Vaticano

Una tradizione che si rinnova: oltre 100 presepi in mostra in Vaticano

Tra le colonne del Bernini, si tiene per il settimo anno consecutivo la mostra "100 Presepi in Vaticano", a ingresso gratuito, promossa dal Dicastero per l'Evangelizzazione.

Giovanni Tridente-13 dicembre 2024-Tempo di lettura: 2 minuti
Betlemme Vaticano

Particolare del Presepe esposto in Piazza San Pietro in Vaticano (Foto CNS / Lola Gomez)

Nel giorno dell'Immacolata Concezione, mentre Papa Francesco rendeva il tradizionale omaggio con un atto di venerazione alla statua della Vergine Maria in Piazza di Spagna, sotto il colonnato del Bernini in Piazza San Pietro si accendevano le luci degli oltre "100 presepi del Vaticano", che fanno parte dell'omonima mostra che rimarrà allestita per tutto il periodo natalizio. Un evento che è giunto alla settima edizione e che quest'anno assume un significato ulteriore vista l'imminente apertura della Porta Santa per il Giubileo del 2025.

L'inaugurazione è stata presieduta dall'arcivescovo Rino Fisichella, Pro Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione e responsabile dell'organizzazione del Giubileo stesso, insieme ai rappresentanti del Dicastero e del Comune di Roma, che collabora alla mostra. Esibizioni musicali di un coro della scuola francese Chateaubriand di Roma e della banda musicale del Corpo della Gendarmeria Vaticana hanno arricchito la cerimonia.

Un caleidoscopio di colori e tradizioni

L'esposizione di quest'anno presenta 125 presepi provenienti da vari paesi europei e da tutto il mondo, dalla Francia a PoloniaLa Santa Sede è stata rappresentata anche da diverse nazioni dell'America Latina, dall'Ungheria agli Stati Uniti, e persino da Taiwan, spesso rappresentata dalle rispettive ambasciate presso la Santa Sede.

Le opere esposte riflettono chiaramente l'ispirazione e la fantasia degli artisti e sono realizzate con una grande varietà di materiali, tra cui carta giapponese, seta, resina, polistirolo, lana, fibra di cocco e vetro. Tra le composizioni più significative c'è la cosiddetta "Barca del Giubileo", realizzata da un'associazione fiorentina, che richiama simbolicamente il logo stesso dell'Anno Santo.

Non meno impressionante - secondo gli stessi organizzatori - è il presepe della Cattedrale di Santa Maria a Osaka, realizzato con materiali tipicamente giapponesi come kimono di seta e stuoie tatami, simbolo dell'importanza del dialogo interculturale. Significativi anche il presepe del Santuario del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, realizzato con fibre naturali di cocco e banana, e il presepe in stile napoletano, realizzato con legno e corteccia da un gruppo di non vedenti della provincia di Caserta, a testimonianza di come i presepi siano un linguaggio universale che ha la capacità di raccontare la nascita di Cristo attraverso le specificità di ogni popolo o condizione umana.

Simbolo di evangelizzazione

Nel corso degli anni, l'iniziativa ha assunto un'importanza sempre maggiore, non solo artistica, ma anche pastorale e culturale, consolidandosi come un evento atteso e frequentato da fedeli, famiglie e visitatori provenienti da tutto il mondo. Come ha sottolineato più volte l'arcivescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, riferendosi al presepe, "tutto qui ci parla di speranza. E ci invita a considerare il nostro presente per costruire il nostro futuro".

A queste parole fanno eco quelle con cui Papa Francesco apre la sua Lettera Apostolica dedicata proprio al valore e al significato del Presepe, "...".Admirabile signum"Contemplando la scena del Natale, siamo invitati a intraprendere un cammino spirituale, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per andare incontro a ogni essere umano".

La mostra sarà aperta dall'8 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, con ingresso gratuito.

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