Evangelizzazione

Giustizia per padre Dall'Oglio dopo il suo rapimento in Siria

Il libro di Francesca Peliti sul gesuita italiano padre Paolo Dall'Oglio, rapito nove anni fa in Siria, viene presentato alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Antonino Piccione-2 agosto 2022-Tempo di lettura: 4 minuti

Foto: Padre Paolo Dall'Oglio nel 2008. ©CNS photo/John Feiste

"Paolo Dall'Oglio e la comunità di Deir Mar Musa", il libro di Francesca Peliti (edito da Effatà) è stato presentato ieri a Roma presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI). Insieme all'autore erano presenti: Cenap Aydin, direttore dell'Istituto Tiberiano - Centro per il Dialogo; Immacolata Dall'Oglio, sorella di padre Paolo; Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi; padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI; e Riccardo Cristiano, vaticanista.

Nove anni senza Paolo Dall'Oglio

A nove anni dalla sua scomparsa, "abbiamo continuato a pensare a Paolo Dall'Oglio e a sperare". Nel frattempo - si legge nella prefazione di padre Federico Lombardi - non abbiamo potuto fare a meno di interrogarci innumerevoli volte sulla sorte della Comunità di Deir Mar Musa da lui fondata, che ha continuato il suo cammino, ben al di là di quanto molti si sarebbero aspettati. Perché e come? Perché e con quali prospettive? Questo libro ci racconta e ci spiega molte cose, dando giustamente lo spazio principale alle testimonianze personali di tutti i membri della Comunità che ne hanno fatto parte fino ad oggi, o di altri che hanno partecipato più profondamente alla sua traiettoria nel corso degli anni. Paolo è molto presente, come origine, guida e ispiratore di questa straordinaria avventura, e anche con le sue lettere. Ma non c'è solo lui. Ed è proprio per questo che la Comunità è ancora lì.

Nel corso dei lunghi anni, la visione teologica e spirituale di padre Paolo ha coinvolto un gran numero di persone, toccandole e cambiando il corso della loro vita. Dal 1982, il monastero di Mar Musa al-Habashi, o San Mosè l'Abissino, è diventato un punto di riferimento per la Dialogo islamo-cristiano. È passata attraverso molte trasformazioni, sopravvivendo alla guerra, alla minaccia dell'Isis e al rapimento del suo fondatore a Raqqa il 29 luglio 2013.
Il libro racconta la loro storia attraverso le voci dei protagonisti. "È un viaggio iniziato per mano di padre Paolo, ma che non si è concluso con la sua scomparsa. "Al contrario", affermano gli organizzatori della presentazione del libro, "in questi scritti la Comunità rinnova un voto di fede che trascende gli eventi storici per rimettere al centro il pensiero del suo fondatore".

Il tempo e le lettere

Oltre alle testimonianze dei monaci, delle monache e dei laici che in vario modo hanno fatto parte di questa storia, alcune lettere che padre Paolo inviava agli amici nei primi anni accompagnano parte di questo percorso. In tutto sono dodici lettere, la prima del 1985, l'ultima del 1995: è il suo racconto di quel periodo. Francesca Peliti ha voluto inserirle tra le testimonianze a prescindere dal tempo, perché attraverso le parole di padre Paolo il passato torni ad essere presente.

"Dal giorno in cui Paolo Dall'Oglio, allora giovane gesuita, scoprì l'esistenza di Deir Mar Musa al-Habashi in una vecchia guida in Siria", spiega Peliti, "sono state molte le persone la cui vita è stata cambiata dall'incontro con quel luogo, quel progetto, quella vocazione. Mar Musa ha sempre avuto il potere di attrarre anche chi non aveva una visione chiara della propria fede. Ha sempre avuto il potere di evocare il richiamo, la vocazione forte e speciale per i valori che incarna e di cui Paolo Dall'Oglio si è fatto portavoce".

Primi seguaci di Paolo Dall'Oglio

Nel racconto di Jaques Mourad, il primo monaco che insieme a Dall'Oglio fondò la comunità di Deir Mar Musa, emerge l'importanza della dimensione verticale, del rapporto con l'Assoluto che motiva e dà senso a tutto. "Il fatto di vivere nel nulla mi ha attratto", dice, "è stata la realizzazione di un sogno molto antico, perché per me il deserto è il luogo dove posso sperimentare un incontro libero con Dio".

Altre testimonianze si concentrano maggiormente sulla dimensione fisica dello stare e del fare insieme, sul monastero come luogo di passaggio e di formazione, tappa di un itinerario suscettibile dei più diversi approdi e direzioni. "I racconti di alcuni eventi vocazionali sono impressionanti", sottolinea padre Lombardi, "non è Paolo, non è il fascino di un luogo. È Dio. Ma il percorso è molto impegnativo. Per la maggior parte dei cristiani in Oriente, è possibile vivere con i musulmani, ma è difficile dialogare veramente con loro, è difficile amarli come Dio li ama in Gesù Cristo. Ma è questa la vera grande novità che Paolo è venuto a seminare in terra di Siria.

La comunità oggi

Attualmente la Comunità Deir Mar Musa conta 8 membri, 1 novizio e 2 postulanti, oltre ai laici che collaborano nei monasteri di Deir Maryam al-Adhra a Sulaymanya, nel Kurdistan iracheno, e di Santissimo Salvatore a Cori, in Italia.

Per quanto riguarda il rapimento di padre Dall'Oglio, i fratelli Francesca e Giovanni hanno recentemente chiesto la creazione di una commissione parlamentare d'inchiesta per indagare su quanto accaduto nove anni fa. Da allora non ci sono state più notizie: una "richiesta di chiarimenti e di indagini ufficiali ormai ineludibile", attraverso uno strumento parlamentare che, anche per la sua rilevanza politica, "potrebbe consentire di arrivare alla verità".

Una vicenda sulla quale è calato troppo presto il silenzio, anche per la diffusa convinzione che Dall'Oglio sia stato ucciso dai suoi rapitori. Tuttavia, ci sono ancora molti punti oscuri, a partire dal fatto che nessuno ha ancora rivendicato la responsabilità dell'azione. E ancora: il motivo del rapimento, l'identità degli autori - gli uomini del sedicente Stato Islamico? -E, nell'ipotesi di omicidio, il mancato ritrovamento del corpo.

Una commissione parlamentare

Pochi giorni dopo la richiesta di costituzione della Commissione parlamentare, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. L'auspicio è che già durante la campagna elettorale, che si preannuncia più che mai polarizzata e divisiva, tutte le forze politiche e i rispettivi leader trovino almeno un punto di accordo e si impegnino affinché il nuovo Parlamento adotti tra i suoi primi provvedimenti proprio quello di istituire la commissione sulla drammatica vicenda di una persona davvero "grande", perché grande è stata la sua vita, la sua parola, il suo stile, nel segno della pace e del dialogo in mezzo alle differenze.

Il Medio Oriente, un tempo terra cristiana, è ora abitato da una folla musulmana in cui le comunità cristiane sono sul punto di scomparire. Ma il sogno di una comunità monastica in cui cattolici, ortodossi e musulmani possano convivere in armonia non scompare. Nella chiarezza della fede e rafforzati dal coraggio visionario di tutti i seguaci di padre Dall'Oglio.          

L'autoreAntonino Piccione

Newsletter La Brújula Lasciateci la vostra e-mail e riceverete ogni settimana le ultime notizie curate con un punto di vista cattolico.