Venerdì 7 aprile 2023, un giudice federale del Texas (USA) ha sospeso l'uso del mifepristone, una sostanza chimica utilizzata in più della metà degli aborti chimici, insieme a un altro farmaco, il misoprostolo.
Secondo il giudice Matthew Kacsmaryk, la Food and Drug Administration (FDA) ha oltrepassato la sua autorità quando ha approvato l'uso del mifepristone due decenni fa. Il documento accusa inoltre la FDA di aver oltrepassato la propria autorità approvando un farmaco con gravi effetti collaterali per le donne e facilitandone la vendita attraverso il sistema postale.
La questione è stata portata in tribunale da Alliance Defending Freedom, un gruppo cattolico, e la FDA ha ora una settimana di tempo per appellarsi alla decisione di Kacsmaryk.
Tuttavia, praticamente nello stesso momento, un altro giudice di Washington ha emesso una sentenza che ordina alla FDA di non modificare in alcun modo la regolamentazione della pillola abortiva. Lo scontro tra i due giudici porta a una confusione che potrebbe finire per lasciare la questione nelle mani della Corte Suprema, che qualche mese fa ha dichiarato che il aborto non è un diritto protetto dalla Costituzione degli Stati Uniti.
Implicazioni pratiche
In attesa di una sentenza definitiva che chiarisca completamente la questione, l'accesso all'aborto chimico è in un limbo. Tuttavia, il misoprostolo, che è meno sicuro ed efficace e provoca un aborto più doloroso rispetto all'uso del mifepristone, potrebbe ancora essere utilizzato. Per questo motivo, molti ritengono che le donne si rivolgeranno più spesso alle cliniche per abortire chirurgicamente.
Le cliniche abortiste sono preoccupate per la situazione, poiché ritengono che questo sia il secondo grande attacco ai "diritti riproduttivi" da quando la sentenza è stata annullata. Roe contro Wade. D'altra parte, negli Stati in cui l'accesso all'aborto è stato limitato, non cambierà praticamente nulla in seguito a questa situazione.
Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, insieme alla vicepresidente Kamala Harris, afferma che il governo si batterà per difendere l'aborto.
Una campagna di diffamazione e polemica
Alcuni hanno accusato Alliance Defending Freedom di "fare shopping di giudici", affermando che la sentenza è viziata. Sostengono inoltre che le argomentazioni presentate sugli effetti collaterali del mifepristone ignorano gli studi clinici. Tuttavia, l'esito finale non sarà noto fino a quando il caso non andrà avanti legalmente e non sarà pubblicata una sentenza definitiva.