Il presidente del PMO, mons. Emilio NappaSpiega a Omnes: "Le Pontificie Opere Missionarie non sono altro che l'accettazione da parte del Papa del suo ministero di provvedere alla Chiesa nel mondo", cioè "in primo luogo alle necessità dell'evangelizzazione e a tutto ciò che serve a questo scopo", dando "sostegno anche allo sviluppo di nuove o meno nuove Chiese".
L'arcivescovo italiano precisa che "questa evangelizzazione ci è affidata dal Santo Padre" anche "con la preghiera e con la vicinanza spirituale di Roma", senza dimenticare che "la terra di missione comprende ormai anche l'Occidente, dove paganesimo, neopaganesimo e liberalismo sono presenti e fanno sempre più breccia".
Mons. Nappa non ha dubbi sulle terre di missione oggi: il Dicastero per l'Evangelizzazione ha due sezioni, "una per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, dove è presente il vescovo Salvatore Fisichella", che è collegata all'altra Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, dove è presente il cardinale Luis Antonio Tagle, il settore più antico che si occupa dell'"implantatio Ecclesiae", un Dicastero che non a caso il Santo Padre Francesco ha voluto dirigere personalmente".
Sono loro", spiega l'arcivescovo, che dal 3 dicembre 2022 è sottosegretario della Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, "coloro che devono affrontare la missione di rievangelizzazione dell'antico continente cristiano, oggi parzialmente scristianizzato, e di evangelizzazione in terre che non hanno ancora conosciuto Gesù e il Vangelo".
Le terre più difficili", dice monsignor Nappa, "sono quelle dove i popoli sono in guerra", conflitti che spesso sono "un pretesto per continuare lo sfruttamento, ed è lì che la Chiesa porta la parola di pace, giustizia ed equità. Non è un caso che la Chiesa abbia ancora oggi molti martiri per portare i valori del Vangelo".
Monsignor Nappa ha anche ricordato il recente udienza con Papa Francesco il 3 giugno, quando ha ricordato all'Assemblea Generale della PMS che voi non siete "una semplice agenzia per distribuire fondi a chi ha bisogno di aiuto, ma una realtà chiamata a sostenere la missione evangelizzatrice nella Chiesa universale e locale e ad alimentare lo spirito missionario nel Popolo di Dio".
Il Pontefice ha ricordato che "se manca la spiritualità ed è solo una questione di soldi, ne consegue immediatamente la corruzione". E ha concluso: "Vi confermo nella chiamata a diventare lievito, ad aiutare a promuovere e favorire lo stile missionario nella Chiesa e a sostenere le opere di evangelizzazione".
Quattro pilastri della missione
I PMO sono costituiti da quattro istituti principali, secondo il sito webognuno con un chiaro obiettivo missionario, che lavorano instancabilmente per raggiungere gli obiettivi della missione:
La Pontificia Opera per la Diffondere la fede si impegna a promuovere il lavoro missionario e a raccogliere fondi per sostenere missionari, missioni e comunità cattoliche in tutto il mondo.
La Pontificia Opera per la Infanzia missionaria si concentra sull'educazione religiosa dei bambini nelle comunità cattoliche e sul sostegno alle attività missionarie rivolte ai giovanissimi.
La Pontificia Opera di San Pietro Apostolo si dedica a sostenere la formazione di seminaristi e giovani religiosi nei Paesi di missione.
La Pontificia Unione Missionaria si propone di incoraggiare e formare i fedeli battezzati alla responsabilità missionaria attraverso il servizio pastorale di vescovi e sacerdoti.
Nel XIX secolo sono nate in Francia la Società per la Propagazione della Fede, la Società della Santa Infanzia e la Società di San Pietro Apostolo, due delle quali per iniziativa di donne appassionate di missione.
In particolare, Pauline JaricotLa fondatrice della prima Società, nel 1822, espresse il principio fondamentale: pregare e offrirsi per l'opera di evangelizzazione della Chiesa. La Pontificia Unione Missionaria, invece, è nata all'inizio del XX secolo.
Nel 1922 Papa Pio XI diede alle Società il titolo di "Pontificie". In questo modo ha riconosciuto il carisma delle Società, le ha fatte sue, le ha rese strumento per sostenere, attraverso la preghiera e la carità, la missio ad gentes della Chiesa.