Ecologia integrale

"Be to Care", un congresso per ripensare l'innovazione sociale

Harambee Africa InternazionaleIn occasione del suo 20° anniversario, in collaborazione con il Comitato per il Centenario dell'Opus Dei, l'Opus Dei sta organizzando un Congresso internazionale a Roma: uno spazio di riflessione e dialogo sulle possibili risposte alle sfide sociali del nostro tempo.

Stefano Grossi Gondi-7 ottobre 2022-Tempo di lettura: 2 minuti
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Foto: Uno dei tavoli del Congresso Be to Care ©Opus Dei

Il simposio si è svolto il 28, 29 e 30 settembre presso la sede di Pontificia Università della Santa Croce (Roma, Italia), a cui hanno partecipato 200 persone, in rappresentanza di 70 iniziative provenienti da 30 Paesi del mondo.

I lavori sono iniziati il 28 settembre con due tavole rotonde con esperti di vari continenti, che hanno riflettuto sulle sfide dell'innovazione sociale.

La giornata del 29 è iniziata con una conferenza di mons. Fernando Ocáriz sull'azione sociale cristiana nel messaggio di San Josemaría (potete leggere la conferenza completa qui). Verso la fine del suo intervento, il Presule ha incoraggiato questo incontro a essere un'occasione per rivitalizzare il servizio ai più bisognosi collaborando con tutti e facendo propria un'espressione del fondatore dell'Opus Dei ("tutto è stato fatto e tutto resta da fare"), che può essere applicata anche alle istituzioni e alle persone che vi lavorano, senza accontentarsi di ciò che è già stato fatto.

Fernanda Lopes, presidente del Comitato per il Centenario (2028-30), ha poi presentato il quadro di questa giornata di brainstorming in vista del centenario dell'Opus Dei: la trasformazione del cuore come motore dell'innovazione sociale. Tra gli aspetti proposti per la riflessione e il dialogo: la santificazione del lavoro e le sue conseguenze per il miglioramento della società; la trasformazione del mondo dall'interno; l'impegno sociale dei cristiani; la cittadinanza e l'amicizia sociale; l'attrattiva di far vivere la dottrina sociale della Chiesa; l'importanza di prendersi cura della casa comune e delle persone, specialmente le più vulnerabili; il legame tra sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale.

Dopo il tempo di lavoro dei 200 partecipanti suddivisi in nove gruppi ("Promuovere la sensibilità sociale"), i portavoce hanno presentato le conclusioni che ruotano attorno a vari temi: il valore dell'esperienza, il protagonismo dei beneficiari stessi, la fiducia nelle nuove generazioni, la formazione che porta le persone a servire meglio gli altri. La giornata è proseguita nel pomeriggio con il secondo workshop, "La missione di servizio delle iniziative sociali": l'ascolto di tutti, la ricerca di nuovi bisogni, il non perdere l'identità dei progetti e lo scopo che li anima, la sfida della comunicazione. L'ultimo workshop si è occupato dell'eredità che il futuro centenario dell'Opus Dei potrà portare nel campo dello sviluppo sociale.

I diversi gruppi hanno aperto una vasta gamma di idee. Da atteggiamenti e spazi per la formazione e la sensibilizzazione, a iniziative per una maggiore professionalizzazione delle istituzioni, nonché piattaforme per la condivisione di esperienze, think tank e spazi per il dialogo intergenerazionale, tra gli altri.

Venerdì 30 si è conclusa la manifestazione con una giornata dedicata all'innovazione sociale e ai giovani in Africa.

L'autoreStefano Grossi Gondi

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