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Abusi sessuali: cosa può imparare il Regno Unito dal Vaticano

Mentre il governo britannico evita di affrontare l'abuso di bande di adescatori a livello nazionale, la Chiesa cattolica, dopo anni di scandali, ha riconosciuto la propria colpa, si è scusata e ha attuato misure esemplari. È giunto il momento che Westminster prenda esempio dal Vaticano?

Javier García Herrería-9 gennaio 2025-Tempo di lettura: 2 minuti
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Elon Musk. @FotoCNS/Patrick T. Fallon, Reuters

L'imprenditore statunitense Elon Musk, proprietario del social network X, ha criticato il primo ministro britannico Keir Starmer e il suo governo laburista per la mancata repressione delle bande di adescamento.

Musk ha accusato direttamente Starmer di essere stato "complice" di insabbiamenti durante il periodo in cui è stato a capo del Crown Prosecution Service (CPS) tra il 2008 e il 2013, periodo durante il quale sono stati archiviati numerosi casi di abusi.

Una crisi prolungata

Dalla fine degli anni '90 al 2014, il Regno Unito ha assistito a un'ondata di casi di sfruttamento sessuale di minori perpetrati da queste bande in località come Rotherham, Rochdale e Oxford. I crimini, che in seguito hanno portato a decine di arresti, hanno coinvolto principalmente bambini vulnerabili, molti dei quali affidati allo Stato.

In un recente controinterrogatorio, Musk ha anche criticato Jess Phillips, ministro laburista per la tutela dei minori e la violenza contro le donne e le ragazze. Nell'ottobre 2023 la Phillips ha respinto la richiesta del Consiglio di Oldham di avviare un'inchiesta statale sugli abusi commessi a Oldham tra il 2011 e il 2014.

Ha invece esortato le autorità locali a replicare il modello di città come Telford, che hanno gestito le proprie indagini in modo indipendente.

Rapporti rivelatori e critiche al sistema

I casi di abusi sessuali su minori nel Regno Unito sono stati documentati in diversi rapporti indipendenti. Nel 2014, Alexis Jay ha pubblicato un'analisi della situazione a Rotherham, rivelando che più di 1.400 bambini sono stati abusati tra il 1997 e il 2013.

La maggior parte degli aggressori apparteneva a gruppi organizzati di origine pakistana e le autorità sono state criticate per non aver agito tempestivamente, spesso paralizzate dalla paura di essere accusate di razzismo.

Nel 2022, un rapporto della Jay-led Independent Child Sexual Abuse Inquiry (ICSA) ha ampliato l'attenzione, esaminando casi simili in altre località, tra cui Cornovaglia, Derbyshire e Bristol. Questo studio ha evidenziato carenze sistemiche nella risposta della polizia e delle altre autorità, che spesso hanno minimizzato il problema o non hanno agito con sufficiente rapidità.

Un problema che trascende la Chiesa e il XX secolo

L'insabbiamento di questi crimini non è un fenomeno isolato né esclusivo delle istituzioni religiose. Tuttavia, la Chiesa cattolica, dopo anni di accuse e scandali, ha riconosciuto pubblicamente il problema, si è scusata e ha cercato di risarcire le vittime per quanto possibile.

In SpagnaAd esempio, i sistemi di protezione dei bambini implementati dalla Chiesa sembrano essere abbastanza efficaci, dato che secondo l'Ufficio del Procuratore Generale, solo 0,45% delle attuali accuse di abuso su minori coinvolgono istituzioni ecclesiastiche.

È tempo che gli Stati seguano l'esempio, riconoscano i propri fallimenti e adottino misure concrete per proteggere i bambini. Il caso delle bande di adescamento dimostra che la protezione dei bambini non deve essere ostaggio di interessi politici o del timore del giudizio pubblico.

I governi devono garantire giustizia alle vittime e stabilire meccanismi per evitare che simili tragedie si ripetano.

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