Ecologia integrale

Formazione della coscienza e della spiritualità cristiana

Imparare ad ascoltare gli altri ed essere una famiglia sono due delle chiavi che, ogni anno, sono al centro dell'Aula Malagón Rovirosa. 

Jaime Gutiérrez Villanueva-28 giugno 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
insieme

Si avvicina una nuova stagione estiva e abbondano le offerte di formazione e coltivazione dello spirito.

Con Papa Francesco possiamo affermare che Viviamo in una società dell'informazione che ci satura indiscriminatamente di dati, tutti allo stesso livello, e finisce per portarci a una tremenda superficialità quando si tratta di questioni morali. Abbiamo bisogno di un'educazione che ci insegni a pensare in modo critico e che ci offra un percorso di maturazione dei valori. (Evangelii Gaudium, 64)

A questa chiamata il Aula Malagón Rovirosa che si svolge da anni presso il Monastero di Soto Iruz (Cantabria). Questo spazio di formazione integrale ci offre l'esperienza di un equilibrio armonioso tra studio, lavoro e preghiera. Un'esperienza singolare e unica: un segno, un'anticipazione, ovviamente imperfetta, della società che vorremmo costruire.

In classe siamo invitati ad apprendere come essere un popolo, essere una famiglia. Nei tempi odierni ciò significa che dobbiamo percorrere il cammino dall'"individualista" autoreferenziale e narcisista alla "persona" che siamo chiamati a essere. Una persona che non potrà mai essere compresa senza relazioni, senza "famiglia", senza la solidarietà degli altri nel presente e nella storia. Un cammino che passa anche dall'isolamento, che ci dissocia e ci autodistrugge, all'incontro, all'impegno permanente. 

C'è un'altra esperienza molto importante che possiamo fare in classe. Forse il più importante. Quello del ascoltareAbbiamo bisogno di silenzio. Non un silenzio evasivo, organizzato per lasciare da parte l'angoscia della vita quotidiana. Ma un silenzio che ci aiuta a fermarci, ad ascoltare. All'inizio, possiamo solo sentire il fragore delle nostre tempeste. Veniamo dal rumore. Il cuore si riempie di un insopportabile frastuono di grilli, di ansie e angosce, di paure, di ombre di tristezza. Solo dopo un po' di tempo riusciamo a distinguere tra il rumore i messaggi importanti: cosa abbiamo fatto della nostra vita? Cosa abbiamo fatto del nostro prossimo? Cosa abbiamo fatto dei nostri "fratelli" più deboli e vulnerabili in questo mondo globale? Perché questa guerra permanente contro la dignità degli esseri umani? Questo silenzio, per i credenti cattolici, si trasforma quotidianamente e spesso in preghiera.

Siamo tutti invitati a questa esperienza unica e singolare. In essa accogliamo l'appello di Papa Francesco a proteggere la nostra casa comune attraverso la preoccupazione per l'intera famiglia umana, in dialogo su come stiamo costruendo la nostra società e convinti che le cose possano cambiare se tutti ci assumiamo la responsabilità gli uni degli altri. La fraternità è possibile!

Per saperne di più sui ritiri e gli incontri, visitate il sito www.solidaridad.net

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