Antonia, 58 anni, è la quinta di sei fratelli. È originaria di un piccolo paese - Clusone - in provincia di Bergamo (Italia settentrionale), anche se è a Roma dall'età di 19 anni, quando è arrivata appena finita la scuola superiore per studiare medicina.
Avendo genitori cristiani, Antonia ha conosciuto la fede in modo naturale nella sua famiglia e lei e i suoi fratelli si recavano spesso nella parrocchia del villaggio con altri bambini per praticare sport e altri giochi adatti alla loro età, mentre ricevevano la catechesi e approfondivano la comprensione degli insegnamenti del Vangelo.
Attualmente lavora presso la Fondazione Policlinico Universitario. Agostino Gemelli come ginecologa e professore associato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Quotidianamente è impegnata nella pratica clinica (gestisce le visite ginecologiche ambulatoriali), nell'insegnamento (insegna a studenti, specializzandi e ostetriche) e nella ricerca (la sua area di ricerca specifica è la diagnosi dei tumori ginecologici).
Nel luglio 2022, hanno avviato un ambulatorio ginecologico gratuito presso il Dispensario della Città del Vaticano. Il Dispensario opera da 100 anni come servizio ai bambini poveri: vengono forniti aiuti materiali (come latte in polvere e pannolini) e servizi sanitari. La Carta Krajewski le ha quindi offerto l'opportunità di avviare un'esperienza simile per le donne in difficoltà. L'iniziativa è diventata realtà e ora, una volta alla settimana (il lunedì mattina), un ginecologo dell'équipe del Gemelli effettua visite ginecologiche gratuite.
Quando ha sentito parlare del Movimento dei Focolari?
-Quando eravamo ancora piccoli, alcuni membri del Movimento vennero a incontrare le famiglie della nostra zona. I miei genitori sono venuti all'incontro e sono rimasti stupiti dalla testimonianza di vita che hanno dato e dal messaggio che hanno trasmesso: che è possibile vivere davvero secondo il Vangelo...!
Che cosa significa per lei la parola "vocazione"?
-Se dovessi scegliere una parola, direi "sguardo". La vocazione è uno sguardo pieno d'amore che attira un altro sguardo. La vocazione è una risposta a un "tu", a una persona concreta: è una risposta a qualcuno - Gesù - che ti interpella in modo personale e irresistibile e improvvisamente scopri nel tuo cuore l'immensa gioia di rispondere con un sì autentico.
Cosa implica la chiamata di Dio a seguirlo nel carisma dei Focolari?
-Penso che un carisma sia come una "lente" attraverso la quale Dio chiama; ma è Lui che chiama, e per una persona consacrata è fondamentale essere consapevole che si sceglie di vivere per Lui, non per un carisma. Nella vita di tutti i giorni, ogni cristiano può incarnare il Vangelo con una "sfumatura" particolare, propria di un determinato carisma, ma tenendo sempre presente che si dice "Sì" a Dio all'interno della Chiesa universale. Chi serve i poveri nelle mense dei poveri, chi si dedica al dialogo interreligioso, chi dedica tutto il suo tempo alla preghiera tra le mura di un chiostro... tutti sono espressione di quell'unico "corpo" di cui parlava San Paolo, membra al servizio l'una dell'altra, insostituibili nella loro identità, a causa dell'unità del corpo.
Un giorno Chiara Lubich fece l'esempio di un giardino fiorito e scrisse una meditazione dal titolo: "Ammira tutti i fiori", riferendosi alla bellezza dei carismi, che sono chiamati a stimarsi reciprocamente.
Cosa può portare il Focolare al mondo di oggi?
-Ciò che è specifico del loro carisma, cioè l'unità che Gesù ha chiesto al Padre: "Che tutti siano uno". Noi membri dei Focolari sappiamo che il nostro contributo al mondo viene dalla testimonianza dell'amore reciproco vissuto con autenticità che rende possibile la presenza di Gesù tra coloro che sono uniti nel suo nome. I membri del Movimento dei FocolariOvunque vivano, cercano di essere lievito nella pasta, facendo emergere il positivo in ogni persona, nei campi più diversi, da quello ecclesiale a quello politico, sociale, economico...
Sappiamo anche che l'unità può essere raggiunta solo passando attraverso "la durezza del Vangelo", che anche oggi ripete "Chi vuole seguirmi deve portare la sua croce..." e promette la gioia della Risurrezione a chi, come Gesù, di fronte all'assurdità, alla stanchezza e alla disperazione, sa affidarsi di nuovo al Padre ("Padre, nelle tue mani affido il mio Spirito").
Certo, questo stile di vita non è "alla moda", spesso non viene compreso o addirittura rifiutato. Per lei, implica una rinuncia o un'opportunità?
-Certo, una scelta radicale per Dio può sembrare impegnativa e "impopolare". Eppure sono proprio le persone che intraprendono questa "follia" a testimoniare il contrario: vivere per Dio è affascinante, ti fa uscire dalla tua zona di comfort, ti porta su strade impensabili e ti apre orizzonti immensi. Una persona consacrata rinuncia ad avere una propria famiglia naturale? Forse perde l'opportunità di guadagnare di più? Tutti noi nella vita siamo chiamati a fare delle scelte che inevitabilmente portano a delle rinunce, ma che sono fondamentali per realizzare i nostri sogni e scoprire nuove opportunità. Per questo sono profondamente grato a Dio per avermi chiamato a vivere questa avventura: come vorrei che molti giovani potessero sperimentare questa libertà...!
Il Movimento dei Focolari
Il Movimento dei Focolari è stato fondato da Chiara Lubich nel 1943 a Trento (Italia) durante la Seconda guerra mondiale come "corrente di rinnovamento spirituale e sociale", secondo il loro sito web. Nel 1962 è stato approvato dalla Santa Sede con il nome ufficiale di "Opera di Maria" e oggi è presente in oltre 180 Paesi del mondo con più di 2 milioni di membri.
Il fondatore, Chiara Lubichdescrive il movimento come "una famiglia grande e diversificata". Ne fanno parte adulti e giovani, sposati e single, religiosi, sacerdoti e persone di diverse razze e culture. In questo senso, all'interno del Movimento ci sono anche persone di altre chiese e comunità cristiane, persone di altre religioni e persino non credenti. Tutti si uniscono condividendo lo scopo, pur rimanendo fedeli alla propria Chiesa, fede o coscienza.
Il messaggio principale che vogliono portare al mondo è quello della fraternità e della costruzione di un mondo più unito, attraverso il dialogo, il rispetto e la valorizzazione delle diversità. Si impegnano in varie attività educative, sociali e assistenziali per "costruire ponti e relazioni di fraternità tra individui, popoli e sfere culturali".