Evangelizzazione

Antonia, madre di Carlo Acutis: "Mio figlio è un segno di speranza per i giovani".

Antonia Salzano, madre di Carlo Acutis, parla in questa intervista a Omnes di suo figlio, che considera "un grande segno di speranza per i giovani" per la vita normale che ha condotto. Il giovane italiano, come racconta con gioia la madre, sarà canonizzato durante il prossimo Giubileo.

Federico Piana-3 luglio 2024-Tempo di lettura: 5 minuti
Madre Carlo Acutis

Antonio Salzano, madre di Carlo Acutis (Foto CNS / Junno Arocho Esteves)

"Una gioia grande e incontenibile". La mamma di Carlo Acutis era traboccante di emozione quando ha appreso la notizia che Papa Francesco, durante il Concistoro pubblico ordinario Il Papa aveva deciso che suo figlio sarebbe stato canonizzato durante il Giubileo del 2025, in una data ancora da stabilire.

In una conversazione con Omnes, Antonia Salzano spiega che questa notizia era attesa con ansia e preoccupazione: "Carlo ha molti devoti sparsi in tutto il mondo e la canonizzazione permetterà ora che il culto sia universale: questo ci darà anche la possibilità di realizzare altre iniziative in onore di Carlo, come la costruzione di una chiesa o la dedicazione di alcune cappelle".

Amore senza limiti

Il giovane, che presto sarebbe stato elevato agli onori degli altari, morì all'età di 15 anni per una leucemia fulminante. Nei tre giorni di agonia che precedettero la sua morte, Carlo dichiarò di offrire le sue dolorose sofferenze per il Papa e la Chiesa. Grande era il suo amore per la EucaristiaLa chiamava ripetutamente "la mia strada per il Paradiso", e per la Madonna: un amore sconfinato che lo portava a partecipare quotidianamente alla Santa Messa e a recitare il Santo Rosario.

Come molti ragazzi della sua età, era appassionato di web design. La sua mostra online sui miracoli eucaristici, che ha raccolto milioni di visite in tutto il mondo, è ancora famosa, al punto che alcuni sperano che possa essere designato come patrono di Internet.

Attenzione ai più piccoli

"Carlo è un grande segno di speranza per i giovani", spiega la madre, "perché ha vissuto quello che i giovani vivono: le gioie, le paure, le speranze. E Carlo dice loro: 'se ci sono riuscito io, potete farcela anche voi'".

È davvero sicura che suo figlio sia uno stimolo nel difficile ma affascinante cammino verso la santità, perché Carlo "trasmette valori che possono essere condivisi da tutti, anche da credenti e non credenti. Ha guardato davvero molto intensamente alle periferie esistenziali che oggi piacciono tanto a Papa Francesco".

A Milano, ricorda Antonia, "Carlo si occupava dei chiostri, aveva un occhio di riguardo per gli immigrati, faceva amicizia con loro: al suo funerale, la chiesa era piena, affollata, di molti di loro. Erano portinai, servi, custodi: aveva fatto amicizia con loro. Per lui ogni persona era un mondo, non faceva distinzioni. Aveva un sorriso e una parola buona per tutti.

Balsamo per un mondo ferito

Il nuovo santo dal sorriso contagioso può essere un balsamo per un mondo ferito da guerre, divisioni, odio e incomprensioni. Come dice la madre: "Era abituato a costruire ponti. Accoglieva tutti. Queste guerre nascono dalla rivalità, dall'invidia, dalla brama di possesso e di potere. Carlo, invece, era un bambino che rinunciava anche a un paio di scarpe perché era consapevole che nel mondo ci sono tanti morti di fame. Mi diceva sempre: "Mamma, un paio di scarpe mi basta, invece di spendere soldi per le scarpe nuove, aiutiamo i malati. Facciamo una buona azione.

