Uno dei momenti più difficili nella vita di un giornalista o di uno scrittore è quello della pagina bianca. È vero che a volte la scrittura è un impulso, un istinto incontrollabile che fa sgorgare le parole e le idee, tanto che la ricerca di uno strumento per fissarle è un sollievo; ma sono le più rare.
È consuetudine avere scadenze più o meno imposte che costringono l'autore a non cercare un argomento ma, peggio, a scegliere tra le migliaia di argomenti che gli girano per la testa.
Tutti vogliono la loro occasione, tutti vogliono alzarsi dalla panchina, ma uno è forse ancora troppo verde e deve maturare, un altro è spinoso e richiede troppo impegno o tempo che non si ha, un altro ancora non sarebbe compreso nell'attuale contesto sociale?
Tutti i soggetti hanno i loro pro e i loro contro, ma alla fine è uno di quelli che, a forza di spingere e spingere, si fa strada con la sua insistente mano alzata e finisce, come questo che tenete tra le mani, nero su bianco.
Ma devo fare una confessione. Questo non è l'articolo che avevo iniziato a scrivere per voi oggi. Avevo scelto un altro argomento. Mi sembrava un argomento attuale, non troppo spinoso, e l'idea era già matura e pronta. Mi piaceva la facilità con cui le idee mi venivano in mente, pensando a come confermarle o rifiutarle e a come avrebbe funzionato nei social network. Ma a metà pagina le frasi mi sono sembrate stranamente familiari. Tanto che un dubbio terribile mi ha assalito: non l'ho già scritto?
Sono corso nel mio archivio ed è subito apparso: un articolo sullo stesso argomento, che sviluppa quasi le stesse idee, con frasi quasi identiche e datato esattamente un anno fa.
Mi è venuta subito in mente la terrificante scena del film "Shining" in cui Wendy (Shelley Duvall) scopre che la pila di pagine del romanzo che suo marito Jack (Jack Nicholson) ha scritto per mesi contiene la stessa frase ripetuta più volte, confermando il suo sospetto che la follia si sia impossessata di lui.
Chi mi conosce sa della mia tremenda distrazione e della mia mancanza di memoria, quindi questo articolo ripetuto è solo un altro aneddoto da aggiungere alla lista. Naturalmente, quando l'ho raccontato a mia moglie, lei si è affrettata a nascondere l'ascia che teniamo nel capanno, nel caso in cui mi venisse in mente di andare a sbattere contro le porte, come Jack.
A parte gli scherzi - non ho né capanno né ascia - il caso mi fa riflettere sulla mancanza di memoria, che ci costringe a ripetere più volte le cose importanti per non dimenticarle.
Tra pochi giorni, con la festa di Cristo Re, si concluderà l'anno liturgico e inizierà un nuovo ciclo in cui, ancora una volta, ci addentreremo nei principali misteri della vita di Gesù, a partire dall'attesa della sua venuta: l'Avvento.
Fare memoria ciclica della vita del Signore ci tiene sempre all'erta, aiuta il nostro spirito a non assopirsi, ad essere sempre pronto alla conversione, cioè a correggere il corso della nostra esistenza che la nostra naturale debolezza ci fa perdere sempre, sempre di nuovo.
Riflettendoci, la dimenticanza non è una cosa così negativa, forse più una virtù che un difetto, perché anche Dio ha questa capacità.
Si racconta che quando Santa Margherita Maria Alacoque, promotrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù, raccontò al suo confessore le visioni di Gesù che aveva sperimentato, il santo sacerdote (Claude de la Colombiere) le propose una prova di veridicità. Gli chiese di chiedere alla visione quale fosse l'ultimo peccato di cui si era confessato. Il giorno dopo, Gesù rispose: "Non lo ricordo, l'ho dimenticato".
Tale è la misericordia di Dio nei nostri confronti. Egli è così dimentico delle nostre colpe quando ci pentiamo e le confessiamo.
Con lui possiamo sempre interrompere quella brutta storia che avevamo goffamente iniziato a scrivere e ripartire da zero.
Oggi, ancora una volta, possiamo essere per Lui un foglio bianco.
Non dimenticare.
Giornalista. Laurea in Scienze della Comunicazione e laurea in Scienze Religiose. Lavora nella Delegazione diocesana dei media di Malaga. I suoi numerosi "thread" su Twitter sulla fede e sulla vita quotidiana sono molto popolari.