"Un grande successo", così Linda Ghisoni, sottosegretario per i fedeli laici del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, sintetizza l'evento. riunione Il 13 giugno si è svolto in Vaticano l'incontro annuale con i moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.
L'incontro di quest'anno, a cui hanno partecipato 200 persone provenienti da tutto il mondo, ha avuto come tema la sfida della sinodalità e della missione, in piena sintonia con il sinodo che la Chiesa universale sta vivendo in un clima di dialogo fraterno e di ascolto reciproco. Linda Ghisoni parla con Omnes dei temi discussi durante la giornata.
Alta partecipazione
"Siamo soddisfatti del successo di questo evento non solo per l'alta partecipazione, ma anche perché abbiamo potuto rispondere alle numerose richieste provenienti da più parti di organizzare altri incontri di questo tipo", afferma Ghisoni, secondo cui questa esigenza nasce dal fatto che ogni realtà ha una propria missione distinta, ma "ha anche molti punti in comune con le altre". E quindi condividere le sfide comuni che queste realtà devono affrontare può essere utile per camminare insieme e sostenersi a vicenda".
Esperienze sinodali
I lavori dell'incontro sono serviti a mettere in luce alcune esperienze sinodali, già in uso presso associazioni, movimenti e nuove comunità, che possono essere condivise con tutta la Chiesa universale. E non solo. È stato posto l'accento anche sulla condivisione della vita di fede nelle piccole realtà, sulla corresponsabilità dei laici e dei ministri ordinati nell'assunzione di ruoli di governo, sul coinvolgimento delle coppie di sposi e di giovani nell'evangelizzazione e nell'azione caritativa e sociale.
"Anche la relazione introduttiva del nostro prefetto, il cardinale Kevin Farrel, si è soffermata sulle dinamiche che dobbiamo seguire per essere veramente una Chiesa sinodale", ha aggiunto il sottosegretario del Dicastero.
Condividere le buone pratiche
Nel pomeriggio della giornata di lavoro di questo incontro internazionale, si sono svolti gli interventi liberi dei moderatori: una fase molto dinamica in cui, rivela Ghisoni, "hanno condiviso le pratiche sinodali che queste aggregazioni di fedeli, composte per lo più da laici, vivono al loro interno e nelle loro attività. Vale a dire, tutti quegli aspetti della loro vita che vanno dai momenti di vita spirituale ai vari modi di vivere la missione, compresa la gestione del governo della loro realtà. Insomma, pratiche di sinodalità che devono essere sempre più condivise".
Rapporto tra sinodalità e missione
Il rapporto tra sinodalità, missione e associazioni di fedeli, movimenti ecclesiali e nuove comunità è insito nel DNA stesso della Chiesa. "Infatti", spiega il sottosegretario del Dicastero, "la Chiesa è di per sé il cammino insieme del popolo di Dio, e quindi è essa stessa sinodale e missionaria". Lo sottolinea anche il Papa quando dice che bisogna essere discepoli missionari e non discepoli e poi missionari. La sfida è proprio quella di capire che i movimenti sono chiamati a essere Chiesa e devono essere chiamati a essere realtà in cui la propria missionarietà è vissuta ad intra e ad extra con una prospettiva sinodale".