In principio era l'azione

La religiosità popolare non si risolve esclusivamente in azioni, in attività, genuine o importate.

18 aprile 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
asta della fratellanza

Traduzione dell'articolo in italiano

L'uomo è socievole per natura, il che significa che ha bisogno degli altri per svilupparsi in modo olistico, non solo fisicamente. Il primo ambito di socializzazione è la famiglia. In famiglia, il bambino si scopre diverso dagli altri, si sente amato tra le braccia della madre che lo accoglie. Si sente sicuro anche quando il padre gioca a lanciarlo in aria, ride persino, perché sa che il padre non lo deluderà, lo prenderà sempre in braccio. È così che inizia a creare legami con le persone più vicine a lui.

La fratellanza è un'altra sfera di socializzazione, basata non solo su una fede condivisa, ma anche sulle manifestazioni della religiosità popolare, che raggiunge il suo apice durante la Settimana Santa. È molto importante mantenere e approfondire queste forme esterne di religiosità, così diverse a seconda della geografia, che ci fanno condividere le radici con gli altri per crescere insieme. È necessario prendersi cura di queste tradizioni, tanto semplici quanto decisive, perché "l'amore è semplice e le cose semplici vengono divorate dal tempo", come spiega Chavela Vargas. In alcuni luoghi oggi si tende a importare stili o modi di espressione popolare da altre regioni, a scapito dei propri costumi, che perdono significato quando vengono trasferiti. Non sembra essere una buona idea.

Ma la religiosità popolare non si risolve esclusivamente in azioni, in attività, genuine o importate. Nell'opera Faust, il suo autore, Goethe, mette in bocca al protagonista un'affermazione che ha dato origine a numerosi commenti: "in principio era l'azione", un'azione che non ha inizio e fine se non se stessa, motivo per cui Faust dichiara di non cercare la felicità, ma solo di garantire il suo impegno di dedizione al movimento, all'attività, senza sosta. Ogni fine, quello a cui tende l'azione, deve essere escluso.

San Giovanni aveva già affermato il contrario: "in principio era il Verbo", cioè la Parola, la Verità. Gesù è il Verbo eterno di Dio che, inviato nel mondo, comunica agli uomini con le sue parole e le sue azioni la verità su Dio e su se stesso, presentando così l'unità tra Verità, Bene e Bellezza, che conduce l'uomo, attraverso Cristo, al Padre nello Spirito Santo, rendendolo partecipe della Trinità, nella quale culmina la socievolezza dell'uomo.

Cosa c'entra questo con le confraternite?

Oggi si parla molto di società liquida, una società priva di convinzioni ferme, che assume indiscutibilmente qualsiasi criterio le venga imposto, così come un liquido adotta sempre la forma del contenitore che lo contiene, e che oggi è plasmata da un antropocentrismo radicale che cerca di imporre, come Faust, il primato incondizionato dell'azione.

In questa situazione le confraternite devono superare il loop della gestione della routine, senza porsi nuove sfide, nuovi orizzonti. Altrimenti potrebbero scivolare nell'azione fine a se stessa, senza fondamento né orientamento verso la Verità, incoraggiando una religiosità popolare che si esaurisce in se stessa, non come base per raggiungere la Verità, per una completa socializzazione e per influenzare la società.

Non si tratta più di proporre soluzioni tecniche per la risoluzione dei problemi sociali, né di imporre sistemi, né di esprimere preferenze di parte, ma di proclamare principi morali, compresi quelli relativi all'ordine sociale, e di esprimere opinioni su qualsiasi questione umana, nella misura in cui ciò è richiesto dai diritti fondamentali della persona umana.

I modelli sociali sono risolti nel campo dell'antropologia. Non si costruiscono a partire dall'azione; sono la conseguenza, non la forza trainante. Per questo è necessario riarmarsi intellettualmente e dottrinalmente. È qui che le confraternite trovano la loro ragion d'essere, per raccogliere questa sfida. In uno scenario politico così liquido come quello in cui viviamo, è ancora più necessario dotarsi di un solido modello concettuale.

In sintesi: il funzionamento delle confraternite come area di socializzazione non si esaurisce nello svolgimento delle attività, queste sono un mezzo. Non si tratta nemmeno di incoraggiare il fratello ad adeguare la sua esistenza al rispetto degli impegni etici, ma di fornirgli la formazione e i mezzi affinché la sua azione riveli una persona adeguata alla Verità, al Bene e alla Bellezza e quindi alla sua pienezza di persona, come proposto da Karol Wojtyla in "Persona e azione" e successivamente da Benedetto XVI nell'enciclica "Fides et Ratio".

L'autoreIgnacio Valduérteles

Dottorato di ricerca in Amministrazione aziendale. Direttore dell'Instituto de Investigación Aplicada a la Pyme. Fratello maggiore (2017-2020) della Confraternita di Soledad de San Lorenzo, a Siviglia. Ha pubblicato diversi libri, monografie e articoli sulle confraternite.

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