Essere essenziali

Quando Carlo era ancora molto piccolo, intorno ai sei anni, era solito rimproverare i cugini più piccoli perché lasciavano sempre aperto il rubinetto dell'acqua. Antonia ricorda ancora: "Diceva loro: "Non sprecate l'acqua, è un bene prezioso e un giorno finirà". Carlo aveva già questi sentimenti nel cuore, era abituato a vivere l'essenziale. Vedendo questo mondo in cui in molte nazioni c'è opulenza e spreco, mio figlio diceva che la Terra, in un certo senso, è una pattumiera che gira, e forse non aveva torto. Quando andava al mare d'estate, il suo gioco preferito era quello di uscire in mare con la sua barca e raccogliere i rifiuti che affioravano con l'alta marea.

Una devozione crescente

La devozione a Carlo cresce ogni giorno nel mondo. Sua madre non nasconde che "ancora oggi facciamo fatica a stare dietro a tutte le notizie che arrivano. Ogni giorno riceviamo notizie di possibili miracoli di guarigioni e conversioni. Chi non lo conosce, ora, con l'imminente canonizzazione, avrà l'opportunità di saperne di più su di lui e di pregarlo".

Carlo Acutis
Carlo Acutis (Immagine da OSV)

Antonia ricorda poi la straordinaria mostra sui miracoli eucaristici che ebbe luogo quando insegnava catechismo e il cui scopo era far conoscere e amare Cristo. Ha raggiunto tutti i continenti. Solo negli Stati Uniti, ad esempio, è stata accolta in 10.000 parrocchie. "Carlo", aggiunge la donna, "si meravigliava spesso delle lunghe code per assistere a un concerto o a una partita di pallone, code che non vedeva in chiesa. La cosa lo disgustava a tal punto che diceva: 'Se la gente si rendesse conto dell'importanza dell'Eucaristia, le chiese sarebbero così piene che la gente non riuscirebbe più a entrare'.

Confessione frequente

L'amore di Carlo per l'Eucaristia lo porta a confessarsi una volta alla settimana. "Carlo", spiega la madre, "cercava, attraverso continui e assidui esami di coscienza, di togliere dalla sua anima tutti quei pesi che gli impedivano di volare alto. Voleva essere santo, ma diceva scherzosamente che non voleva essere come San Francesco, che amava e che considerava un mistico troppo sublime per riuscirci. Il Signore, nella sua bontà, lo accontentò". 

I due miracoli

Il primo miracolo legato alla beatificazione di Carlo, avvenuta ad Assisi il 10 ottobre 2020, riguarda la guarigione di un bambino brasiliano affetto da una rara anomalia anatomica congenita del pancreas. Il secondo, che ha portato alla sua santificazione, riguarda una ragazza costaricana, studentessa in Italia, che ha subito un intervento chirurgico per un trauma cranico in seguito a un incidente. Quando la figlia lottava tra la vita e la morte, la madre di questa povera ragazza andò a pregare sulla tomba di Carlo, le cui spoglie riposano nel Santuario di Despojo ad Assisi. Quella donna si inginocchiò sulla tomba di mio figlio", ricorda Antonia con emozione, "e rimase lì tutto il giorno: alla fine ottenne questa grande grazia". Anche molte persone in Costa Rica si erano unite alle sue preghiere. La sua fede era eroica.

Strumento di conversione

Il fatto che Carlo sarà canonizzato durante il Grande Giubileo del 2025 rappresenta per Antonia una grande opportunità per tutta la Chiesa: "Il mio Carlo è uno strumento di conversione. Può essere un modello per tutti, soprattutto per i giovani. Il Giubileo è un tempo di grazia, un tempo in cui il Signore ci chiama a cambiare vita e ad aderire al progetto di santità che ha per ciascuno di noi". C'è una frase che la madre di questa nuova santa ama ripetere e che non dimenticherà mai: "Tutti nasciamo come originali, ma molti muoiono come fotocopie".

Due film su Carlo Acutis

In occasione della prossima canonizzazione di Carlo Acutis, Contraente+ mette a disposizione dei suoi utenti i due film sull'"influencer di Dio" diretti da José María Zavala: "El Cielo no puede esperar" (Il Cielo non può aspettare) e "El latido del Cielo" (Il battito del Cielo).

In entrambi i nastri si trovano varie testimonianze di amici e familiari che parlano del giovane Acutis, della sua esposizione dei miracoli eucaristici e dell'impatto che ha avuto sulla vita di centinaia di persone.

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