Il libro Un anno nella Contea di Sand è l'opera più emblematica di Aldo Leopold (1887-1948), pubblicata originariamente nel 1949. Raccoglie le sue impressioni poetiche e filosofiche, frutto dell'osservazione di ogni evento naturale e di una vita profondamente contemplativa e riflessiva, incentrata sul rapporto tra gli esseri umani e la comunità che abitano.
Un lavoro nato da una passione
Perché leggere Aldo Leopold oggi? In un momento in cui ci interroghiamo sugli effetti delle nostre azioni sull'ambiente e ci troviamo di fronte a risposte confuse, pessimistiche e talvolta distaccate dalla nostra natura, Aldo Leopold ci dà un indizio. Coinvolgendoci nella sua grande passione, l'aria aperta, ci aiuta a trovare le risposte in una relazione, non in un confronto. Se siamo parte di un tutto, la risposta alla domanda sulla sostenibilità è un'etica, non una tattica. E viene dalla vita.
Le riflessioni di Leopold nascono sempre dalla sua vita. La prima parte del libro, intitolata Un anno nella Contea di Sandè scritto in forma di memoir e racconta magistralmente la vita quotidiana in "...".la baracca" ("la baracca"), il nome familiare del terreno del Wisconsin che Leopold acquistò nel 1930 e che utilizzò come rifugio per le vacanze e i fine settimana. Questa prima parte è di grande bellezza. Ogni pretesto - le tracce di una puzzola nella neve, un ceppo che brucia nel camino, il corteggiamento degli uccelli in aprile, l'abbattimento di una quercia centenaria uccisa da un fulmine - innesca narrazioni minuziose in cui i protagonisti sono animali, alberi, stelle; e noi diventiamo osservatori privilegiati di una storia che avvince come un racconto epico.
Le descrizioni sono accompagnate da riflessioni, cosparse di ironia, in ordine sparso, sul rapporto tra l'uomo e la terra, sul concetto di conservazione, sull'artificiale e sul selvatico: "Dio ce lo dà e ce lo toglie, ma non fa solo questo. Quando un nostro remoto antenato inventò la vanga, divenne un offerente: poteva piantare un albero. E quando inventò l'ascia, divenne un sottrattore: poteva abbatterlo". (p. 134).
Una vita impegnata nella natura
Aldo Leopold è considerato uno dei pensatori più influenti nel risveglio del conservazionismo e dell'ambientalismo negli Stati Uniti, sia nel mondo accademico e intellettuale che tra gli attivisti, e un precedente per la difesa della sostenibilità. In Spagna, tuttavia, è una figura ancora poco conosciuta. La casa editrice I libri della cataratta ha pubblicato nel 2017 un libro dal titolo Un'etica della terra, che raccoglie alcuni dei saggi pubblicati in Un anno nella Contea di Sandcon un'interessante introduzione di Jorge Riechmann.
Nel 1930 Leopold acquistò la fattoria abbandonata che ispirò il suo libro. Questo terreno, noto come "Sand County", fu l'oggetto della sua ricerca. Si trattava di un'area sulle rive del fiume Wisconsin devastata da incendi, disboscamenti massicci e coltivazioni eccessive, che avevano creato meandri sabbiosi, dove Leopold e la sua famiglia stavano piantando querce e pini per ripristinare il paesaggio originale. È su questo stesso terreno che morì di infarto all'età di 61 anni mentre aiutava a spegnere un incendio in una fattoria vicina.
Con il titolo Appunti da qui e da lìLa seconda parte contiene sei saggi che corrispondono ai luoghi in cui Leopold ha vissuto o in cui ha viaggiato. Da tutti questi viaggi emergono le riflessioni su una vita che gli ha insegnato "gradualmente e talvolta dolorosamente, che l'azione collettiva è destrutturata". (p. 14).
Tra questi episodi spicca quello di Pensare come una montagnaLo sterminio del lupo ha distrutto la vegetazione delle montagne: "Ho guardato in faccia molte montagne che hanno appena esaurito i lupi e ho visto i pendii esposti a sud accartocciarsi come un labirinto di nuove tracce di cervi. Ho visto sfoltire ogni arbusto e alberello commestibile, prima fino all'anemico abbandono e poi alla morte. (...) Ora sospetto che, proprio come un branco di cervi vive nel terrore dei lupi, anche una montagna viva nel terrore dei cervi". (p. 226).
Comunità e amore
Nella terza parte si trova il suo famoso saggio Etica del territorio che può essere considerata la sua grande eredità intellettuale. Parlare dell'etica della terra significa parlare dell'etica che estende i confini della comunità al suolo, alle acque, alle piante e agli animali, cioè alla terra. (p. 334).
Questa nuova etica è riassunta nella massima più famosa di Leopold: "Una cosa è giusta quando tende a preservare l'integrità, la stabilità e la bellezza della comunità biotica. È sbagliata quando tende al contrario". (p. 360). Qui l'etica e l'estetica si toccano. Come nell'etica classica il bene è legato a ciò che le cose sono, così la bellezza ha a che fare con il modo in cui percepiamo le cose.
Infine, Leopoldo inserisce un elemento che chiude mirabilmente il cerchio del suo ragionamento: l'amore. "Per me è inconcepibile che possa esistere un rapporto etico con la Terra senza amore, rispetto e ammirazione per essa, e senza un'alta considerazione dei suoi valori".. A otto anni dall'enciclica Laudato si' Leggere Aldo Leopold è un ottimo modo per approfondire la cura della nostra casa comune, come ci ha chiesto Papa Francesco.