FirmeSergio Requena Hurtado

Pastori secondo il cuore di Cristo

Siamo tutti consapevoli delle sfide che coloro che oggi riceveranno il sacramento dell'ordinazione sacerdotale dovranno presto affrontare.

9 novembre 2021-Tempo di lettura: 2 minuti
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Foto: ©José Antonio Flores Quiroz / cathopic

Nel recente incontro dei rettori e dei formatori del Seminario maggiore, svoltosi a El Escorial l'ultimo fine settimana di ottobre, abbiamo riflettuto sulla sinodalità - il tema del momento - con il vescovo Luis Marín, sottosegretario del Sinodo dei vescovi, che ci ha parlato, tra l'altro, della "sfida della formazione per una Chiesa in cammino".

Ma permettetemi di non parlarvi di questo, bensì di un altro dei temi su cui abbiamo potuto condividere le riflessioni, rettori e formatori dei Seminari di Spagna: la tappa della sintesi vocazionale, che corrisponde alla tappa precedentemente conosciuta come tappa pastorale.

Salvador Cristau, vescovo ausiliare e amministratore diocesano di Terrasa, ha tenuto una relazione sullo stesso tema, seguita da una tavola rotonda in cui quattro rettori hanno condiviso le loro esperienze sugli obiettivi di questa tappa.

Tutti noi guardiamo con simpatia a coloro che stanno terminando la loro formazione nei nostri Seminari ma, allo stesso tempo, il nostro sguardo non è privo di una certa preoccupazione, perché siamo consapevoli delle sfide che presto dovranno affrontare.

Dobbiamo ricordare che siamo parte di un processo in cui, da un lato, li prepariamo ad accogliere il ministero nelle migliori condizioni, ma dall'altro dobbiamo prepararci come comunità cristiana ad accogliere e accompagnare questi nostri fratelli e sorelle che vengono a servirci.

È sempre una sfida condividere con l'intera comunità ciò che si vive in Seminario ma, al di là del "raccontare", si tratta soprattutto di "condividere" con loro un compito in cui siamo chiamati a essere agenti di un processo in cui ognuno di noi è necessario in modi diversi.

Nell'itinerario formativo, questa tappa riveste un'importanza singolare, perché è l'ultima tappa della formazione iniziale e, quindi, il ponte che aiuta a passare a una vita pastorale piena.

Il seminarista che in questo periodo è chiamato a ricevere l'ordinazione diaconale e, con essa, a vivere un tempo di intenso servizio a favore della comunità cristiana, deve assumere gradualmente delle responsabilità in spirito di servizio. È questo il momento di impegnarsi per una preparazione adeguata, in cui ricevere un accompagnamento specifico in vista dell'ordinazione sacerdotale. Se l'accompagnamento è importante in ogni momento, è particolarmente importante in questo momento. 

Sentire che non state camminando da soli riempirà il vostro orizzonte di luce e significato, soprattutto nei giorni in cui incontrerete maggiori difficoltà, vi farà bene ricordarlo. Tutti noi abbiamo bisogno di un aiuto speciale, a un certo punto, per capire meglio ciò che dobbiamo fare.

Queste sono solo alcune delle riflessioni che mi sono venute in mente dopo aver ascoltato i vari interventi che sono stati fatti durante la conferenza, il tema è ovviamente aperto a molto altro.

Sono piccoli punti che servono a ricordare che un processo come quello che si vive nei seminari è fatto di tanti piccoli passi che sono interconnessi e in cui la comunità cristiana deve essere sempre presente.

L'autoreSergio Requena Hurtado

Direttore del Segretariato della Commissione per i Seminari e le Università, EWC

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