Permettetemi di rivolgervi qualche parola in questo mese del Rosario, che è anche il mese della Missioniin cui Papa Francesco ci parla continuamente dell'orrore della guerra e della necessità di pace nel mondo. Come potete capire, siamo chiamati ad accogliere filialmente questo invito di Papa Francesco a costruire, tra tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà, un mondo migliore e più pacifico.
Anche nel mio arcidiocesi di Mérida-Badajoz abbiamo sentito il dolore della guerra, la sofferenza delle vittime, le grida dei loro cari dispersi, feriti e morti. Negli incontri che ho avuto modo di avere con i rifugiati ucraini in varie parti dell'arcidiocesi, ci si stringe il cuore a sentire tante storie di sofferenza, anche dalla bocca dei bambini. Cerchiamo di fare tutto il possibile per loro, ma sicuramente è sempre troppo poco di fronte a tanto dolore. Purtroppo, queste non sono le uniche voci che sentiamo dal flagello della guerra e della violenza. Attraverso i media sentiamo gli echi della violenza e dell'insicurezza in molte parti del mondo.
Di fronte a tutte queste situazioni inquietanti, ci chiediamo come cristiani: cosa possiamo fare, come possiamo essere strumenti di pace in questo attuale contesto di violenza e conflitto?
Oltre a sforzarci di essere fedeli al comandamento supremo dell'amore (cfr. Gv 13,35), non possiamo dimenticare l'importanza della preghiera (cfr. Mt 7,7). La preghiera, sollecitata dallo Spirito Santo, tocca il cuore stesso di Dio, che desidera muovere i cuori degli uomini e delle donne con la sua grazia, affinché abbandonino ogni forma di violenza e aprano così strade di pace e di giustizia, favorendo la concordia tra le nazioni.
Come sarebbe bello se potessimo approfittare di questo mese del Rosario, per prendere questi grani, individualmente o in comunità, e offrirli per questa intenzione di Pace! Come sarebbe bello se anche noi sacerdoti potessimo celebrare in qualche occasione con le nostre comunità parrocchiali uno dei formulari del Messale dedicati alla preghiera per la pace e la concordia! (cfr. Messale Romano, p. 1006 ss.).
Vi ringrazio di cuore per la vostra sensibilità nell'accogliere questo appello di Papa Francesco a pregare insieme per la pace nel mondo e vi chiedo di fare nostre, con le gioie e le speranze, anche le sofferenze e gli aneliti di tante persone che non hanno il privilegio di vivere in un ambiente di pace e sicurezza come noi.
Vi raccomando le mie preghiere, Dio vi benedica.
+ Celso Morga Iruzubieta