Evangelizzazione

Che cos'è la sinodalità?

Il professor Marco Vanzini spiega il concetto di sinodalità nella Chiesa. Papa Francesco ha invitato tutte le diocesi del mondo a riflettere su questo tema e nell'ottobre 2023 si svolgerà a Roma la fase finale del sinodo.

Marco Vanzini-14 giugno 2022-Tempo di lettura: 5 minuti
sinodalità

Foto: i vescovi alla Messa di chiusura del Sinodo 2018. © CNS photo/Claudio Peri, pool via Reuters

Traduzione dell'articolo in inglese

L'ascolto della storia, il dialogo con e nella Tradizione è per la Chiesa la prima forma di cammino sinodale. La Chiesa è una carovana che tiene insieme le generazioni successive con il loro bagaglio di esperienze, di fede compresa e vissuta. Confidando nell'assistenza dello Spirito di verità, la Chiesa sa che la Tradizione è il sito dove Dio continua a parlargli, permettendogli di offrire al mondo una dottrina sempre viva e attuale.

La Chiesa è sempre stata consapevole di essere in cammino. Il modoÈ così che la stessa fede cristiana veniva descritta nei primi secoli, ricordando le parole del Vangelo in cui Gesù dichiara di essere "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6). Il cristianesimo è il modo attraverso cui l'uomo può camminare per raggiungere la vita nel senso più vero, quello che si trova in Dio stesso, nell'abbraccio del Padre. È a Lui che Cristo ci conduce in quel viaggio che è la nostra esistenza sulla terra e i cui passi sono essenzialmente interiori. Sono i passi attraverso i quali il nostro spirito esce dalla sua reclusione e comprende che il senso della vita è l'amore, la comunione con ogni persona, riconosciuta come fratello o sorella in Cristo, figlia dello stesso Padre. 

La Chiesa è sempre stata consapevole di essere in cammino. La via, così veniva designata la stessa fede cristiana nei primi secoli, ricordando le parole del Vangelo in cui Gesù dichiara di essere "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6).

La meta del cammino dell'uomo non è immergersi in un rapporto individuale e "privato" con Dio, né il cammino va fatto da soli, ma insieme, nella comunione che già esiste, anche se non pienamente, nella Chiesa. Si tratta di un syn-hodosa viaggio sinodale cosa facciamo. In questo cammino, la Chiesa desidera accompagnare ogni uomo e ogni donna, l'intera famiglia umana di cui essa stessa fa parte e con cui condivide la fatica, la sofferenza, i desideri e le speranze. 

Cosa vuole il Papa

La Chiesa, infatti, "è costituita da persone che, riunite in Cristo, sono guidate dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, e hanno ricevuto un messaggio di salvezza per proporlo a tutti". Per questo la comunità dei cristiani si sente veramente e intimamente unita al genere umano e alla sua storia" (Gaudium et spes, 1).

È questa la consapevolezza di fondo che Papa Francesco vuole far rinascere nella Chiesa, dando slancio alla riflessione sulla sinodalità. Ma se è vero che fin dalle sue origini la Chiesa ha saputo di camminare insieme al mondo nella Camino che è Cristo, allora la prima consapevolezza da riaccendere è quella della propria storia come sito della sinodalità. Infatti, dal giorno della Pentecoste, la ragion d'essere della Chiesa è stata quella di portare Cristo al mondo e il mondo a Cristo. Lo ha fatto attraverso la vita dei credenti, attraverso la loro testimonianza, attraverso la loro carità vissuta e alimentata nell'Eucaristia, attraverso l'annuncio del Vangelo e la sua attualizzazione in ogni periodo della storia. 

La vita di Pietro e Paolo, di Lorenzo e Agnese, il genio teologico di Origene, Agostino e Tommaso, il progresso nella comprensione del mistero di Dio e dell'uomo testimoniato dal Magistero nei Concili e nelle sue varie espressioni, la profondità spirituale di Teresa e Ignazio, l'umiltà di Francesco e la luminosa carità di Giuseppe Cottolengo e Massimiliano Kolbe, sono espressioni dell'inesauribile ricchezza e vitalità di Cristo e del Vangelo. Senza queste espressioni, questa ricchezza rimarrebbe confinata nel passato. 

