Come contesto celebrativo possiamo sottolineare che, essendo un tempo di preparazione, la liturgia dell'Avvento sopprime alcuni segni festivi, come a dire che manca ancora qualche elemento per celebrare la "festa completa". Per questo motivo, la GloriaSi utilizzano i paramenti viola e si richiede una maggiore sobrietà nella decorazione.
"Lo sposo sta arrivando, andategli incontro!
La Colletta della prima domenica di Avvento che proponiamo di analizzare è la seguente:
Concedi al tuo fedele, onnipotente Dio,
il desiderio di uscire accompagnati dalle opere buone per andare incontro a Cristo che viene,
in modo che, posto alla vostra destra,
meritano di possedere il regno dei cieli.
Da, quaésumus, omnípotens Deus,
hanc tuis fidélibus voluntátem,
ut, Christo tuo veniénti
iustis opéribus occurréntes,
eius déxterae sociati,
regnum mereántur possidére caeleste.
La preghiera ha una struttura che pone la petizione al primo posto. L'elemento che la colloca all'interno del tempo liturgico è inserito in questa petizione. È il riferimento a Cristo che viene (Christo tuo venienti(letteralmente: "Il tuo Unto che viene", rivolgendosi al Padre). È una frase che ben si presta a racchiudere i due punti di riferimento di questa stagione: il Natale e il Parousia. Anche se forse il desiderio di uscire "accompagnati da opere buone" (iustis opéribus occurréntes) enfatizza soprattutto il secondo senso.
Lo capiremo meglio se confrontiamo il contenuto di questa raccolta con le parabole che Gesù usa per sottolineare la necessità di vigilare in attesa della venuta del Signore. La più chiara e diretta è quella delle vergini sagge e stolte (Mt 25), che non si legge propriamente in Avvento, ma verso la fine del Tempo Ordinario (domenica 32 del Ciclo A). Ma anche i Vangeli corrispondenti a questa prima domenica (nei suoi 3 cicli) trasmettono la necessità di essere svegli e preparati.
Su quali "opere buone" si intendano, non abbiamo ulteriori dettagli. Evidentemente, tutte quelle di cui parlava Gesù. La proposta diventa un compito personale, da portare avanti con generosità e iniziativa. Ma alcune delle letture di questa prima domenica di Avvento parlano della pace in modo particolare. Un aspetto particolarmente importante e urgente per il momento globale in cui viviamo.
È venuto, verrà e verrà!
Il resto della colletta è costituito da una clausola che si riferisce chiaramente al conseguimento della ricompensa eterna. Ciò che viene chiesto al Padre Onnipotente è che, quando Cristo verrà, metterà i suoi fedeli alla sua destra (eius déxterae sociati) e renderli degni del possesso del regno celeste (regnum mereántur possidére caeleste). La figura utilizzata è tratta letteralmente dalla descrizione che Gesù fa del Giudizio Universale nel capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo. Anche in questo caso, non si tratta di un Vangelo dell'Avvento, ma si adatta molto bene al tema di queste prime settimane.
Come si vede, tutte le parti di questa preghiera si concentrano sulla prospettiva escatologica. Così come il primo prefazio dell'Avvento, intitolato "le due venute di Cristo". Pertanto, spiritualmente, questo tempo liturgico ci fa guardare non solo al passato, ma anche al futuro. Questo è importante, perché non tutto è fatto, siamo in un "già ma non ancora". Se così non fosse, non ci sarebbe posto per la speranza, "la virtù teologale con cui aspiriamo al Regno dei cieli e alla vita eterna come nostra felicità" (Catechismo, n. 1817).
Ma potremmo aggiungere qualcos'altro. San Bernardo, in un sermone della Liturgia delle Ore del mercoledì della prima settimana di Avvento, parla non solo di una doppia, ma di una tripla venuta. C'è, dice, una "venuta intermedia", nascosta, che ci porta dalla prima all'ultima. Cristo viene nel cuore, nell'anima, nella condotta del cristiano, per essere il suo conforto e il suo riposo. Come, quando e dove?
Proprio nella liturgia, soprattutto nella Santa Messa. Possiamo (dobbiamo!) andargli incontro ogni giorno con le nostre opere e ogni giorno abbracciare la sua destra e ricevere il Re e il suo regno in noi. Incontrarlo nella nostra vita ordinaria. Per un cristiano, attendere la venuta di Cristo non è un compito astratto: è la dolce realtà di ogni giorno.
Il riferimento principale che si può consultare per approfondire è l'opera di Félix Arocena, "Las colectas del Misal romano. Domeniche e solennità del Signore", CLV-Edizioni Liturgiche, 2021.
Sacerdote del Perù. Liturgista.