Evangelizzazione

Sant'Onesimo, discepolo di San Paolo, e San Claude de la Colombière

Il 15 febbraio la Chiesa celebra sant'Onesimo, che da schiavo fuggitivo a Colossa fu accolto e convertito da san Paolo, per poi evangelizzare l'Asia; il sacerdote gesuita francese san Claude de la Colombière e i santi martiri Faustino e Giovita, del II secolo.

 

Francisco Otamendi-15 febbraio 2025-Tempo di lettura: < 1 minuto
L'apostolo Sant'Onesimo.

L'apostolo Onesimo, di autore ignoto, medievale (Wikimedia Commons).

Schiavo a Colossa, dopo aver derubato il suo padrone Filemone, discepolo di San Paolo, fuggì a Roma. Lì incontrò San Paolo, che era prigioniero. L'apostolo delle genti lo ha trasformato e lo rimandò a Filemone, chiedendogli in un Letterascritto dalla prigione, per accoglierlo non come uno schiavo ma come un fratello amato. Onesimo evangelizzò l'Asia.

Vale la pena di vedere l'umanità che si riflette nella lettera breve di San Paolo e Timoteo a Filemone. Eccone un paragrafo: "Ti raccomando Onesimo, mio figlio, che ho generato in prigione (...) Te lo mando come un figlio. Avrei voluto tenerlo con me, perché mi servisse in tuo nome in questa prigione che soffro per amore del Vangelo; ma non ho voluto tenerlo senza di te (...) Forse ti è stato tolto per un breve periodo perché tu possa ora recuperarlo per sempre; e non come schiavo, ma come qualcosa di meglio di uno schiavo, come un caro fratello, che se è tanto per me, quanto più per te, umanamente e nel Signore".

Saint Claude de la Colombière, nato a Saint-Symphorien-d'Ozon (Francia), nel 1641, fu presbitero GesuitaPersona dedita alla preghiera, con i suoi consigli ha guidato molti nello sforzo di amare Dio. È stato canonizzato il 31 maggio 1992 da San Giovanni Paolo II.

I santi Faustino e Jovita erano discendenti di una famiglia pagana bresciana ed erano convertito al cristianesimo grazie al vescovo Apollonio, che ordinò Faustino sacerdote e Giovita diacono. I due furono decapitati durante la persecuzione di Adriano, tra il 120 e il 134, e sono raffigurati con la spada e la palma del martirio.

L'autoreFrancisco Otamendi

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