La parrocchia cattolica negli Stati Uniti ha svolto un ruolo potente nel mantenere la presenza della Chiesa in un Paese a maggioranza protestante. La parrocchia era un rifugio per gli immigrati cattolici, un luogo di volontariato e una fonte di identità cattolica.
Per più di un secolo, il maggior numero di parrocchie cattoliche era logicamente situato dove si trovavano i cattolici: nel Nord-Est (New York, Boston, Filadelfia) e nel Midwest (Chicago, Detroit, Milwaukee).
Ora, però, la parrocchia cattolica sta subendo un cambiamento radicale. Un nuovo lavoro di cinque ricercatori cattolici, intitolato Parrocchie cattoliche del XXI secolo, spiega questo cambiamento. Uno dei maggiori sviluppi è la sua posizione geografica, con sempre più cattolici che si spostano a sud (Raleigh, Miami, Atlanta, Houston) e a ovest (Denver, Los Angeles).
In effetti, la popolazione cattolica è ora quasi equamente divisa tra il Nord-Est, il Midwest, il Sud e l'Ovest del Paese, a causa dell'immigrazione di persone in cerca di lavoro o di un costo della vita più basso, da un lato, e dell'immigrazione, dall'altro.
La sfida, sottolineano gli autori, è che "Le persone si spostano, ma le parrocchie e le scuole no". Il Nord-Est e il Midwest sono rimasti con parrocchie in contrazione. L'arcidiocesi di New York ha recentemente subito una massiccia riorganizzazione, con la chiusura o la fusione del 20% delle parrocchie. Allo stesso tempo, Houston e Atlanta stanno notando la necessità di un maggior numero di parrocchie.
D'altra parte, circa quattro cattolici su dieci sono ispanici. E ci sono sempre più parrocchie che hanno ministri ispanici e Messe in spagnolo.
La parrocchia cattolica negli Stati Uniti sta chiaramente attraversando una transizione storica, ma ci sono molti segnali che indicano che questa transizione porterà alla sua rivitalizzazione.