L'altro giorno parlavo con un amico sacerdote e mi diceva che aveva chiesto a un certo movimento ecclesiale di venire nella sua parrocchia per fare una certa attività: "Vediamo se così riusciamo ad attirare i giovani".
Credo che tutti i sacerdoti sognino di trovare la pietra filosofale per attirare i giovani nelle parrocchie. Ci sono parrocchie che hanno buoni programmi per i giovani, o un buon programma di catechesi che sfocia in gruppi giovanili, e che addirittura promuovono le vocazioni, grazie a Dio. È un modello che si basa sul fatto che la parrocchia abbia una buona offerta per i giovani... che vengono. Ci sono parrocchie che non hanno la capacità di offrire questi programmi, o semplicemente si trovano in luoghi dove non ci sono giovani. Non che non ci siano giovani, ma che non ci siano famiglie cristiane che possano nutrire la parrocchia di giovani.
Il problema è che ci si aspetta che... i giovani "vengano". È come se Gesù fosse rimasto a Nazareth per aspettare che i discepoli venissero da lui. Leggendo attentamente il Vangelo ci rendiamo conto che la formazione del gruppo di discepoli attorno a Gesù non è un movimento di "entrata", ma di "uscita". È Gesù che esce, che inizia a predicare, che va sulle rive del Giordano e del mare a cercare i discepoli; e poi sono questi stessi discepoli che vengono "mandati" sulle strade, per andare di città in città a predicare il Regno di Dio.
La domanda non è come far venire le persone in chiesa; la domanda è: come facciamo noi, le persone all'interno, ad uscire e a condividere la Buona Novella?
La questione non è come far venire la gente a riempire le nostre chiese, ma come svuotare le chiese (dopo la Messa) dagli addetti ai lavori, in modo che escano come missionari.
Tutto questo è molto chiaro. Da qualche anno non si parla più di evangelizzazione, di nuova evangelizzazione, di Chiesa in uscita, di missione, ecc.
Piuttosto che ideare e progettare programmi attraenti per gli esterni, è necessario progettare processi che permettano a coloro che sono all'interno di diventare veri discepoli missionari come assistenti. È semplicissimo. O quanto sia difficile, perché non si tratta più di trovare qualcuno con la formula magica che riempia la parrocchia, ma si tratta di una vera conversione. Conversione pastorale.