Queste espressioni sono la mediazione della Chiesa in ogni epoca tra il Vangelo e la vita e la cultura attuale del popolo. Sono ciò che si chiama Tradizione e insieme costituiscono un patrimonio perenne della Chiesa, una sinfonia di voci attraverso le quali essa ha reso udibile la Parola di Cristo in ogni epoca e la rende udibile nel mondo di oggi. La Chiesa, sulla base della promessa di Cristo, è convinta che lo Spirito Santo coordini e concorda Queste voci affinché la Parola sia ascoltata nella sua ricchezza, fedelmente, senza distorsioni. 

Per questo motivo, la Chiesa procede nel suo cammino ascoltando innanzitutto queste voci, attingendo costantemente a questo patrimonio e attualizzandolo. Altrimenti, si correrebbe il rischio di rimanere anacronisticamente ancorati al passato o di allontanarsi dal cammino, abbandonando la "Via" che è Cristo per seguire indicazioni fallaci. 

La sinodalità è una sinodalità storica

Per riprendere un'espressione cara a Papa Francesco, la Chiesa è una carovana solidale che tiene insieme le generazioni successive con la loro ricchezza di esperienze, di fede compresa e vissuta. In questo senso possiamo dire che la sinodalità della Chiesa è prima di tutto storicoNella Chiesa, i cristiani di oggi camminano accanto a quelli di ieri e preparano la strada a quelli di domani. Questo grazie alla sua Tradizione viva, capace di conservare e aggiornare la Parola di Dio per illuminare i problemi e le questioni dell'uomo di oggi. 

Ascoltare la propria storia - la Tradizione - non è facile né scontato, così come non lo è il dialogo tra le generazioni in una famiglia e nella società. Ma nella Chiesa è una questione indispensabile, ancor più che nella famiglia e nella società. Infatti, è in gioco la fede nell'indefettibilità assicurata da Cristo alla Chiesa nella sua missione di trasmettere la verità, con l'assistenza dello "Spirito di verità" (Mt 16,18; Gv 16,13).

La dottrina cristiana ha uno sviluppo perché è la dottrina di un soggetto - la Chiesa - che vive nel tempo e affronta i contesti di ogni tempo e luogo. E perché il mistero da cui attinge - il Dio rivelato in Gesù Cristo - è inesauribile, così come il mistero dell'uomo, che viene illuminato da questa dottrina. Ma, come ha spiegato acutamente J.H. Newman, si tratta di uno sviluppo che non rifiuta il passato, ma sa apprezzarlo e tornare continuamente ad esso come garanzia di una vera continuità storica. 

In questo modo, la Chiesa può manifestare nel suo cammino un vigore perenne e una capacità di rinnovamento mai sopita. In questo modo, un vero approfondimento della verità può avvenire in qualsiasi momento, non solo una trasposizione di insegnamenti del passato in termini e concetti più contemporanei. Nuovi aspetti della verità, precedentemente inespressi o addirittura nascosti, possono emergere sotto lo stimolo di un nuovo contesto storico e culturale. Nuove intuizioni illuminano quelle precedenti, che sempre in qualche misura preparano e anticipano, e così si manifestano la coerenza, l'unità della dottrina cristiana e la sua fecondità.

L'ascolto e il dialogo con la Tradizione e nella Tradizione è una modalità essenziale della sinodalità di cui la Chiesa ha bisogno oggi. Questo ascolto-dialogo è la garanzia che ciò che intendiamo offrire al mondo come comunità di credenti in Cristo non sarà semplicemente una soluzione di sapienza umana alle sfide antropologiche, etiche e spirituali che i tempi che cambiano ci presentano. Sarà piuttosto una parola umana in cui si esprime - incarnata - la Parola divina, l'unica capace di illuminare veramente, in tutta la sua profondità, il mistero dell'uomo, il senso della sua vita e la meta del suo cammino insieme a tutta la comunità umana.

L'autoreMarco Vanzini

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