La formazione: chiave della libertà e dell'innovazione nelle Confraternite

La complessità della società odierna richiede una formazione che, insieme all'esperienza personale, fornisca gli strumenti per analizzare l'ambiente e prendere le decisioni necessarie con libertà.

22 agosto 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
formazione

Non è facile innovare, tanto meno essere dirompenti. Solo con una preparazione rigorosa e una conoscenza approfondita dei fondamenti si può tentare di esplorare nuove strade.

È necessario innovare? Gli individui e le istituzioni, comprese le confraternite, non possono rimanere isolati dal loro ambiente e devono sforzarsi di fare meglio ogni giorno. il solito. Le correnti di pensiero modificano continuamente i modelli sociali, per questo è indispensabile un'analisi permanente della realtà per anticipare i cambiamenti e rimanere fedeli al proprio scopo nelle nuove circostanze, per non rimanere isolati in una realtà inesistente; questa è l'innovazione che i responsabili delle istituzioni, nel nostro caso le confraternite, devono promuovere. Questa innovazione non avviene nel vuoto, né per tentativi ed errori; le condizioni personali necessarie per intraprendere questo processo con garanzie sono: formazione, esperienza riflessiva e una chiara consapevolezza della libertà personale.

È consigliabile, anzi indispensabile, che i fratelli e le sorelle maggiori e i membri dei consigli direttivi cerchino di acquisire una formazione adeguata in antropologia cristiana, teologia morale, diritto canonico, storia delle idee e delle confraternite, oltre a una formazione in gestione delle organizzazioni di persone.

È questa formazione a fornire gli strumenti necessari per analizzare la realtà sociale, senza dare per scontata l'analisi e la conseguente narrazione fatta da altri. La narrazione è costruita da me sulla base dei miei criteri informati. esperienza riflessa. Ci sono persone a cui le cose "succedono" e altre che sono in grado di trarre insegnamenti da questi eventi contrastandoli con il loro modello di pensiero.

Da questo momento in poi, si possono prendere le decisioni necessarie per mantenere le confraternite fedeli alla loro missione, che è il senso dell'innovazione.

Questo approccio è scomodo per coloro che vivono nella loro bolla in cui si muovono comodamente tra gli altari di culto, le uscite processionali, le attività sociali e le riunioni elettorali. Il loro apparente conservatorismo, ammantato di una certa superiorità morale, nasconde una mentalità populista, priva di fondamenti e bisognosa di un avversario contro cui affermarsi, di solito qualcuno che possa far scoppiare la loro bolla di sapone cercando di presentare loro il mondo reale.

Le persone affette da questa mentalità non comprendono appieno il valore della libertà. Vi rinunciano, preferendo la sua esistenza come insieme di fatti e azioni che si susseguono, senza un soggetto radicato nell'essere. Ignorano come la libertà di Cristo, manifestata nell'obbedienza al Padre fino alla Croce, sia ciò che illumina il significato della nostra libertà, che conferisce alla persona la sua dignità e la sua elevazione alla condizione di figli di Dio. Una libertà che non dipende dalle mode ideologiche o dall'opinione della maggioranza e che acquista la sua pienezza quando viene scoperta come un dono divino con cui possiamo collaborare con Dio nella creazione del mondo e nella costruzione della storia.

Questa libertà ha un duplice aspetto: libertà di coercizioni, interferenze, imposizioni e libertà di fare o essere qualcosa, impegnarsi; una libertà intesa come un compito etico che è, inoltre, una libertà che è un compito etico che è un compito etico che è, inoltre, un compito etico che è un compito etico che è un compito etico, personale, senza rifugiarsi nell'anonimato della massificazione in cui si perde la responsabilità individuale e con essa la possibilità di vivere un rapporto autenticamente umano con Dio e con gli altri.

Tutto questo ha un costo che bisogna essere pronti a sostenere. Oggi Goya è riconosciuto come un artista innovativo e si studia la rivoluzione estetica portata dalle sue opere. Capricci e le loro Vernici nere come espressione ideologica dell'Età della Ragione e precursore della pittura contemporanea; ma questa innovazione si basava sulla sua grande preparazione artistica e tecnica, dimostrata fin dagli esordi. La strada non fu facile: aveva percorso un lungo cammino di studio e formazione prima di raggiungere questa libertà di espressione artistica, e sopportò aspre critiche, suscitando persino l'interesse dell'Inquisizione con i suoi Caprichos, che vedevano in queste incisioni possibili deviazioni dottrinali.

La società di oggi è molto diversa da quella di cinquant'anni fa e le confraternite devono rispondere a questa nuova situazione, devono innovare per rimanere fedeli alla loro missione; questa innovazione richiede una formazione che, insieme all'esperienza personale, fornisca gli strumenti per analizzare l'ambiente e prendere le decisioni necessarie con libertà, assumendosi la responsabilità corrispondente. 

È certamente più comodo non rischiare, limitarsi a fare "business as usual", senza esporsi a fallimenti o critiche, ma facendo scivolare la fratellanza nella mediocrità.

L'autoreIgnacio Valduérteles

Dottorato di ricerca in Amministrazione aziendale. Direttore dell'Instituto de Investigación Aplicada a la Pyme. Fratello maggiore (2017-2020) della Confraternita di Soledad de San Lorenzo, a Siviglia. Ha pubblicato diversi libri, monografie e articoli sulle confraternite.

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