Il Beato Timoteo Trojanowski nacque a Sadlowo (Polonia) nel 1908 da una famiglia umile, per cui non poté andare a scuola e iniziò presto a lavorare. All'età di 22 anni vestì l'abito francescano tra i Conventuali di Niepokalanów, dove lavorò nella redazione del "Cavaliere dell'Immacolata", nella distribuzione dei giornali francescani e nell'infermeria.
Nell'ottobre 1941, fu arrestato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitzdove, nonostante le condizioni estremamente difficili, confortati ed esortati a confidare in Dio ai prigionieri, riporta il Direttorio Francescano. A causa delle dure condizioni di detenzione, dopo due mesi contrasse una polmonite e morì il 28 febbraio 1942. È uno dei martiri della Seconda Guerra Mondiale, beatificato da San Giovanni Paolo II nel 1999.
Laici giapponesi martirizzati
I Beati Martiri di Unzen sono 16 laici giapponesi della diocesi di Funai, martirizzati nelle solfatare del monte Unzen a Nagasaki il 28 febbraio 1627 e beatificati nel 2008 in un gruppo di 188 martiri, guidati dal samurai Paul Uchibori. Quasi tutti avevano subito in precedenza prigionia e torture. Alcuni erano discendenti o parenti di martiri, catechisti che avevano ospitato missionari in clandestinità, rischiando la vita. Paolo Uchibori morì dicendo: "Sia lodato il Santissimo Sacramento".
Martiri di Alessandria: hanno preso la peste
I santi martiri di Alessandria sono chiamati anche "martiri della peste". Nel 262, la peste devastò la città di Alessandria e causò migliaia di morti. Un folto gruppo di cristiani, sacerdoti, diaconi e laici, assistette senza esitazione gli appestati, fornire loro servizi nella morte e anche dopo, e furono contagiati e morirono martiri. San Dionigi, vescovo di Alessandria, lo racconta in una lettera.
Il sacerdote francese Saint Auguste Chapdeleine, nato a La Rochelle nel 1914, si unì alla Società delle Missioni Estere di Parigi nel 1851. L'anno successivo si imbarcò per la missione nel Guangxi (Cina), dove arrivò nel febbraio 1854, dopo essersi preparato e aver superato molte difficoltà. In Cina fu imprigionato con false accuse e un mandarino lo fece rinchiudere in una piccola gabbia. Quando fu morto, fu decapitato. La Chiesa lo ha canonizzato nel 2000 (negli anni bisestili la sua memoria si celebra il 29 febbraio).