La finanza nella Fratellanza

L'entusiasmo e la buona volontà non bastano per gestire e far progredire una fratellanza; è necessario sostenerla con un lavoro silenzioso, oscuro, generoso, svolto con il massimo rigore e professionalità.

16 ottobre 2022-Tempo di lettura: 3 minuti
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Può sembrare strano che in una pubblicazione che si propone di fornire "uno sguardo cattolico sull'attualità", venga presentato un contributo sulla contabilità e la finanza, anche se queste riguardano il mondo delle confraternite.

Una confraternita è un'associazione ragionevolmente complessa e deve generare e impiegare risorse finanziarie per la realizzazione dei suoi scopi nel tempo, per la sua sostenibilità, come qualsiasi altra organizzazione.

Una confraternita non esiste finché non viene riconosciuta e registrata come tale dall'autorità diocesana. È l'autorità canonica a conferirle personalità giuridica. Da quel momento in poi, tutto ciò che riguarda il suo funzionamento è soggetto alla legislazione canonica.

Non acquisisce personalità giuridica civile finché non viene iscritta nel Registro delle Entità Religiose del Ministero della Giustizia, essendo soggetta alle norme civili che la riguardano.

Quali sono le conseguenze per le questioni finanziarie? Per quanto riguarda la sua personalità canonica, il Codice di Diritto Canonico (canone 1257) chiarisce che "tutti i beni temporali appartenenti alla Chiesa universale, alla Sede Apostolica o ad altre persone giuridiche pubbliche della Chiesa sono beni ecclesiastici".

Coerentemente, la confraternita "amministra i propri beni sotto la superiore direzione dell'autorità ecclesiastica (canone 319.§1)".

Per quanto riguarda la loro personalità civile, le confraternite sono coperte dalla Legge sulla trasparenza (Legge 19/2013) che obbliga gli enti che ricevono fondi pubblici, compresa la Chiesa e le associazioni che ne fanno parte, "a tenere una contabilità trasparente e comparabile, e a consentire a qualsiasi cittadino di accedere alle informazioni pubblicate da questi enti".

C'è una questione su cui entrambe le amministrazioni, canonica e civile, coincidono: l'obbligo di tenere una contabilità trasparente e comparabile e di rendere i propri conti pubblici e accessibili a qualsiasi cittadino, fratello o meno. Questi conti, che devono coprire gli anni solari, devono essere approvati dal Cabildo Generale due mesi dopo la fine dell'anno finanziario, cioè il 28 febbraio, e successivamente depositati presso il Protettorato Canonico, che è come il Registro Mercantile delle confraternite.

Un'altra cosa: i problemi fiscali. L'ordinamento giuridico spagnolo riconosce agevolazioni fiscali alle confessioni e confraternite religiose che, ai fini fiscali, sono equiparate alle organizzazioni non profit i cui scopi sono considerati di interesse generale. Questa considerazione implica un regime economico e fiscale più favorevole, ma è necessario espletare una serie di procedure amministrative per essere formalmente riconosciuti come tali.

I problemi amministrativi delle confraternite non finiscono qui. Proprio perché si tratta di enti senza scopo di lucro, le donazioni effettuate da persone fisiche o giuridiche - di norma i soci - danno luogo a detrazioni fiscali. Queste donazioni comprendono le tasse che vengono normalmente pagate o altre donazioni straordinarie per beneficenza o per qualsiasi altro scopo.

Ciò comporta anche un ulteriore onere amministrativo per la confraternita, che ogni anno a gennaio dovrà informare l'ufficio delle imposte dei donatori e dell'importo totale della donazione (Mod. 182) e rilasciare loro il relativo certificato.

In determinate circostanze, sarebbero anche obbligati a presentare una dichiarazione dei redditi societari (Legge 49/2002).

Capisco che tutte queste considerazioni possano essere noiose, persino fastidiose, per i responsabili delle confraternite. È molto più piacevole dedicarsi agli aspetti essenziali: preparare i servizi di culto annuali o la processione, organizzare una conferenza o un discorso di formazione per i fratelli e le sorelle, e occuparsi del Fondo di carità, tra le altre cose, ma tutte queste attività sono necessariamente supportate da compiti amministrativi noiosi ma essenziali. L'entusiasmo e la buona volontà non bastano per gestire e far progredire una fratellanza; è necessario sostenerla con un lavoro silenzioso, oscuro, generoso, svolto con il massimo rigore e professionalità.

Un'ultima considerazione: anche se molti non lo sanno, le confraternite hanno una doppia contabilità: quella tenuta dai responsabili finanziari nei loro libri contabili e quella tenuta contemporaneamente in Paradiso. È necessario e il Vedi sono stati scritti da Cristo e rivisti da sua Madre.

L'autoreIgnacio Valduérteles

Dottorato di ricerca in Amministrazione aziendale. Direttore dell'Instituto de Investigación Aplicada a la Pyme. Fratello maggiore (2017-2020) della Confraternita di Soledad de San Lorenzo, a Siviglia. Ha pubblicato diversi libri, monografie e articoli sulle confraternite.

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