Evangelizzazione

È arrivata l'ultima delle sette domeniche della festa di San Giuseppe 

Si conclude oggi, 16, la devozione per prepararsi alla solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, con l'usanza delle "Sette domeniche di San Giuseppe". In queste domeniche che precedono la festa del 19 marzo, i cristiani meditano sui "dolori e le gioie di San Giuseppe", che aveva la missione di essere sposo e custode della Vergine Maria e padre di Gesù.  

Francisco Otamendi-16 marzo 2025-Tempo di lettura: 3 minuti
Gesù trovato nel Tempio.

Il ritrovamento del Salvatore nel Tempio", William Holman Hunt, Birmingham Museum and Art Gallery (Wikimedia commons).

La Chiesa, seguendo un'antica usanza, sta preparando il festa di San Giuseppe 19 marzo, e dedica al Santo Patriarca le sette domeniche che precedono tale festa, con una considerazione delle principali gioie e dolori della vita di San Giuseppe. Quest'ultima domenica è suggerita come devozione la meditazione sul "Bambino perduto e ritrovato nel tempio", che si riflette nel quinto mistero gaudioso del Rosario. 

Lettera "Patris corde" di Papa Francesco

"Quando, durante un pellegrinaggio a Gerusalemme, persero Gesù, che aveva dodici anni, lui e Maria lo cercarono con angoscia e lo trovarono nel tempio mentre discuteva con i dottori della legge (cfr. Lc 2, 41-50)".

Ecco come Papa Francesco riassume questo dolore e questa gioia nella sua Lettera apostolica "La gioia e il dolore della Chiesa".Patris corde(Con cuore di padre), datato 8 dicembre 2020, e reso pubblico dal Santo Padre "in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San José come patrono della Chiesa universale". 

Su questo dolore e su questa gioia si possono trovare diversi testi e meditazioni, tra cui formulazioni come questoSettimo dolore: Lo cercarono tra i loro parenti e conoscenti e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme per cercarlo (Lc 2, 44-459). Settima gioia: dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, ad ascoltarli e a far loro domande (Lc 2, 46).

Papi precedenti

"Dopo Maria, Madre di Dio, nessun santo occupa tanto spazio nel magistero papale quanto Giuseppe, suo sposo", scrive Papa Francesco nella sua Lettera del 2020.

"I miei predecessori hanno approfondito il messaggio contenuto nei pochi dati trasmessi dai Vangeli per evidenziare il suo ruolo centrale nella storia della salvezza: il Beato Pio IX lo ha dichiarato 'Patrono della Chiesa Cattolica'; il Venerabile Pio XII lo ha presentato come 'Patrono dei lavoratori', e San Giovanni Paolo II come 'Custode del Redentore'. Il popolo lo invoca come 'Patrono della buona morte'",

Perciò, nel centocinquantesimo anniversario del Beato Pio IX, che l'8 dicembre 1870 lo dichiarò "Patrono della Chiesa cattolica", vorrei - come dice Gesù - che "la bocca possa parlare di ciò di cui il cuore è pieno" (cfr. Mt 12,34), per condividere con voi alcune riflessioni personali su questa figura straordinaria, così vicina alla nostra condizione umana". 

E il Papa parte da questa considerazione centrale: "La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che era lo sposo di Maria e il padre di Gesù. Come tale, egli "è entrato al servizio dell'intera economia dell'incarnazione", come dice San Giovanni Crisostomo.

Catechesi su San Giuseppe

Nella citata Lettera Apostolica, Papa Francesco vede San Giuseppe come un padre amato, un padre nella tenerezza, nell'obbedienza e nell'accoglienza; un padre dal coraggio creativo, un lavoratore, sempre nell'ombra.

Ramiro Pellitero ha commentato Omnes Gli insegnamenti di Papa Francesco su San Giuseppe nelle sue dodici catechesi. Il suo obiettivo, secondo il professor Pellitero, è stato quello di presentarlo come "sostegno, consolazione e guida", per "lasciarci illuminare dal suo esempio e dalla sua testimonianza". Le catechesi del Romano Pontefice su San Giuseppe hanno riguardato tre aree principali: la figura e il ruolo del santo nel piano di salvezza, le sue virtù e il suo rapporto con la Chiesa. 

Alcune letture

In occasione dell'anniversario della dichiarazione di Pio IX del 1870, Papa Francesco ha istituito un Anno di San Giuseppe, a lui particolarmente dedicato, che si conclude l'8 dicembre 2021, solennità dell'Immacolata Concezione. 

La Lettera "Patris Corde" è quindi il primo documento che può essere citato quando si suggerisce che alcune letture su St. Joseph, accanto a 'Redemptoris custosdi San Giovanni Paolo II. Altri sono "L'ombra del Padre" di Jan Dobraczyński, "I silenzi di San Giuseppe" di Henri-Michel Gasnier, ecc.

San Giovanni Crisostomo

È difficile resistere alla tentazione di citare San Giovanni Crisostomo, uno dei quattro grandi Padri della Chiesa orientale, quando si parla di San Giuseppe. 

Oltre a essere stato citato dai recenti Pontefici romani, tra cui Papa Francesco nella "Patris corde", anche altri autori lo hanno citato. Ad esempio, San Josemaría, nell'omelia "Nella bottega di Giuseppe", contenuta nel libro "La casa di Giuseppe".È Cristo che passa', e anche Francisco Fernández Carvajal, nelle sue meditazioni di '...'.Parlare con Dio'.

Questa è una delle citazioni più note e più citate del Crisostomo: "All'udire ciò (si riferisce alle parole dell'Angelo che gli ordina di fuggire da Erode e di rifugiarsi in Egitto), "Giuseppe non si scandalizzò, né disse: questo è come un indovinello. Tu stesso hai fatto sapere non molto tempo fa che Egli avrebbe salvato il suo popolo, e ora non è nemmeno in grado di salvare se stesso, ma noi dobbiamo fuggire, intraprendere un viaggio e subire un lungo spostamento: questo è contrario alla tua promessa". Giuseppe non la pensa così, perché è un uomo fedele. 

L'autoreFrancisco Otamendi

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.