che sono i santi. Sono i nostri fratelli maggiori, su cui possiamo sempre contare: ci sostengono e, quando sbagliamo strada, la loro presenza silenziosa non manca mai di correggerci; sono amici sinceri, su cui possiamo contare, perché ci vogliono bene, non ci puntano il dito contro e non ci tradiscono mai. Nella loro vita troviamo un esempio, dalle loro preghiere riceviamo aiuto e nella comunione con loro siamo uniti in un vincolo di amore fraterno, come dice la liturgia (cfr. Messale Romano, Prefazio dei Santi I)".
Con i santi, ha proseguito il Santo Padre, "formiamo una grande famiglia in cammino, la Chiesa, composta da uomini e donne di ogni lingua, condizione e origine (cfr. Ap 7,9), uniti dalla stessa origine, l'amore di Dio, e orientati verso la stessa meta, la piena comunione con Lui, il paradiso: loro lo hanno già raggiunto, noi siamo in cammino".
In conclusione, il Papa ha posto, come di consueto, alcune domande di verifica: "Mi ricordo che ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, che mi chiama alla santità e mi aiuta a raggiungerla? Lo ringrazio per questo? Sento i santi vicini a me, mi rivolgo a loro? Conosco la storia di alcuni di loro? Ci fa bene conoscere la vita dei santi ed essere motivati dai loro esempi. E ci fa bene rivolgerci a loro nella preghiera.
"Maria, Regina di tutti i Santi, ci faccia sentire la gioia del dono ricevuto e accresca in noi il desiderio della meta eterna", ha detto Francesco prima di impartire la benedizione apostolica.
Preghiera per l'Ucraina, la Terra Santa e i defunti
Dopo aver recitato la preghiera mariana dell'Angelus, il Papa ha salutato i pellegrini provenienti da vari Paesi, Germania, Messico (Monterrey), Danimarca e Italia, compresi quelli della Maratona dei Santi dell'Associazione Don Bosco.
Il Santo Padre ha anche annunciato che domani sera celebrerà la Santa Messa al Cimitero del Commonwealth, commemorando i caduti della Seconda Guerra Mondiale. E ha aggiunto: "Continuiamo a pregare per le popolazioni sofferenti delle guerre di oggi. Non dimentichiamo i martiri dell'Ucraina, né la Palestina, Israele e tante altre regioni del mondo dove la guerra è presente".
Inoltre, venerdì 3 alle ore 11.00 nella Basilica di San Pietro si terrà una Messa in suffragio del defunto Sommo Pontefice Benedetto XVI e dei cardinali e vescovi deceduti nel corso dell'anno, ha reso noto la Sala Stampa vaticana.