La solennità della Asunción della Vergine Maria, a metà del mese di agosto, riempie le nostre città di festeggiamenti. Tutta la Spagna si ferma per celebrare, letteralmente, la più popolare delle nostre feste. Popolare non solo per la sua ampia diffusione, ma anche perché la sua origine è da ricercare proprio nel popolo, nel desiderio della gente semplice di proclamare che Maria è stata assunta in cielo, anima e corpo.
Questo dogma, che risale al 1950, è, infatti, una naturale conseguenza del dogma mariano immediatamente precedente (1854), anch'esso definito dall'acclamazione popolare del Immacolata Concezione di Maria.
Questo è spiegato da Papa Pio XII nella costituzione apostolica ".Munificentissimus Deus", ricordando che "quando fu definito solennemente che la Vergine Madre di Dio, Maria, era immune dalla macchia ereditaria della sua (Immacolata) concezione, i fedeli furono riempiti di una più viva speranza che il dogma dell'Assunzione corporea della Vergine Maria in cielo sarebbe stato definito dal supremo magistero della Chiesa il più presto possibile".
Il testo continua dicendo che "in questa pia gara, i fedeli erano mirabilmente uniti ai loro pastori, che, in numero davvero impressionante, rivolgevano simili petizioni a questa cattedra di San Pietro".
Ed è che il sinodalitàIl neologismo diventato di moda in occasione del processo convocato da Francesco per il periodo 2021-2023, e che designa il cammino che percorriamo insieme, fedeli e pastori, come Popolo di Dio sotto la guida dello Spirito Santo, non è una novità nella Chiesa, ma appartiene alla sua essenza più intima fin dalle origini, "è una dimensione costitutiva", sottolinea il Papa.
Anche Maria stessa, la madre di Dio, ha vissuto la sinodalità. Nel libro degli Atti, la cronaca della nascita delle prime comunità cristiane, la vediamo attenta alla predicazione degli apostoli, insieme al resto dei discepoli di Gesù, perseverando "di comune accordo nella preghiera". La ragazza di Nazareth, scelta da Dio per essere la sua creatura più perfetta, cammina insieme al resto del popolo santo alla sequela del Figlio.
Anche nel corso della storia ci sono state molte occasioni in cui questo cammino insieme dei fedeli e dei loro pastori ha salvaguardato il deposito della fede e la vita della Chiesa.
Oggi ci sono molte voci, soprattutto al di fuori della comunità cristiana, ma purtroppo anche al suo interno, che cercano di rompere questo spirito, cercando di vendere un'immagine di divisione all'interno della famiglia ecclesiale.
Promuovono una visione della Chiesa in cui la gerarchia va da una parte e i comuni fedeli dall'altra. Oppure si concentrano sulle decisioni o sulle dichiarazioni più controverse del Papa con l'unico scopo di presentare una Chiesa disunita e quindi più debole. Ma questa è un'immagine falsa.
Naturalmente, esiste una disparità di opinioni e di criteri tra fedeli e vescovi, tra vescovi e tra loro, tra fedeli e vescovi e il Papa, e naturalmente all'interno di ogni comunità cristiana.
Ci saranno decisioni della gerarchia accettate meglio e peggio, e ci saranno pastori che ascoltano di più e altri che ascoltano meno i loro fedeli, ma c'è un mistero, un collante, lo Spirito Santo, che permette di unire ciò che può sembrare disarticolato, come le ossa secche e disperse che si sono riunite e hanno preso vita davanti al profeta Ezechiele.
Di fronte agli esperti degli intrighi vaticani, di fronte a coloro che si credono detentori della verità assoluta e cercano di imporla agli altri, di fronte a coloro che calunniano per guadagnare, il Santo Popolo di Dio continua a camminare insieme, consapevole dei suoi limiti e dei suoi fallimenti, cercando la verità della nostra fede tutti insieme, partecipando, contribuendo, "perseverando nella preghiera di comune accordo" e sempre sotto la guida dei pastori ai quali il Signore ha affidato il suo gregge, non per trarne profitto, ma per dare la vita per lui.
Maria, donna del popolo, donna della gente, sempre attenta allo Spirito, colei che è più degli apostoli, ma che siede e ascolta come un discepolo, può aiutarci in questa sua festa a mettere da parte le nostre divisioni e a sentirci, come lei, membri della Chiesa.
Ci precede in cielo e ci invita ad accompagnarla. Lo faremo nella misura in cui continueremo a sentirci parte del suo popolo, l'unico e santo popolo di Dio.
Giornalista. Laurea in Scienze della Comunicazione e laurea in Scienze Religiose. Lavora nella Delegazione diocesana dei media di Malaga. I suoi numerosi "thread" su Twitter sulla fede e sulla vita quotidiana sono molto popolari.