"Pellegrini della speranza è il motto del Giubileo del 2025, al quale la Chiesa ha già iniziato a prepararsi. Nella sua Lettera al Dicastero competente, Papa Francesco chiede a Dio che possiamo arrivare a fare nostra la preghiera insegnataci da Gesù Cristo "il programma di vita di ciascuno dei suoi discepoli"..
Da parte sua, la preghiera per l'Anno Giubilare chiede a Dio Padre che la speranza scaturisca dalla fede ricevuta in Gesù Cristo e dalla carità infusa dallo Spirito Santo. E la Relazione di Sintesi, che raccoglie le conclusioni della prima tappa romana del Sinodo sulla sinodalità, sottolinea la "incontro con Gesù Cristo, che ci offre il dono di una vita nuova". come sostanza del kerygma e al centro dell'annuncio.
Nel nostro tempo sono nate diverse proposte incentrate sulla figura di Gesù. Molte di esse sono evangelizzatrici e formative, supportate dai mezzi e dalle tecnologie oggi disponibili, e non semplici prodotti commerciali.
Solo pochi anni fa, è stato realizzato un film storico su La passioneLa serie è attualmente diffusa, ad esempio. Il prescelto sulla vita dei primi discepoli con Gesù, anch'esso di grande qualità.
Ovviamente, l'invito ad avvicinarsi a Gesù Cristo è antico quanto la presenza stessa del Signore sulla terra; ed è permanente quanto la Chiesa. Una porta di accesso è la Sacra Scrittura (la Bibbia), in un luogo diverso da qualsiasi altro tentativo. Ciò si spiega con l'ispirazione divina (insieme al lavoro redazionale dell'autore di ogni libro) e con il fatto che essa è custodita, vissuta e proposta nella e dalla Chiesa per ogni tempo.
In esso, tutto "è evidente" nel Nuovo Testamento (per dirla con Sant'Agostino), ma tutto è preparato e contenuto germinalmente nell'Antico Testamento, il cui centro è anche il Signore verso il quale è diretto. È comprensibile che Papa Francesco incoraggi così insistentemente la lettura dei Vangeli, talvolta ne regali una copia ai presenti, o sottolinei la dignità della Parola di Dio, ad esempio istituendo una giornata annuale ad essa dedicata.
Su un altro piano, la catechesi ha sempre fatto uso di vari elementi iconografici per spiegare la fede e facilitare la conoscenza di Cristo, e anche l'arte cristiana ha rappresentato le verità più vere in modo accessibile.
Inoltre, rende più facile l'accesso a Gesù per vedere i luoghi in cui ha vissuto sulla terra e le testimonianze archeologiche. Questi sono alcuni degli elementi citati in questo numero, a titolo puramente esemplificativo. E, anche se l'occasione non ci permette di soffermarci su questo aspetto, non può mancare almeno un breve accenno a recenti pubblicazioni spirituali o teologiche incentrate su Gesù. Tra queste, un riferimento necessario è costituito dai tre volumi su Gesù di Nazareth scritto da Benedetto XVI, utile sia ai teologi che ai lettori meno esperti.